BILLY JOEL Live At The Carnegie Hall 1977 (2019)
"il mio 77"
"Ho incontrato Phil Ramone per la prima volta quando ho suonato alla Carnegie Hall nel 1976. Stavo cercando qualcuno che producesse il mio prossimo album. C'era un ristorante italiano dall'altra parte della strada chiamato Fontana di Trevi ... e ho cenato con Phil. È stata davvero l'ispirazione per ‘Scenes From An Italian Restaurant’ “. Così Billy Joel raccontò il suo primo incontro con lo storico produttore che lo portò al successo. È uscito in questi giorni, per la prima volta in vinile (doppio) in occasione del Record Store Day, la testimonianza di uno uno di quei tre concerti sold out che Billy Joel, la sua band (Richie Cannata, Doug Stegmeyer, Liberty De Vitto, Howie Emerson) più il contributo della The Joe Malin Orchestra diretta da Frank Owens, tennero al Carnegie Hall di New York un anno dopo. Esattamente la data del 3 Giugno 1977, quella che fu trasmessa dalle radio ai tempi e già pubblicata in CD nel box per il quarantennale di The Stranger. Una location importante e storica per la musica newyorchese, quella situata sulla settima strada: ” lì ho visto i Led Zeppelin suonare negli anni '60 - anche i Beatles vi hanno suonato Quindi, era una sede importante, specialmente a New York City. La Carnegie Hall è conosciuta in tutto il mondo… ".
Joel presenta per la prima volta al suo pubblico (presente in sala anche Phil Ramone) alcune canzoni che verranno inserite su The Stranger, registrato in sole tre settimane tra Luglio e Agosto, che uscirà solamente qualche mese dopo: la già citata ‘Scenes From An Italian Restaurant’ e una ‘Just The Way You Are’ ancora lontana dal successo che arriverà e che Billy Joel non amava particolarmente salvo ricredersi quando iniziò a vendere come non mai. Il tour è quello di Turnstiles, disco uscito nel 76 e che segnava il ritorno di Joel a New York dopo la fuga in cerca di fortuna e successo a Los Angeles, e naturalmente è il più saccheggiato: ’Miami 2017 (Seen The Lights Go Out On Broadway) ‘,’ Prelude/Angry Young Man’, ‘New York State Of Mind’, ‘I’ve Loved These Days’, una applauditissima ‘Say Goodbye To Hollywood’. Completano le quattro facciate di vinile, le più vecchie ’She’ Got A Way’, ‘The Entertainer’, ‘Captain Jack’, una solitaria ‘Souvenir’ al pianoforte, più una breve presentazione della band con tanto di “happy birthday”. Una scaletta dei sogni, all’epoca come oggi, per un performer ispirato e in stato di grazia assoluta in quel 1977 decisivo anche per lui.
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