giovedì 22 agosto 2013

RECENSIONE: NERA LUCE (Ad Occhi Chiusi)

NERA LUCE  Ad Occhi Chiusi (autoproduzione, 2013)



Vi ricordate la scena rock italiana della prima metà degli anni novanta? Una marea di gruppi con qualcosa da dire che erano riusciti ad elevare la lingua madre per comunicare, quasi fosse una sfida. I buoni esempi non mancavano nemmeno negli anni ottanta, ma il virus dilagò in maniera esponenziale nel decennio successivo. Testi in italiano dentro a trame musicali di rock anglofono, un connubio quasi impensabile e che iniziò a funzionare a pieno regime, una variegata scena che non si è mai più ripetuta a quei livelli. Con qualche rimpianto. Molte di quelle band hanno lasciato il segno, qualcuna è sopravvissuta, qualcuna è entrata nei circuiti mainstream che contano, tante sono scomparse velocemente, altre sono già entrate nel culto. C'era veramente di tutto: il rock "stonesiano" (i primissimi Negrita), il crossover (i memorabili Ritmo Tribale di "Tutti Vs.Tutti", i Casino Royale di "Dainamaita", Rapsodia, Bisca), il grunge (Karma), l'hard rock (Movida), l'hardcore punk (gli ultimi respiri dei Negazione), il thrash metal (In.si.dia), il rock e...basta (Timoria, la seconda parte di carriera dei Litfiba, Rats, Clandestino), l'alternative (C.S.I., Disciplinatha, Massimo Volume, Marlene Kuntz, Afterhours, Santo Niente, Malfunk). Ecco, ascoltando i Nera Luce, gruppo proveniente da Catanzaro, mi è tornata in mente quella scena musicale tanto prolifica quanto breve nella durata che ho vissuto in prima persona da ascoltatore, con tanto piacere. Alcuni di quei gruppi  rivivono tra le dodici canzoni dei calabresi che non sembrano voler cavalcare nessuna moda finta o passeggera, facendosi bastare l'amore, l'onestà e la passione per alcune sonorità che hanno adorato e con le quali sono cresciuti musicalmente: dal grunge alla Alice In Chains (o Karma se si vuole restare in Italia) di Ultima Ora e della atmosfericamente acida Ombre, al rock'n'roll in stile Miura di Bambola, al veloce riffing distorto e metal di Istantanee, al crossover di La Voglia Nascosta, Ad Occhi Chiusi, a quello con inserti funkeggianti di La Mia Confidenza insieme all'ospite Gray ("... la mia confidenza è un lusso che non meriti..."), al pungente folk/hip hop elettrico di Taranta Violenta con il duo Eman e Kuanito. Fino ad allargare la loro forbice di azione-a volte un po' troppo, in verità-, toccando i lidi pop in episodi più leggeri come Settembre vicina ai primissimi Timoria e a Francesco Renga solista, nella ballata dall'intro arpeggiato e dal bel assolo di chitarra Il Tuo Soffrire e nella lenta e pianistica Domani con la presenza di Paola Cortese alla seconda voce.
Il gruppo-formato da Luigi Persampieri alla voce, Danilo SpanòDanilo  Ferragina alla chitarre, Giuseppe Galati alla batteria e Giuseppe Bisurgi al basso-è nato nel 2002 ed è al secondo lavoro (il primo Luci Nell'Ombra uscì nel 2010 per l'etichetta FermentiVivi/Edel). Nel curriculum live può vantare alcune aperture prestigiose e di tutto rispetto per svariati artisti internazionali ed italiani: da mitico "fratello" Dave Alvin dei Blasters a Piero Pelù, la partecipazione al Pistoia Blues Festival edizione 2007 nella stessa giornata di mostri sacri come Patti Smith e Jeff Beck, fino ai terremotanti Bachi da Pietra.
Sarò nostalgico ma, anche con la mano e l'aiuto di un buon produttore, i Nera Luce potrebbero riportare a galla una scena rock ed un periodo di cui ho sentito seriamente la mancanza in questi ultimi quindici anni di musica rock italiana.

vedi anche RECENSIONE: NO GURU-Milano Original Soundtrack (2010)



vedi anche RECENSIONE: BACHI DA PIETRA-Quintale (2013)



vedi anche RECENSIONE: REGO SILENTA- La Notte è suo agio (2013) 





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