non ci resta che l'America musicale
L'adolescenza di Tennessee Jet (il cui vero nome è TJ McFarland) potrebbe essere uguale a quella di tanti altri ragazzini americani che grazie al lavoro dei genitori hanno potuto girare in lungo e in largo gli Stati Uniti. Sua madre e suo padre bazzicavano per rodei con un pick up Ford Ranchero (ecco titolo e copertina di questo nuovo disco) e i cavalli al seguito mentre ad accompagnare il susseguirsi dei paesaggi c'era sempre una radio accesa che passava Bob Dylan, Willie Nelson, Waylon Jennings, Steve Earle e se si cambiava canale uscivano pure le chitarre '90 del grunge che influenzeranno i suoi primi due dischi.
Ecco che quegli ascolti hanno lasciato un segno indelebile venuto utile quando il giovane TJ ha iniziato a imbracciare una chitarra seguendo le orme di quelli che nel frattempo erano diventati per lui importanti quanto e più dei cavalli dei rodei. Iniziò a svrivere canzoni, anche per gente come i Whiskey Myers e Cody Jinks.
"Una volta che ho iniziato a fare la mia musica, ho capito che anche se avessi imparato quei suoni, avrei comunque emulato qualcun altro. Ho dovuto fare musica tutta mia. Per sapere cosa puoi apportare a un genere, a volte è bene fare l'opposto di quel genere, così puoi provare quei vestiti e vedere come ti stanno. Le cose che sono autentiche per te, le conservi. Le cose che non vanno, le scarti" racconta.
Lo avevamo lasciato nel 2021 con il suo quarto disco South Dakota, un disco folk minimale, armonica, chitarra e voce, figlio diretto del lockdown, lo ritroviamo con questo Ranchero che invece ci mostra più lati della sua personalità musicale, legata comunque all'America.
A prevalere questa volta sembra il lato più elettrico: 'The Oklahoma Rose', hillbilly arricchito da un violino che apre l'album in quarta, un altro singolare omaggio allo stato del Midwest e a un suo grande artista come Ray Wylie Hubbard, nella canzone omonima che avanza fiera e baldanzosa ricordando 'Come Toghether' dei Beatles, una tenebrosa e tagliente 'The Only High', il country rock di To Know Her, l'honky tonk di 'Poetry In Blood' con un banjo a condurre la marcia.
Ma la tensione non cala nemmeno nei momenti più soft: 'Bury My Bones' ha tutta l'epicità delle migliori ballad southern rock, 'From To River To The Sea' è l'episodio più folkie di tutto il disco con un testo "importante" che punta l'occhio alle guerre in medio oriente, la finale 'Love & Anarchy' chiude il disco con sottile fantasia di psichedelico country.
Nei suoi brevi 37 minuti di durata c'è anche il tempo per la cover di 'Runaway Train' dei Soul Asylum, passati poche settimane fa in Italia.
Anche se in giro da una decina di anni, ormai, anche se è un forte conservatore musicale, Tennessee Jet è uno dei giovani cantautori americani più promettenti degli ultimi anni, sa scrivere mantenendo una freschezza invidiabile dentro alla tradizione.