venerdì 29 marzo 2024

RECENSIONE: LUCA ROVINI (Lungo i Bordi Della Vita)

 

LUCA ROVINI  Lungo i Bordi Della Vita (2024)




canta ancora un po'

Con questa foto di copertina che sembra uscire da qualche vecchia scatola degli anni cinquanta abbandonata  in un angolo dei Sun Studio di Memphis, Luca Rovini  arriva al suo settimo disco in dodici anni. E proprio sugli stessi marciapiedi contornati da naturalezza e semplicità degli albori del rock Luca ha sempre macinato i suoi tanti passi con gli stivali di pelle e il cappello calato in testa, attraversando e acciuffando i suoi sogni di rock'n'roll con mani artigiane, valige piene di chitarre, storie e amore viscerale per la musica.

Lungo I Bordi Della Vita è uno dei suoi dischi più vari e divertenti musicalmente e...aspetta: qui mi accorgo che ad ogni uscita ripeto "è il suo miglior disco". A questo punto credo sia un buon segno di continua crescita. Poi però bastano delle belle chitarre elettriche sferraglianti perché quello studio di registrazione a Memphis (in verità a Pisa, dalle sue parti) si trasformi in un batter di mani nello studio di Neil Young immortalato con effetto fish eye sulla copertina di Ragged Glory: 'Una Casa Che Non C'è' e 'Il Vento Della Sera' (ultima della fila) sono pure cavalcate alla Crazy Horse che paiono uscire da lì, libere e fiere di correre contro vento. Il suo "cavallo pazzo" sono i fidi Companeros che lo accompagnano da anni. Luca si muove ormai con disinvoltura tra romanticismo bucolico (l'arioso country di 'I Veli Di Una Donna' e 'Canta Ancora Un Po' '), luci urbane e ricerca della verità in mezzo a una società che galleggia per inerzia sulle menzogne. Varietà dicevo: quella di passare da 'Matilda' che richiama e cita Tom Waits fin dal titolo avanzando  cupa e minacciosa tra vicoli e strade che portano giù al mare ad un accattivante blues come 'Spoglia I Tuoi Sensi' che batte il ritmo alla Bo Diddley. Se 'Banditi' ha quell'organo dietro che mi riporta  alle ballate di The River di springsteeniana memoria, 'Nessuno Vince Come Vuole' è un  abbraccio blues che sa di tradizione e continuità. C'è poi 'Le Stelle Cadono Sole' che celebra il matrimonio tra i "songwriter" americani e i "cantautori" italiani con in cima l'amato Francesco De Gregori, un matrimonio che Luca sta continuando a celebrare con rinnovata passione disco dopo disco.

                                                                  foto: Samuele Romano




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