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La semplicità paga
Generazione spesso in ombra la loro, non per demeriti, ma per i troppi meriti di chi li ha preceduti: gente con la pellaccia dura che di abdicare non ci ha mai pensato, lasciando la grave incombenza nelle mani dell’intervento divino. Così ci troviamo uno dei maggiori songwriter americani degli ultimi vent’anni, il talentuoso e bizzarro Todd Snider, un vero outsider del sud, a formare una band con un manipolo di musicisti coetanei ma anche amici, e soprattutto fuoriclasse: Neal Casal, cantautore solista e chitarra nei Cardinals di Ryan Adams e nei stupefacenti e lisergici Chris Robinson Brotherhood, il bassista Dave Schools, fondatore dei torrenziali Widespread Panic, il batterista dal pregiato pedigree Duane Trucks e il tastierista Chad Staehly (Great American Taxi). Un disco che ricava i suoi maggiori talenti dall’atmosfera estremamente rilassata, libera e divertita con cui sono state registrate (in soli 5 giorni) queste undici cover non banali e scelte con cura e rispetto, capaci di distendersi in modo sinuoso tra roots rock, folk, approccio jam e la forza del southern rock.
Il filo nascosto che lega le undici canzoni sta tutto nel patriottico nome del gruppo: nel voler raccogliere canzoni nate dal basso, dalla strada, che parlano delle persone comuni costrette a sbarcare il lunario per vivere. Una scelta non banale e poco scontata quella fatta da Snider che in queste canzoni ha rivisto la sua scrittura, almeno quella degli esordi, di dischi fondamentali come ‘Songs For The Daily Planet’ e ‘Step Right Up’: “negli ultimi 20 anni ho raccolto una valigia di quelle che definirei canzoni perfette, tutte scritte da miei amici, molti dei quali sono etichettati come cantautori di ‘Americana’. Negli ultimi 10 anni o giù di lì, sono stato anche impegnato in numerosi festival con un buon numero di musicisti, molti dei quali nel circuito delle jam band. Perché non mettere queste cose insieme? Perché non combinare i migliori cantautori con i migliori musicisti?”.
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(Enzo Curelli) da CLASSIX! #39 (disco del mese Aprile/Maggio 2014)
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vedi anche
RECENSIONE: CHRIS ROBINSON BROTHERHOOD-Phosphorescent Harvest THE CADILLAC THREE-Tennessee Mojo WHISKEY MYERS-Early Morning Shakes (2014)
RECENSIONE: BLACKBERRY SMOKE-Leave A Scar-Live In North Carolina (2014)
RECENSIONE: BEN GLOVER-Atlantic (2014)
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