domenica 6 marzo 2016

RECENSIONE:STEVE FORBERT (Compromised)

STEVE FORBERT Compromised (Rock Ridge Music, 2016)



Nessun compromesso
Superato l’impatto cromatico con la poco riuscita copertina che in qualche modo sembra voler ricordare il suo capolavoro JACKRABBIT SLIM del 1979, quel secondo disco di un autore che a soli venticinque anni sembrava predestinato a seguire le orme dei grandi folk singer , il nuovo album è tutto in discesa pur se tenuto in piedi dal gran mestiere. Forbert un grande lo è a tutti gli effetti ma la sua carriera si è sviluppata sempre dietro al sipario che divide il palco delle star dal backstage di chi, per sfortuna o (strana) scelta, il pubblico delle grandi occasioni davanti a sé lo ha visto raramente. Il sedicesimo album è la summa della carriera (folk, rock e gusto pop) con un marcato accento nostalgico che esce in due tracce: ‘You’d See the Things That I See (The Day John Met Paul)’, in cui cerca di descrivere il primo incontro tra gli adolescenti John Lennon e Paul McCartney e ‘Welcome To The Rolling Stones’ in cui si immedesima in chi era presente nel triste concerto degli Stones ad Altamont nel 1969. Se non è amore per la musica questo… (Enzo Curelli) da Classic Rock # (Marzo, 2016)





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