domenica 17 gennaio 2021

RECENSIONE: AARON FRAZER (Introducing...)

AARON FRAZER
   Introducing… (Easy Eye Sound, 2021) 




la collezione di Auerbach 

Se avete amato tutte le precedenti produzioni di Dan Auerbach qui si va nuovamente sul sicuro. Il procedimento è lo stesso. Consolidato. Early James, Yola, Robert Finley, Marcus King, John Anderson, Jimmy Duck Holmes, Ceelo Green sono alcuni degli ultimi artisti prodotti dal Black Keys. La lista si allunga ogni anno. Chi rilancia la carriera, chi debutta. 
Aaron Frazer è al debutto. È una delle prime uscite di questo 2021 ma come dimostra la copertina, vintage sì ma anche bruttina e poco accattivante, si ritorna indietro nel tempo, agli anni d'oro del soul, della Stax e della Motown, gli anni di Marvin Gaye e Curtis Mayfield. Anche se lui si dichiara un grande fan dell' hip hop. Tutto sta tra Smokey Robinson e Jay Z, il suo idolo da adolescente. 
"È musica soul filtrata attraverso l'era hip hop degli anni '90. Ho trovato l'anima attraverso il mio amore iniziale per l'Hip Hop"
Aaron Frazer nasce a Brooklin come batterista e cantante del gruppo Duran Jones & The Indications ma qui grazie all'aiuto di Auerbach riesce a esprimere tutto il suo amore per certa musica, coronando un piccolo sogno. "È il disco che volevo fare" dice. 
Come sempre Auerbach non bada a spese, mettendo a disposizione songwriter, musicisti di alto rango (membri dei Memphis Boys, gente che ha suonato per Dusty Springfield e Aretha Franklin per intenderci) e studio di registrazione. Dal canto suo Frazer sa quel vuole, determinato, forte di un falsetto che gli permette di condurre canzoni che spaziano con disinvolta facilità tra il Soul, il funk, il doo woop ('Have Metcy') e il blues. Certo, a parte un paio di tracce tra cui l'up tempo di 'Over You' tutto il disco pur attraversando diversi stili, viaggia alla stessa velocità di crociera, in modo vellutato e confidenziale. A voi scoprire se sia un pregio o un difetto.







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