martedì 17 novembre 2020

RECENSIONE: THE DIRTY KNOBS (Wreckless Abandon)

THE DIRTY KNOBS  Wreckless Abandon (BMG, 2020)



con la benedizione di Tom Petty

"La perdita di Tom è stata sconvolgente per me. È stato uno shock totale. Sembrava che avremmo potuto suonare insieme per sempre. Per un po' è stato difficile immaginare di suonare di nuovo nella mia band, figuriamoci in quella in cui sono il frontman. Tom è sempre stato il mio faro. Ma tutto quello che ho fatto da quando Tom è morto, incluso questo album con The Dirty Knobs, è nello spirito di onorare ciò che abbiamo fatto insieme ". Con queste parole Mike Campbell presenta il disco di debutto della sua band, nata come svago tra un tour degli Heartbreakers e l'altro circa dodici anni fa. Formata insieme al chitarrista Jason Sinay, al bassista Lance Morris e il batterista Matt Laug

Dopo la scomparsa di Petty, dopo l'entrata di Campbell nei Fleetwood Mac, sembrava fosse finalmente giunta  l'ora di questa creatura rock nata per calpestare i palchi dei piccoli club di Los Angeles e della California, lontano dalle grandi arene. Un ritorno all'essenzialità del rock, alla libertà di comporre senza seguire canovacci imposti dal piedistallo della gloria. Qui c'è ancora tutto da costruire. Si parte però da basi molto solide. 

E la buona stella di Tom Petty sembra splendere e benedire alcune di queste canzoni scritte da Campbell, d'altronde i due sono stati inseparabili amici e collaboratori per quarant'anni, anche quando il nome degli Heartbreakers non brillava in copertina, la chitarra e l'esperienza di Campbell in produzione e come autore c'erano sempre. 


Il suono degli Heartbreakers è presente: dalla poetica ballata 'Irish Girl', ispirata da Van Morrison, alla ironica 'Fuck That Guy', scritta con Chris Stapleton e presentata da un altrettanto ironico video che cerca di sdramatizzare questo 2020 segnato dal Coronavirus, al rock del primo singolo 'Wreckless Abandon' , il personale e sentito blues di 'I Still Love You', di  'Don't Knock The Boogie', 'Aw Honey' e  'Don't Wait' gli accenti hard sudisti di 'Sugar' , il country rock "on the road" dell'alcolica  'Pistol Packin' Mama' con Chris Stapleton ospite (a sua volta il songwriter ospita Campbell e Benmont Tench-presente anche qui- nel suo ultimo disco Starting Over), la ballata 'Anna Lee', i riff hard rock ('Southern Boy' e lo spirito quasi punk che animano 'Loaded Gun'. 

È un disco che non ha troppe pretese, nato per divertimento, costruito live in studio con la produzione di George Drakoulias conosciuto per i suoi lavori con  Black Crowes e Jayhawks, dove le chitarre sono sempre davanti e protagoniste, libere di lasciarsi andare in tutta libertà e la Les Paul di Campbell è maestra in tutto questo. "C'è stato un momento in cui a nessuno veniva richiesto di abbassare il volume" raccontano dei giorni passati in studio per la registrazione. 

"Questa band è sempre esistita solo per l'amore di suonare. Ci conosciamo da 15 anni, ma non abbiamo mai avuto un'agenda per essere un progetto commerciale fino ad ora. E questo è il bello - lo facciamo per la gioia della musica. " E allora musica sia. 

Ultima curiosità: la copertina è stata creata da Klaus Voormann, celebre per Revolver dei Beatles, anche se difficilmente sarà ricordata come quella.







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