martedì 23 giugno 2020

RECENSIONE: ANDREA VAN CLEEF (Q Sessions Vol.2, Johhny Cash Tribute)

ANDREA VAN CLEEF   Q Sessions Vol. 2, Johnny Cash Tribute (2020)



Durante il lockdown dai nostri bollenti schermi abbiamo visto e assistito di tutto da parte di cantanti solitari, imbonitori, band, rockstar e cantanti improvvisati.
Alcune cose sono capitate davanti ai nostri occhi a sorpresa (le scenette di Robert Fripp e consorte), altre stavano avvenendo di nascosto (registrazione di nuovi interi album). Abbiamo visto i Rolling Stones suonare separatamente ognuno dalla propria casa (anche un nuovo singolo per loro), Bob Dylan regalarci alcune canzoni inedite piovute dal nulla dopo otto anni di silenzio (ecco un nuovo disco nelle nostre mani!), Neil Young suonare antiche canzoni alla vecchia maniera in mezzo al fienile del suo ranch con cani e galline come unici spettatori, artisti di tutti i generi improvvisare concerti in diretta streaming. Quelli di Jesse Malin li ho apprezzati più di altri. Nel frattempo c'era anche modo da parte loro di raccimolare qualche soldo donato dai fan. Il loro settore è stato, e lo è ancora-lo sappiamo tutti o quasi, il più colpito.
Il bresciano Andrea Van Cleef ha vinto una iniziale riluttanza e si è prestato alle dirette streaming con molta parsimonia e la consueta dedizione, proponendo set a tema e assecondando anche richieste. Il set dedicato a Johnny Cash è stato certamente uno dei più riusciti. Da qui, credo, l'idea di farne un vero e proprio disco  di ben dodici canzoni pescate dallo sterminato repertorio di Johnny Cash. Si va da 'I`m An Old Cowhand' alle American Recordings di 'Rusty Cage', 'Hurt', '13' e 'Personal Jesus' passando per le immancabili 'Ring Of Fire', 'I Walk The Line', 'Cry Cry Cry' e 'Folsom Prison Blues'.
Chi già conosce Andrea, sa quanto il suo timbro vocale ben si adatti al 'man in black' così come si adattava alla vocalità di Mark Sandman dei Morphine, gruppo che qualche anno fa "coverizzava" in modo sublime. Ecco proprio quel timbro lì, senza sforzarsi o cadere in ridicole parodie.
Ma c'è di più, perché allentato il lockdown, Andrea ha pensato di personalizzare e  colorare la sua performance registrata il 21 Maggio da casa sua nel bel pieno di un trasloco con alcuni overdub aggiunti da lui successivamente (percussioni, synth e chitarra elettrica) e gentilmente altri offerti da amici musicisti: Pietro Ettore Gozzini  ci ha messo il suo double bass, Marcello Milanese e Diego Potron  le loro chitarre elettriche, Ottavia Brown (voce) e Matteo Rossetti (piano) intervengono in una riuscitissima versione di 'Jackson'.
Per chi volesse ascoltare queste dodici tracce presentate da una copertina che più vintage non si può (vi ricordate la serie Linea tre?), potrà farlo acquistandole all'indirizzo PayPal qui sotto. Attenzione c'è tempo fino a fine mese di Giugno.  PayPal.me/andreavancleef
Naturalmente siete tutti invitati a scoprire Andrea Van Cleef attraverso i suoi dischi solisti (l'ultimo disco pre Covid che acquistai fu proprio il suo cofanetto con il nuovo progetto Fuzz Resistance) e a quelli con la band Humulus se amate anche sonorità più dure e stoner. La loro ultima fatica discografica  The Deep è una delle tante vittime del lockdown ma i ragazzi avranno modo di presentarla ugualmente come si deve nei prossimi mesi.



RECENSIONE: ANDREA VAN CLEEF- Tropic Of Nowhere (2018)
RECENSIONE: HUMULUS-The Deep (2020)


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