mercoledì 12 aprile 2017

DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA # 32: BADFINGER (No Dice)

BADFINGER    No Dice (1970)






Dalle alte vette alle tragedie nel giro di pochi anni. Sponsorizzati dai Beatles e ingaggiati dalla Apple nel 1968 quando ancora si facevano chiamare Iveys, i Badfinger vivono almeno quattro anni ai massimi splendori pop: dal 1970 fino al 1975 ereditarono le migliori melodie e armonie vocali dai quattro di Liverpool proprio quando l’avventura dei Beatles era giunta al capolinea. Il duo formato da Pete Ham (comunque il maggior compositore del gruppo) e Tom Evans nel loro piccolo sono i nuovi Lennon-McCartney, nella buona e nella cattiva sorte come vedremo. Anche se pure il chitarrista Joey Holland ha avuto la sua buona importanza. Coincidenze che sembravano spianare la strada verso una discesa mirabolante. Scioltisi i Beatles, il nome della band gallese continua a girare ugualmente intorno a tutti e quattro i Fab Four: Paul McCartney scrive per loro ‘Come And Get It’, compongono la colonna sonora del film con Ringo Starr MAGIC CHRISTIAN MUSIC (il loro primo disco), partecipano alle registrazioni di ALL THINGS MUST PASS e al CONCERT FOR THE BANGLADESH di George Harrison, i loro credits compaiono su IMAGINE di John Lennon. Cosa potrebbe pretendere di più una band pop rock in quegli anni? NO DICE è il secondo album e proprio quella miscela tra accattivante pop trainato da azzeccate melodie vocali (‘Without You’, ‘I Don’t Mind’) e rock’n’roll (‘I Can’T Take It’, ‘Better Days’, ‘Watford John’) è il loro punto di forza. Sempre in bilico tra l’emulazione e la genialità (questa verrà a galla solamente anni dopo, troppo tardi?), i Badfinger si vedono soffiare sotto il naso la loro ‘Without You’ da Harry Nilsson che ne farà un successo mondiale nel 1972, ma non sarà il solo. Fino a quel momento era una semplice canzone incastonata dentro un disco.
Nel 1971 uscirà STRAIGHT UP, altro grande disco, come lo furono i successivi. Ma qualcosa non va soprattutto a livello finanziario: la band paga a caro prezzo alcune scelte sbagliate a livello di management e marketing. Il manager Stan Polley è sul banco dei maggiori imputati. Si vedono pochi soldi in entrata e qualcosa puzza. Sarà proprio questo il motivo che spingerà Pete Ham a togliersi la vita impiccandosi nel garage di casa il 24 Aprile del 1975. Aveva ventotto anni. Sua moglie era all’ottavo mese di gravidanza ma lui il futuro per sua figlia non ce lo vedeva proprio. No future. I restanti Badfinger andranno avanti ma non sarà più la stessa cosa. Anzi sì: Tom Evans emula l’amico e si toglie la vita nello stesso modo dopo una furente litigata con il chitarrista e cantante Joey Molland. Era il 19 Novembre del 1983 quando il suo corpo venne trovato impiccato nel giardino di casa. Ego e soldi ne hanno combinata un’altra. Anche se molti sostennero che Evans non si fu mai ripreso dalla morte dell’amico Ham, tanto da dichiarare spesso e volentieri che prima o poi l’avrebbe raggiunto in quel bel posto. E beffardo, nell’aria si sente volare il testo del loro più grande successo in coppia: “I can’t live if living is without you, I can’t live, I can’t give any more”. Mai più divisi.






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