lunedì 27 maggio 2013

COVER ART #5: AMERICA (Homecoming-1972)


artista: AMERICA
album: HOMECOMING
anno: 1972
fotografo: HENRY DILTZ
art director: GARY BURDEN
canzoni da ricordare: Ventura Highway, Don't Cross the River, Only in Your Heart

Dal divano in veranda di Crosby, Stills & Nash alla vetrata del Morrison Hotel dei Doors, passando per Jackson Browne e Eagles, la firma del fotografo americano (e musicista- suonò il banjo in questo album) Henry Diltz ha attraversato la California più viva ed ispirata degli anni settanta. La sua macchina fotografica ha immortalato il periodo d'oro della west coast music americana.
Il connubio tra il fotografo e il trio iniziò da questo album, passando attraverso i successivi Hat Trick (1973), Hearts (1975), Alibi (1980) e continua ancora oggi. Homecoming è un esempio riuscito di quanto un'immagine riesca a raccontare e spiegare l'immaginario artistico di una band più di tante parole, nascondendo, tra le pieghe della sua realizzazione, anche una beffarda ed ironica conclusione.
La cover di Homecoming vanta almeno due grandi primati: fu una delle copertine più costose che la Warner Bros dovette finanziare per un proprio artista, e fu una vera innovazione nel formato packaging del vinile, in quanto l'immagine copriva ben tre facciate intere di cartone. La sua realizzazione, sebbene non sembri a prima vista, non fu delle più semplici e mise a dura prova il gruppo.
Le cronache narrano di una nutrita comitiva in partenza alla ricerca dello scatto perfetto. Comitiva formata dai tre America (Dewey Bunnell, Gerry Beckley e Dan Peek) reduci dal buon debutto che includeva la loro maggiore hit A Horse With No Name, l'art designer (collaboratore di Diltz) Gary Burden, uno dei più grandi creatori di copertine degli anni settanta, conosciuto soprattutto per la sua collaborazione con Neil Young, ed il fotografo Henry Diltz, appunto.  I cinque partirono da Los Angeles con una macchina presa a noleggio, percorsero tutta la costa per raggiungere Big Sur, regione della costa centrale della California, dove sequoie e cactus convivono felicemente ed il panorama che si può ammirare, percorrendo la Highway 1, è tra le cose più belle che si possano vedere negli USA.  Vicino, sorge anche l'associazione/comunità Esalen-sorta nei primissimi anni '60, dal nome di una vecchia tribù indiana-, dove si può praticare meditazione, massaggi, yoga, tutto nel rispetto assoluto della natura (le case in legno sorgono a strapiombo sull'acqua dell'oceano) e totale immersione nella spiritualità.
Cinque giorni di viaggio che li portarono là dove il panorama offre la splendida visione dei monti rocciosi che calano a picco sull'oceano. Uno posto suggestivo e spettacolare che diventa magico durante certe ore del giorno e della notte, quando sole e luna si specchiano sull'oceano e il cielo si colora di mille sfumature. Servirono ben tre giorni insonni di pose e appostamenti per catturare lo scatto perfetto, ma mancava ancora qualcosa: una foto che completasse l'opera e che riuscisse a dare all'intero lavoro il particolare significato prefisso.
All'interno della copertina un altro scatto ritrae gli America immersi nella Redwood Forest, parco nazionale statunitense sempre in California, in mezzo alle sequoie più alte del mondo. Foto che voleva trasmettere un messaggio ecologico e celebrare la natura unitamente alla front cover, dove sulla destra si poteva anche notare -in lontananza- un solitario indiano a cavallo (ispirato dal logo della Brother Records, etichetta dei Beach boys) inerme davanti ai palazzi di una moderna città che si alzano persi nell'orizzonte.
Anni dopo, nella sua autobiografia An American Band, uscita nel 2004, "il terzo America" Dan Peek (uscito dal gruppo nel 1977 e scomparso recentemente nel Luglio del 2011 all'età di  sessant'anni ) raccontò di quanto il gruppo, solo successivamente, si accorse che il  messaggio ecologista che le foto volevano far risaltare, contrastava e cozzava con l'alto numero di alberi che furono sradicati per stampare la "sontuosa" e famosa copertina a tre ante di Homecoming. Errori di gioventù. Anche se l'intenzione fu premiata con il successo di uno dei migliori album della band.


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