lunedì 9 giugno 2014

FIGURINE (con quella faccia...un po' Rock) : #1. DINO PAGLIARI & #2. LEONARDO CUELLAR

#1. DINO PAGLIARI, a vederlo nella famosissima figurina dell’anno 1979/80 con fluente chioma riccia e lunga barba, sembra più un sopravvissuto delle migliori stagioni dei southern rockers Lynyrd Skynyrd. Invece lui, classe 1957, calcò veramente i campi di calcio di serie A, anche se per sole 44 volte, segnando 6 reti, ma in fondo era un’ala sinistra, di quelle che amavano sacrificarsi per il centrocampo. Un attaccante operaio e generoso, bizzarro, anticonformista ma generoso. A Firenze lo ricordano per un gol all’eterna rivale Juve e per la leggenda che lo voleva in giro per Firenze in compagnia di una gallina tenuta al guinzaglio, proprio come faceva anni prima il torinista Gigi Meroni per le vie di Como. Dopo l’abbandono al calcio giocato nel 1987, intraprende una carriera da zingaro della panchina. Nella stagione 2012/13 è entrato in corsa alla guida del Pisa: con 6 vittorie in 6 partite lo ha portato ai Playoff per la serie B, poi persi ai supplementari con il Latina. Per rivedere un’altra figurina dalla stessa fisionomia, bisogna correre al 1994, a Padova, con l’arrivo dello "yankee” Alexi Lalas, lui sì vero rocker per hobby. (ec)


#2. La figurina della vita. La testata di capelli del messicano LEONARDO CUELLAR, un mix da laboratorio estetico tra Sly Stone e qualche componente della Santana Band sul palco di Woodstock, me la sogno di notte dalla calda estate 1978, da quando qualcuno iniziò a far girare per casa l’album Panini dei mondiali argentini. Da allora diventò uno dei miei miti calcistici, il tutto senza averlo mai visto nemmeno palleggiare per un secondo. Solo recentemente, preso da nostalgica curiosità, ho provato a cercare alcune immagini su Youtube. Leonardo Cuellar è esistito! Senza bisogno di un telecronista, si può seguire il riconoscibile casco aggrovigliato di capelli mentre vaga sulla fascia sinistra ed esultare per un gol dopo un tiro/cross abbastanza fortunoso. Non puoi sbagliare, lo riconosci immediatamente: gambe sottili sottili, che oggi non ti farebbero nemmeno entrare in un campo dilettantistico, a far risaltare ancora di più il testone, numero dieci sulla schiena ed esultanza bella e genuina come quelle di una volta, mani al cielo e... basta. Una carriera divisa tra il campionato messicano e quello statunitense dove concluse la carriera nel 1984.
Certo, rivederlo oggi a 60 anni, con taglio corto e brizzolato, rovina i miei ricordi adolescenziali quando sfogliando l’album lo sguardo cadeva sempre sulla squadra messicana e quella figurina accanto al busto di Hugo Sanchez, un altro che non scherzava in fatto di capelli. Wikipedia mi dice che attualmente allena la squadra femminile del Messico, forse ancora attratto dalle chiome fluenti che negli uomini non troverebbe più tanto facilmente. (ec)


vedi anche FIGURINE (con quella faccia un po' Rock): #3.ALEXI LALAS #4.ANGIOLINO GASPARINI



 

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