sabato 12 maggio 2012

RECENSIONE: ME PEK E BARBA (La Scatola Magica)

ME PEK E BARBA La Scatola Magica (autoproduzione, 2012)

Quando la sera del 20 Dicembre 2012, vi riunirete con gli amici ad aspettare la fine del mondo, vi do un consiglio per ingannare la grande attesa, in allegria. Basta poco. Affittate un grande casolare in campagna, metteteci un bel impianto stereo e aprite la Scatola Magica che i Mè Pèk e Barba hanno confezionato per voi, per affrontare e scongiurare il mistero che l'alba del 21 ci svelerà.
I parmensi (della bassa) sono attivi dal 2002 con altri tre introvabili dischi già alle spalle. Il loro è un folk, in parte dialettale, contaminato e vicino ai loro corregionali Modena City Ramblers, quelli meno impegnati e legati alle tradizioni della loro terra, ai Bandabardò, al primo Van De Sfroos da "balera", ma che sa essere estremamente personale dietro ad una formazione allargata a dieci elementi a cui si aggiungono importanti ospiti, guidati dal capobanda Sandro Pezzarossa e sotto la produzione di Gigi Cavalli Cocchi (che sicuramente si ricorderà dietro alla batteria dei Clan Destino di Ligabue e nei CSI, periodo Tabula Rasa Elettrificata).
Scatola Magica è un concept che attraverso quattordici canzoni vuole raccogliere altrettante storie, leggende di paese, vere ed inventate, legate ai misteri che circondano la vita umana: dai più buffi a quelli più terreni e millenari, dal più grande mistero che si cela dietro all'immensità della natura, al mistero che continuiamo a chiamiare amore.
Allora che si aprano le danze: con l'iniziale Voodoo Padano, un contagioso irish folk con aperture reggae, dove tra flauti, ghironde, mandolini e fisarmoniche si da voce agli emarginati che lottano contro la moderna cecità del "benessere a tutti i costi". Si danza in cerchio per scaldarsi dalle fredde notti padane in Polvere e brina, con la voce dell'ospite Alberto Morselli (primo cantante dei MCR), pensando al mattino che seguirà con il contagioso country di Mi piacerebbe svegliarmi...
La Scatola Magica è una marcetta/filastrocca che ricorda le canzoni del mai troppo lodato cantastorie lombardo Francesco Magni (qualcuno si ricorda di lui? Partecipò pure ad un Sanremo 1980); la ciondolante Turnarà la fùmèra, con il trombone di Valentino Spaggiari, cantata in dialetto, è un'ode alla nebbia, compagna divenuta fedele per chi abita in certi luoghi; mentre il tango ed il ritmo in crescendo di Buona fede e nella finale e dialettale La Fèn dal mond ci tolgono le ultime forze.
Dopo tanto ballare, è bello mettersi seduti intorno ad un fuoco, aprire una bella bottiglia di vino rosso ed ascoltare il comico/attore Stefano"Vito" Bicocchi ( indimenticabile a "Lupo Solitario")  che ci parla dell'amore (Che Cos'è l'amore); rivivere il nostro passato(Il Treno del '900); stringersi e tremare davanti all'imminente arrivo di un temporale(Striament); ascoltare la bella voce di Michela Ollari in La Madgona dal Casal che ci narra la solitaria e vera vita di una donna dai grandi poteri traumaturgici emarginata dal mondo, musicata con il prezioso aiuto -anche al mandolino- di Franco Giordani (già nella band di Luigi Maieron). 
Ricongiungersi con la propria terra, ascoltando le storie caserecce di Tacabanda e Orsanti e Al mè paes, dedicata al piccolo paese di Roccabianca, in provincia di Parma. 
Intanto l'orologio segna le 00 e 01 del 21 Dicembre 2012. Nulla sembra cambiato e qualcuno ha gettato il coperchio della scatola magica. Si può continuare fino a mattina e a quanto pare i Me Pek e Barba dal vivo promettono di fare le ore piccole, tra ironia, surrealismo, qualche verità scomoda e il concreto attaccamento alle radici della loro terra. Segnate tutto sul calendario:http://www.mepekebarba.it/ 

ME PEK E BARBA sono: Sandro Pezzarossa(voce e chitarra acustica),Nicola Bolsi(voce,batteria,percussioni), Federico Romano(fisarmonica),Davide Tonna(banjo,bouzouki), Federico Buffagni(flauti), Stefano Risolo(chitarre), Simone Bernardelli(basso), Filippo Chieli(viola, violino) Roberto Guerreschi(suoni, luci),Domenico Didonna(ghironda). 

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