KADAVAR K.A.D.A.V.A.R. (CH Records, 2025)
nuovo inizio
A soli sei mesi dal precedente I Just Want To Be A Sound, la band berlinese torna con nove nuove canzoni che una volta ascoltate ci mandano un chiaro segnale di pentimento: Kids Abandoning Destiny Among Vanity And Ruin è un ritorno sui loro passi dopo la precedente sbandata per suoni più easy listening che evidentemente non era andata giù a nessuno, fan in primis. Un territorio calpestato per pochi mesi per sfida, curiosità, avventura, ambizione ma che evidentemente non era il loro habitat naturale. In questi giorni ho riascoltato il disco incriminato e devo dire che con orecchie diverse e preparate lo si può anche promuovere. E comunque loro non lo rinnegano ma lo bollano come "necessario". La luce sembra trasformarsi: tutto diventa più cupo e pesante. Appena parte 'Lies' le chitarre pesanti e i riff che avevano caratterizzato la loro prima parte di carriera sembrano ritornare prepotenti. Al resto pensa la registrazione effettuata in analogico, direttamente su nastro.
Il batterista Tiger Bartelt dice "questa canzone ha segnato una svolta nella realizzazione dell'album. In qualche modo ci ha riconnessi con il nostro lato più duro. Non mi ero reso conto di quanto mi fosse mancato suonare arrabbiato e crudo".
Aggiunge il cantante e chitarrista Lupus Lindemann: "volevamo di nuovo riff corposi, avevamo semplicemente voglia di hard rock esplosivo".
Ma i Kadavar pur con le radici ben solide nello stoner, nel doom blues sabbathiano degli anni settanta non sono mai stati un gruppo statico. E così raccolgono quello che hanno seminato a partire dall'album For The Dead Travel Fast uscito nel 2019 che aprì loro nuovi spazi sonori più dilatati e meno terreni o da quel The Isolation Tapes (2020) registrato e uscito in piena pandemia (furono tra i primi a trasmettere un concerto in streaming durante il lockdown) che li avvicinava più ai Pink Floyd, Hawkind e Can rispetto ai Black Sabbath. Ecco così lo space rock psichedelico di 'Explosions In The Sky' o il kraut rock di 'Stick It' (anticipato dall'overture 'The Corner Of E 2nd & Robert Martinez') dove gran spazio lo prende il quarto uomo Jascha Kreft alle tastiere.
Per chi aspettava il gran ritorno del fuzz hard rock primordiale, oltre alla galoppante 'Heartache, c'è la tripletta finale formata da 'Children', 'K.A.D.A.V.A.R." e l'ultima traccia 'Total Annihilation' che sconfina addirittura in territori cari al thrash metal.
La copertina che ci mostra le facce dei quattro membri che si specchiano in un vetro in frantumi sembra essere chiara: nonostante tutto siamo ancora qua.


Nessun commento:
Posta un commento