NILS LOFGREN Old School ( Vision Music, 2011)
Il piccolo Nils, l'ultimo entrato nella E Street Band, 27 anni fa,(escludendo il tastierista Charlie Giordano e la violinista Soozie Tyrell ), d'ora in avanti, ne siamo certi, si ritaglierà un posto maggiore alla destra del grande capo(il tour estivo di Springsteen è alle porte). Tutto, suo malgrado. Lui avrebbe continuato volentieri a stare sotto l'ombra del gigante Clarence, fare le sue piroette chitarristiche e proseguire il suo prezioso lavoro di gregario con gli occhi vispi di Federici puntati addosso. Il destino purtroppo non avvisa e in poco tempo riesce a cambiare le carte in tavola, a suo piacimento e poco si può fare se non continuare a portare avanti lo show e fare quello per cui si è nati.
Old School, anche se idealmente nato e progettato prima della scomparsa di Clemons, nel titolo nasconde una piccola dedica a quella vecchia scuola che traina ancora il rock'n'roll, di cui il sassofonista e il tastierista erano buona immagine.
Lofgren vanta una carriera strabiliante all'ombra dei grandi, contribuendo alla fortuna di due delle più grandi rock band americane: i primi Crazy Horse(esperienza breve) e la seconda incarnazione della E Street Band, quella che iniziò a frequentare i grandi stadi. Carriera iniziata appena diciasettenne come pianista e chitarrista di Neil Young e lasciando i suoi contributi sugli imperdibili After the Goldrush(1970) e Tonight's the Night(1975) e sul trascurabile Trans(1982).
Entrato quasi per caso, è in pianta stabile nella E Street Band dal 1984. Non ne è più uscito, ed ora, ne è un senatore tanto quanto i "vecchi" Van Zandt, Tallent, Bittan e Weinberg.
La carriera di Lofgren è anche piena di tanti dischi solisti, spesso passati inosservati. Non so il perchè, ma credo che questo avrà il giusto palcoscenico che si merita. L'ondata emotiva purtroppo ne è complice. Ma Danny e Clarence ne sarebbero contenti, soprattutto perchè è un bel disco, sentito.
Old School presenta tutto il range musicale del sessantenne Lofgren, recentemente, anche lui alle prese con problemi di salute fisica. Una voce non strabiliante ma profonda e credibile(quella che solo i chitarristi possiedono, tra Richards e Wood, ma molto meglio), le sue chitarre acustiche ed elettriche suonano alla grande e il livello di songwritings delle canzoni si attesta su livelli più che eccellenti, andando ad esplorare più territori (particolare, è certamente la riuscita Dream Big, tra fiati e beat elettronici) con un suono molto vero e live, anche se a conti fatti le ballads trionfano. Anni al fianco di mostri come Young e Springsteen si fanno pesare in positivo.
Omaggio al tempo andato e a quello che verrà: Old School tra Rock'n'roll e Jersey Sound. I fiati soul di Greg Varlotta interagiscono con le chitarre e le voci di Nils e dell'ospite Lou Gramm, vocalist dei Foreigner; 60 is the new 18 è un attestato di vitalità e non resa su un tambureggiante garage rock; Miss you Ray è la ballad omaggio a Ray Charles che può tramutarsi in omaggio agli amici Danny e Clarence, siamo sui territori dello Springsteen post 11 Settembre.
Love Stumbles On, il rock teso e chitarristico di Ain't too many Of Us Left con la voce soul di Sam Moore; il bel blues Amy Joan Blues, con le slide e con il sempre giovanile(anche Lofgren comunque non scherza) ex Free, Paul Rodgers a duettare, sono il lato più rock del disco.
L'altro lato si presenta più meditativo e riflessivo. Irish Angel è una delicata canzone scritta dal songwriter Bruce McCabe, When you're Mine è una ballad springsteeniana fino al midollo così come Just Because you love me , sentita dedica alla bella compagna Amy , con un suono che ci riporta ai tempi di Born In the USA.
A chiudere il chitarrismo sognante da grandi spazi di Why Me, questa sulla scia di Young, degna chiusura di un disco piacevole e superiore alle mie aspettative.
Ora lo aspettiamo, lì alla destra di Bruce, attendendo le sue giravolte con una grande ombra e i vispi occhi che lo seguono ancora. Stavolta da un posto molto speciale e privilegiato, lassù.
Bella recensione come sempre.
RispondiEliminaNils è il + tecnico della band e forse è un pò stretto tra Bruce e Miami che di fatto hanno più spazio negli assoli dal vivo pur essendo chitarristi meno qualitativi di Nils.
Ho sentito sempre parlare molto bene dei suoi dischi, sono indeciso se acquistare questo o attingere dal passato...
li conosci gli altri?
ciao
Massimo
Ciao Massimo...devo dirti la verità...conosco poco la sua produzione solista, sostanziosa tra l'altro. L'unico che conosco e che potrei consigliarti è il primissimo solista "omonimo" del '75.
RispondiEliminaCiao,
RispondiEliminamusicalmente parlando, Nils lo conosco molto bene, nel tempo ho accumulato tutti i suoi album e posso dirti che secondo me è un grande chitarrista oltre ad essere un eccellente compositore.L'ho conosciuto attraverso Bruce, mi chiedevo ai tempi chi è sto piccoletto che suona le sue fender in maniera sublime con un controcanto stupendo.....Ti consiglio i recenti Breakaway Angel o Sacred Weapon per cominciare, o i molti singoli da lui messi a disposizione nel suo sito.La chicca è sicuramente Valentine cantata con l'immenso Bruce in controcanto, trovi in giro su youtube anche il video.Saluti.Antonio