mercoledì 7 giugno 2017

RECENSIONE: MAGPIE SALUTE (Magpie Salute)

MAGPIE SALUTE-Magpie Salute (Eagle Rock, 2017)






Corvi che tornano a volare insieme. RICH ROBINSON e MARC FORD sono le due chitarre che non si parlavano e sentivano dal lontano 2006, secondo quanto dichiarato da Rich Robinson a Rolling Stone, insieme hanno registrato due dei migliori dischi dei Black Crowes (THE SOUTHERN HARMONY AND MUSICAL COMPANION e AMORICA, il terzo fu THREE SNKES AND ONE CHARM, il tutto tra il 1992 e il 1996), insieme hanno limato antichi screzi e messo in piedi questa nuova e allargata big band: MAGPIE SALUTE.
“Come Delaney & Bonnie, uno dei miei gruppi preferiti. O gli inglesi Mad Dogs di Joe Cocker. Abbiamo tante persone sul palco e tutti sono così musicalmente abili che sembra funzionare tutto da solo”, dice Rich Robinson a Rolling Stone.
Aggiungete il tastierista Eddie Harsch, purtroppo scomparso lo scorso Novembre e che qui la lasciato le sue ultime impronte su una tastiera (cercate il commovente video in rete), il bassista Sven Pipien, e i vecchi corvi spelacchiati sembrano nuovamente ricompattati in stormo con piume nuove e lucenti. Come dite? Chris Robinson? No, lui rimane il corvo nero da allontanare e non chiamare. CHris è impegnato con la confraternita e sembra stare bene così. Il fratello Rich, incalzato sempre da Rolling Stone su una prossima eventuale reunion, sembra molto chiaro: “voglio dire, adesso... ? Non credo. Non si può mai dire mai per il futuro, sai? Ma in questo momento no “.
Quindi mettiamo l’anima in pace e godiamoci questo primo piccolo passo, costruito in totale libertà artistica e d’ispirazione tra southern rock, soul, country e spiritual. Anche se giustamente Rich Robinson incarta tutto in un più ruspante rock’n’roll. Questo debutto è stato registrato live in soli tre giorni all’ Applehead Studios di Woodstock, davanti a uno sparuto pubblico, proprio come fu registrato l’ultimo album dei Black Crowes BEFORE THE FROST…UNTIL THE FREEZE. C’è la voce nera di John Hogg, ci sono tre coriste e altri tre musicisti (Matt Slocum, Joe Magistro e Nico Bareciartua). Il repertorio comprende alcuni classici come 'Comin' Home' (Delanie & Bonnie), 'Goin' Down South' (Bobby Hutcherson), 'War Drums' (War), 'Fearless' (Pink Floyd) e 'Glad And Sorry' dei Faces, alcune canzoni già nel repertorio dei vecchi Black Crowes ('What Is Home', 'Wiser Time' e 'Time Will Tell') e l’unico inedito in studio ‘Omission’ con la voce di John Hogg e la forza di risvegliare antichi fantasmi da anni dormienti. Un singolo dal gran tiro che svolge benissimo il compito di presentazione e apripista. Poche vere novità in scaletta è vero, ma durante i live tutto si amplia ancora di più (una buona parte delle canzoni superano i sei minuti di durata). A proposito: è stato confermato un tour europeo a Luglio, che naturalmente non toccherà il nostro paese. Un primo passo verso qualcosa di importante? Un progetto estemporaneo? Un nuovo gruppo per il futuro? Rich Robinson sembra ben propenso per quest’ultima opzione e visto il buon stato di forma di Marc Ford, confermata dall’ispiratissimo THE VULTURE uscito l’anno scorso, il prossimo passo potrebbe comprendere qualcosa di nuovo, originale e molto interessante.






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