lunedì 24 aprile 2017

DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA # 33: RONNIE LANE'S SLIM CHANCE (One For The Road)


RONNIE LANE'S SLIM CHANCE    One For The Road (Island Records, 1976)





“Pronto? Ciao Ronnie, te la fai una birra giù al pub stasera?”
“Certo Enzo, solita ora lì?”
“Ok, a dopo.”
Semplice, no? Se potessi scegliere una bevuta al pub insieme ad una rockstar sceglierei Ronnie Lane. Ma, un attimo: ho usato una parola che non va bene. Non è birra, non è pub, ovviamente. Ronnie Lane ha un passato radioso con gli Small Faces e con i Faces poi, ma di rockstar non ne voleva proprio sentir parlare. È sempre fuggito da quel mondo, e lo dimostra bene la sua carriera solista, durata veramente poco, il giro di un poker di album nei settanta, ma intensa. Come poteva amare hotel, piscine e mega tour uno che mise in piedi una sorta di carovana da circo itinerante denominata Passing Show, la si può vedere nel retro copertina, per poter portare la sua musica (una sorta di country folk rustico americano ma in salsa britannica) in giro nei posti più inconsueti e sperduti delle campagne inglesi in totale libertà? Naturalmente non fu mai un successo. Ma poco importa. Uno che si inventò uno studio di registrazione mobile che ben presto divenne ricercatissimo proprio dalle rockstar: il Ronnie Lane’s Mobile Studio. Lì, dentro a quel camper attrezzatissimo, ci registrarono Quadrophenia gli Who e Phisical Graffiti i Led Zeppelin. Ma anche Rory Gallagher e Eric Clapton. Proprio davanti alla roulotte/studio posa insieme ai suoi Slim Chance per la copertina del terzo disco On The Road.
Chiarissimo esempio della sua musica povera e rudimentale.
Folk dylaniano fortemente legato alle radici, rock'n'roll sbilenchi spesso alticci, impreziositi da violini, fisarmoniche e mandolini; ma anche del suo modo di affrontare la vita: un forte legame con la natura (viveva quasi come un contadino nelle campagne del suo amato Galles) e le cose più semplici ed appaganti che ispireranno i testi, l' alcol o la sbandata religiosa verso il guru indiano Mether Baba sempre in testa. Ronnie Lane era un’anima pura e il destino si sa va spesso a cercare dove non dovrebbe. Lane morì a soli cinquantuno anni nel 1997 dopo anni di dura lotta contro quello che il destino aveva preparato per portarselo via: la sclerosi multipla. Cheers Ronnie, a stasera, solito posto.





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