e nemmeno un rimpianto-il segreto di Chet Baker (Roberto Cotroneo, Mondadori, romanzo, pag. 180, 2011)
"...Nel silenzio c'è più musica di quanto tu possa soltanto immaginare..."
Chi non ha mai provato almeno nei sogni, anche ad occhi aperti, a mettersi sulle tracce del proprio idolo rock maledetto, quello che è scomparso in circostanze drammatiche ma ancora talmente avvolte dal mistero che i ben informati sostengono che sia ancora vivo, abbia cambiato identità e se la stia passando, o male che vada stia vivacchiando, in qualche luogo sperduto del mondo.
Chet Baker non era un rocker , ma la sua vita ha seguito quei binari che spesso affianchiamo alle vittime del rock'n'roll , scandita da quelle dipendenze che lo hanno reso schiavo, martorizzato nel fisico e spinto alla prematura e drammatica scomparsa, avvenuta ad Amsterdam il 13 Maggio del 1988, quando il suo corpo venne trovato sul marciapiede dell'hotel Prins Hendrik, dopo essere volato dalla finestra del secondo piano. Dove ora, se passate di lì, potrete trovarci una targa commemorativa.
Da qui parte il viaggio a ritroso ma proiettato nel futuro di Roberto Cotroneo, scrittore alessandrino, ma romano di adozione, grande appasionato di musica e musicista( lo si capisce immediatamente) che in un romanzo dove verità e finzione giocano e si incastrano, racconta il suo sogno: mettersi alla ricerca del proprio idolo jazzista.
Un romanzo che sa diventare inchiesta e saggio musicale, dove i protagonisti sono calati in un limbo sospeso tra realtà e finzione, passato, presente e futuro, dove la biografia si intreccia con il romanzo e i personaggi reali sembrano inventati mentre quelli immaginati sono troppo veri per esserlo. Dove anche i luoghi, tutti realmente esistenti sembrano appartenere a un mondo a sè.
E' bastato un piccolo foglio di carta ritrovato in un vecchio armadio di una vecchia abitazione per smuovere l'autore a ripercorrere le tappe della vita di Chet Baker, come in una caccia al tesoro che ha bisogno di tutti i tasselli che porteranno diritti a Chet Baker. In quel foglio , le partiture della canzone più famosa di Baker: My Funny Valentine. Cotroneo segue gli indizi che gli arrivano da chi in vita conobbe Baker, gran frequentatore dell'Italia, fino ad arrivare nel Salento a qui qualcosa succede veramente.Un collegamento tra le tante donne che lo conobbero che portano ad una sola verità.
Durante la lettura, la biografia di Baker viene sviscerata in modo originale, devoto, sfiorando la poesia, raccontata da Cotroneo e dallo stesso Baker(vi ricordate delle famose interviste impossibili). Un romanzo dove le note biografiche dell'autore si intrecciano con quelle di Baker, il fan e il mito diventano protagonisti in egual misura rompendo quel muro che spesso creiamo davanti a personaggi irrangiungibili. Per una volta l'irrangiungibile è stato raggiunto attraverso una scrittura leggera ma nel contempo piena di nozioni e critiche musicali, il rapporto tra Baker e gli altri jazzisti, suoi contemporanei:
(...Chet era la vita quando diventa musica. Mentre Miles Davis era esattamente il contrario. la musica diventava vita... Io l'ho odiato Miles Davis.Sapessi quanto l'ho odiato.E non perchè era più bravo di me...Ma perchè la sua musica era un'arma contro tutti. Mentre per me era uno scudo, o anche peggio...),
il rapporto di Baker con le droghe e il suo approccio generale alla vita che porteranno il lettore, anche chi non aveva mai sentito il nome di Chet Baker prima, ad incuriosirsi e domandarsi spesso in quale punto finisce la finzione ed inizia la realtà ma soprattutto a conoscere uno dei più grandi musicisti del ventesimo secolo. Un romanzo che si legge tutto d'un fiato con la fantasia in continuo viaggio tra il bianco e nero dei ritratti d'epoca e i colori vivaci della Puglia di oggi.
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