CHEAP TRICK All Washed Up (BMG, 2025)
la cetrifuga perfetta
Solo tre anni fa il loro concerto a Milano fu annullato una settimana prima dell'evento, il motivo lo sto ancora aspettando ora. Era il tour del loro ventesimo disco In Another World uscito nel 2021. Sono passati quattro anni, loro in Italia non sono più tornati ma in questi giorni è uscito il nuovo disco All Washed Up che con un gioco di parole e assonanze riprende il titolo del loro vecchio disco All Shock Up del 1980. Insomma passano anni ( 51!), tour e dischi ma i Cheap Trick sembrano essere usciti nuovi di zecca da quelle lavatrici che campeggiano in copertina. Ancora freschi, profumati e stimolanti come fosse il 1977. A parte l'uscita del vecchio batterista/impiegato Bun E.Carlos avvenuta nel 2016, quando la band entrò nella Rock And Roll Hall Of Fame, la loro musica continua ad essere quel movimentato, frizzante e fresco ibrido tra hard rock e pop senza fronzoli e troppe menate dove i riff di chitarra elettrica tengono per mano la melodia, accompagnandola per le strade degli States, dal Midwest di Rockford, Illinois, attraversano l'oceano, e arrivano là lontano, in Inghilterra, direzione Liverpool.
Se ti piace il rock'n'roll allora è molto probabile che ti piaccia il gruppo dell'Illinois guidato dalla voce del biondo Robin Zander che pare sempre in ottima forma, dal basso del tenebroso Tom Petersson, dalla chitarra del monello Rick Nielsen e dall'ultimo entrato alla batteria Daxx Nielsen, figlio del monello.
Un disco che parte in quarta con un poker di canzoni ad alto voltaggio: la title track è un hard rock con Nielsen che stampa il riff più pesante e moderno del disco e con Zander che canta "cattivo", 'All Wrong Long Gone' è la canzone che gli Ac/Dc non scrivono più da una ventina d'anni, 'The Riff That Won't Quit' ha tutto scritto nel suo titolo mentre in 'Bet It All' giocano a fare i Black Sabbath che giocano a fare i Cheap Trick. Da metà disco in avanti esplodono i vividi e classici colori pop di sempre dove le melodie beatlesiane sembrano prevalere su tutto: 'The Best Thing', 'Twelve Gates', 'Bad Blood', 'Love Gone', 'A Long Way To Worcester' sono pop rock ballad forse messe troppo vicine una con l'altra e scritte con mestiere ma è anche vero che il mestiere te lo guadagni solo con anni di duro lavoro e dei Cheap Trick che di andare in pensione non ci pensano nemmeno, ti puoi sempre fidare così come ti fideresti di un vecchio operaio assunto fin dal primo giorno di vita di un'azienda. Ne sanno tante, conoscono trucchi e segreti.
Giustamente lo aggiungo io, finché fanno uscire dischi che si mangiano in un sol boccone una buona fetta delle band rock odierne per scrittura, impatto e freschezza perché mandarli a passeggiare al parco?
C'è ancora tempo per la più sbarazzina 'Dancin'With The Band' e per la finale 'Wham Boom Bang', uno swing jazzato, senza troppe pretese, dove i nostri, però, sembrano divertirsi ancora molto. Noi con loro. Lunga vita ai Cheap Trick!


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