lunedì 16 settembre 2019

RECENSIONE: ALICE COOPER (Breadcrumbs)

ALICE COOPER  Breadcrumbs (2019)



Detroit: andata e ritorno (alle origini)

Che Alice Cooper goda di buona forma ve lo posso garantire io dopo averlo visto una settimana fa  in concerto a Torino. Che faccia ancora sul serio su disco ce lo conferma questa breve anticipazione del prossimo album in uscita nel 2020. Fresco di stampa, questo Ep di 6 canzoni che esce in vinile 10" a tiratura limitata (ma anche sulle piattaforme digitali), è dedicato alla scena rock di Detroit e ai suoi eroi. Un omaggio alla città natia ma soprattutto alla sua scena musicale che a cavallo tra gli anni 60 e i 70 trasformò la città dei motori in una città di rocker, duri e puri. È proprio da Detroit che Alice Cooper e la sua band fecero partire la loro carriera dopo la breve e poco soddisfacente parentesi a Los Angeles. Il ritorno a casa coinciderà con la firma con la Warner Bros, l'incontro con il produttore Bob Ezrin (ai tempi diciannovenne) e l'incisione di Love It to Death (1971), che conteneva quella 'I'm Eighteen' che gli svoltò la carriera, senza dimenticare i tour seguendo Bob Seger, The Stooges e Mc5. Prodotto anche questo dal fidato Bob Ezrin (una delle collaborazioni più longeve del rock la loro), accanto a due sue composizioni ('Detroit City 2000', sua vecchia canzone ripresa e aggiornata dove vengono citati Mc5 e la Motown e la veloce e punkeggiante 'Go Man Go') trovano spazio omaggi agli Mc5 ('Sister Anne'), a un primissimo e spesso dimenticato Bob Seger ('East Side Story'), Suzi Quatro ('Your Mama Won’t Like Me') e un medley con 'Devil With A Blue Dress On' di Shorty Long, e 'Chains Of Love' dei The Dirtbomb. Non mancano ospiti famosi della scena come Johnny “Bee” Badanjek dei Detroit Wheels, Mark Farner dei Grand Funk, Wayne Kramer dei MC5 che suona proprio nella sua 'Sister Anne', il jazzista Paul Randolph. Un incontro ben riuscito tra le chitarre del garage rock e i fiati che guidano le canzoni più R&B di casa Motown.
Un ritorno agli antichi fasti che Alice Cooper ha spiegato così: "c'è un certo suono di Detroit che stiamo cercando, è indefinibile. C'è una certa quantità di R&B dentro. C'è una certa quantità di Motown. Ma poi aggiungi le chitarre e aggiungi l'atteggiamento e si trasforma in rock di Detroit. Mi sento come se fossimo in giro con tutti i musicisti di Detroit, troveremo quel suono ".
Direi che questi brevi 22 minuti confermano che Alice Cooper quel suono è riuscito a catturarlo.







ALICE COOPER live@PalaAlpitour, Torino, 10 Settembre 2019




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