La leggendaria favola d'altri tempi con lieto presente di Seasick Steve è diventata di dominio pubblico. Ora che è stato sdoganato dal grande pubblico, complici i numerosi musicisti che spintonano per suonare con lui-anche su disco come vedremo (tra i primi ci fu Nick Cave)-il settantunenne vecchio bluesman di Oakland ma con base in Europa (Norvegia) non cambia il suo approccio genuino e viscerale alla musica e i rombanti cavalli del motore di un vecchio e amato trattore John Deere che si sentono in apertura dell'hard boogie Down On The Farm, dove pare trasformarsi nel quarto ZZ Top, vogliono marchiare il concetto, unitamente al testo che non ammette troppe repliche: " Amo l'odore dei negozi di forniture agricole/ un misto di semi, tute da lavoro, olio e tanto altro/ Puoi prendere una nuova pala e un nuovo rastrello/ prendere la tua motosega affilata/ Ma devi attendere/ Sono in pausa Caffè". Sembra quasi di vederlo, come un "maturo" ragazzo di campagna in trasferta in città, mentre esce dal negozio e si dirige verso il trattore parcheggiato con i nuovi acquisti in spalla, così come in Home dipinge i suoi amori con ingenua innocenza (due vecchi trattori gialli e verdi, un anziano cane, e un' arrugginita Chevy 51), aiutato dalla chitarra sudista di Luther Dickinson.
Registrato a Nashville, Hupcap Music -titolo dedicato ad una delle mitiche chitarre che si costruisce con meticolosa cura artigianale, quella ricavata dal manico di una zappa in disuso e due vecchi coprimozzi di ruota (vedi copertina ed esilarante video)-continua a rotolare nella vecchia, semplice, rustica e incontaminata strada del blues (anche se dice di amare più il rock'n'roll), come lo stesso Seasick Steve preme a sottolineare, ribadendo che per la realizzazione del disco non sono stati utilizzati moderni computers ma solo un vetusto nastro analogico. In fondo, caro vecchio Steve non era nemmeno necessario segnalarcelo. Ti crediamo, anche se qualche limata a certe ruvidezze e maggior pulizia sono state apportate: il confidenziale country a due voci di Purple Shadows insieme alla splendida Elizabeth Cook con le pedal steel evocative di Fats Kaplin a creare scenografia e la finale Coast Is Clear, un numero soul/r&b condotto con voce da astuto crooner alla Joe Cocker con tanto di sezione fiati e hammond a condurre il gioco, sono lì a dimostrarcelo e...stupirci anche un po'.
Ad aiutarlo, l'inseparabile compagno di bevute Dan Magnusson alla batteria e l'altrettanto sempre presente John Paul Jones (Led Zeppelin) al basso, voce, hammond, ukulele e mandolino, che evidentemente deve averci preso gusto nel suonare sui palchi di campagna attorniato da galline dopo una carriera da venerata (ma defilata) rockstar.
I giorni passati sui campi saranno pur sempre uguali a se stessi, sette su sette. Però, vuoi mettere?
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