Il sole, le spiagge e la tranquillità delle isole Bahamas stridono nel pensare alla musica dei vecchi Ritmo Tribale, ma si adattanno bene alle soluzioni musicali di questo disco, l'ultimo capitolo (se si esclude la raccolta del 2007) del gruppo milanese. Le Bahamas: le isole felici, lontane e mai viste, che ognuno di noi conserva da qualche parte dentro alla propria testa. Il posto dove si vorrebbe fuggire quando si è nei guai. E per un gruppo che aveva appena perso il proprio carismatico frontman, i guai erano dietro l’angolo. Cosa fare? Continuare? Cambiare nome? Cambiare musica? “Siamo l’unico gruppo distrutto dalla droga che non è diventato famoso per questo. In genere i gruppi, quando c’è quello che si fa perché pippa, perché beve, diventa famoso. Noi no. Noi ci siamo solo distrutti! Avevamo litigato con tutti, avevamo scazzato con la casa discografica anche se avevamo trovato un contratto con la Edel che non era niente male. Facemmo un disco completamente di rottura, musicalmente, con ciò che eravamo prima. Fare un disco in cui scimmiottavamo i Ritmo Tribale con Edda sarebbe stato assurdo. Uscimmo con un disco secondo noi molto bello però molto introspettivo, intimo e diversissimo dagli altri mentre venne promosso come se fossimo ancora quelli di MANTRA.” Così Andrea Scaglia sulle pagine di UOMINI, il libro di Elisa Russo, uscito nel 2014, che racconta la storia dei Ritmo Tribale. Suoni fluidi, elettronica, loop e campionamenti che si incastrano alla perfezione con i tradizionali strumenti rock e Andrea Scaglia, nuovo cerimoniere dopo l'uscita dell'istrionico e (quasi) insostituibile Edda, sono i tratti fondamentali di questo lavoro. Uscito nel 1999 dopo PSYCORSONICA (1995), ultimo lavoro con Edda che di fatto rappresenta la chiusura di una prima parte di carriera di uno dei gruppi basilari del rock italiano a cavallo tra gli anni ottanta e novanta. Il gruppo cambia pelle, mantenendo inalterate coerenza e spirito. Bahamas doveva essere un nuovo inizio ma si tramutò anche nel disco di addio. Il punto a capo. Con il nuovo ritorno ancora adesso seguito da un grande punto interrogativo. Proprio per questo rimane un'opera preziosa, unica e purtroppo poco capita, sottovalutata, soprattutto da chi pensava che i Ritmo Tribale senza Edda, non avessero ragione d'esistere. La smentita è un disco che oggi, a diciotto anni dall’ uscita, suona ancora fresco, guadagnando i classici punti alla distanza. Devo ammettere che fu dura entrare nella nuova strada intrapresa dai Ritmo Tribale.
La rivalutazione avvenne per gradi, con canzoni fluide, dai testi quasi ermetici, che ti giravano attorno, ti scrutavano e poi ti penetravano. Registrato in gran parte lontano dagli storici studi Jungle Sound, loro casa naturale, i cinque tribali abbandonano la quotidianità metropolitana per tuffarsi e rifugiarsi nella tranquillità delle campagne romagnole del "castello" di Pieve Salutare, una frazione di Castrocaro Terme, in provincia di Forlì. A beneficiarne sono dieci canzoni compatte, unitarie, collegate tra loro dai testi quasi visionari di Scaglia, anche produttore dell'intero lavoro. Se i contatti con il rock del passato si possono scorgere in alcune tracce come ‘Meno Nove’ o la bonus track ‘Cuore Nero’, il resto viaggia tra partiture liquide e psichedeliche con le chitarre di Andrea Scaglia e Fabrizioo Rioda impegnate a tessere intrecci sfuggenti e la base ritmica composta da Andrea Briegel Filipazzi e Alex Marcheschi sempre pulsante e vivace. Un disco d'impronta quasi progressive che amalgama anche i nuovi suoni elettronici del trip-hop con il rock (grande lavoro del tastierista Luca Talia Accardi), giocando con i testi mai banali o scontati ma aperti a qualunque interpretazione. Esempi del nuovo corso sono le bellissime ‘Il Centro’, ‘Lumina’, ‘Diamante’, il singolo ‘2000’ che apre il disco, ‘Musica’, e la title track che chiude con tanto di violino e moog. Se questo doveva essere l'ultimo disco a nome Ritmo Tribale, mai commiato fu migliore. Poi: undici anni dopo, il cerchio chiuso (riaperto momentaneamente per la reunion live del 2007) si riaprirà totalmente sotto nome NO GURU. E oggi, anno 2017?
L'appuntamento è per Venerdì 24 Aprile 2017 al Pub Centrale Rock di Erba (Como) , per un unico concerto di reunion , proprio con la formazione di Bahamas, disco che verrà suonato per intero.
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA # 1: FRANCESCO DE GREGORI- Titanic (1982)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #2: THE HOUSEMARTINS-London 0 Hull 4
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #3: THE NOTTING HILLBILLIES-Missing...Presumed Having A Good Time
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #4: EDDIE HINTON-Very Extremely Dangerous (1978)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #5: BIG COUNTRY-Steeltown, 1984
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #6: TESLA-Five Man Acoustical Jam, 1990
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA # 7: PRIDE & GLORY-Pride & Glory (1994)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #8: TIN MACHINE-Tin Machine (1989)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #10: IZZY STRADLIN & THE JU JU HOUNDS (1992)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #11: WARRIOR SOUL-Drugs, God And The New Republic (1991)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #12: IAN HUNTER-Short Black N' Sides (1981)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA # 13: THE DICTATORS-Go Girl Crazy! (1975)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA # 14: POINT BLANK-Second Season (1977)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #15: TEMPLE OF THE DOG (1991)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #16: NEIL YOUNG-Time Fades Away (1973)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA # 17: JOHNNY WINTER-Nothin' But The Blues (1977)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #18: BOB DYLAN-Street Legal (1978)DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #2: THE HOUSEMARTINS-London 0 Hull 4
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DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #5: BIG COUNTRY-Steeltown, 1984
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DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #10: IZZY STRADLIN & THE JU JU HOUNDS (1992)
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DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #19- CRAZY HORSE-Crazy Horse (1971)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #20-TOM PETTY-Wildflowes/Echo (1994/1999)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #21-NICOLETTE LARSON-Nicolette (1978)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #22-AMERICA-Silent Letter (1979)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #23-ERIC ANDERSEN-Blue River (1972)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #24-BADLANDS-Voodo Highway (1991)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #25-GEORGE HARRISON-Living In The Material World (1973)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA#26: DAVID CROSBY GRAHAM NASH-Wind On The Water (1975)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #27: DICKEY BETTS & GREAT SOUTHERN (1977)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #28: JUNKYARD-Junkyard (1989)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #29: STEPHEN STILLS (1970)
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