giovedì 2 maggio 2019

RECENSIONE: NILS LOFGREN (Blue With Lou)

NILS LOFGREN  Blue With Lou (Cattle Track Road Records, 2019) 



 il mio amico Lou (Reed) 

 Sei un artista in preda a una crisi creativa? Telefona a Lou Reed e tutto si sistema. Non sarebbe (stato) il sogno di tutti i musicisti di questa terra? A Nils Lofgren quel sogno si è tramutato in realtà nel lontano 1978 quando si trovò con le parti musicali di quello che sarebbe diventato il suo album Nils, uscito l’anno dopo, ma senza uno straccio di idea per i testi. Certo, per avverare certi sogni bisogna conoscere anche le persone giuste. Per registrare quel suo nuovo album solista Lofgren sceglie il produttore Bob Ezrin, uno che aveva già un curriculum vitae niente male: Alice Cooper, Dr. John, Kiss, Berlin di Lou Reed. Ecco Lou Reed! The Wall dei Pink Floyd era ancora dietro il muro. Fu proprio Ezrin a mettere in contatto i due. Da qui in avanti passò qualche settimana prima che Lou Reed decidesse di telefonare a Lofgren : ”Nils, parla Lou Reed. Sono sveglio da tre giorni e tre notti di fila. Adoro il tuo nastro e ho appena completato una serie di tredici testi di cui sono soddisfatto. Se vuoi te li detto“
Lofgren prende appunti. Tredici canzoni fatte e finite. Tre finiranno su Nils l’album su cui stava lavorando, tre su Bells, l’album di Lou Reed uscito nel 1979, altre due uscirono in altri due album di Lofgren successivi. Le restanti cinque sono qui per la prima volta (‘Attitude City’, ‘Give’, ‘Talk Thru the Tears’, ‘Don’t Let Your Guard Down’, ‘Cut Him Up’) insieme a un rifacimento di ‘City Lights’, un reggae con l'ospite Branford Marsalis (una di quelle presenti su Bells), a un omaggio allo stesso Lou Reed che dà il titolo al disco, una canzone dedicata a Tom Petty (‘Dear Heartbreaker’) e un ricordo del suo ultimo amato cane (‘Remember You’). A proposito di Petty, Lofgren racconta ad Uncut l’ultima volta che lo vide nel 2017 dopo un concerto: ” è stata una bellissima serata e dopo siamo andati nel backstage a salutare tutti. Naturalmente, non è mai entrato nella nostra mente che sarebbe stata l'ultima volta in cui abbiamo visto Tom Petty & The Heartbreakers”. 
Canzoni registrate dal vivo in studio senza troppe prove insieme al batterista Andy Newmark e al bassista Kevin McCormick che spaziano dal rock, a volte tagliente e spigoloso grazie alla perizia chitarristica di Lofgren, al funk, con forti dosi soul, guidate dalla voce roca di Lofgren, non una gran voce ma ficcante. 
Lofgren che vanta una carriera strabiliante all'ombra dei grandi, contribuendo alla fortuna di due delle più grandi rock band americane: i primi Crazy Horse e la seconda incarnazione della E Street Band, quella che iniziò a frequentare i grandi stadi. Carriera decollata appena diciassettenne (prima ancora ci furono i Grin) come pianista e chitarrista di Neil Young e lasciando i suoi contributi sugli imperdibili After the Goldrush(1970), Tonight's the Night(1975) e poi su Trans(1982). E occhio, il cavallo pazzo tornerà in autunno e Lofgren è tornato in sella! 
Entrato quasi per caso, è in pianta stabile nella E Street Band dal 1984. Non ne è più uscito, ed ora ne è un senatore tanto quanto i "vecchi" Van Zandt, Tallent, Bittan e Weinberg. La carriera di Lofgren è anche piena di tantissimi dischi solisti, spesso dimenticati (alcuni nel cesto degli usati si trovano frequentemente) , e questo Blue With Lou, uscito a otto anni dall'ultimo Old School, si candida per prendere un posto accanto ai suoi migliori. 
Ultima nota per le belle foto in bianco e nero dell'artwork, opera di Cristina Arrigoni.







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