Solo il rumore dei fuochi d'artificio che a un certo punto si sentono esplodere in lontananza nel cielo pulito di questo pezzo di Brianza distrae per un attimo Ben Harper mentre con le veloci dita armeggia su una delle tante lap steel che ha suonato. Gli scoppiettii lo distraggono per un attimo, ci scherza su per pochi secondi e poi riattacca. Perché le due ore di musica che ci ha regalato sono state dense e dirette, senza troppe parole, senza spiegazioni. Le sue canzoni hanno detto tutto quello che forse qualcuno voleva sentirsi dire. Ma poi, veramente abbiamo bisogno di sermoni da uno che da tutta la vita canta: " I can make peace on earth, with my own two hands" (With My Own Two Hands), o che pensa che il potere del Vangelo possa "rendere potente un uomo debole e far cadere un uomo potente"(The Power Of Gospel)?
È già tutto lì in quei testi e per chi non fosse ancora convinto intervengono sovente un pugno alzato alle stelle e una mano portata al cuore.
Chi aveva bisogno di ulteriori parole sono convinto che stasera non fosse nemmeno qui e di Ben Harper ignora certamente l'esistenza.
Sarà stata la dolce e fresca brezza, lascito dei temporali del mattino, il luogo scelto per questo festival, il giardino di Villa Casati Stampa a Cinisello Balsamo, bello e confortevole (ebbene sì il nome del festival è azzeccato) con i suoi spazi di verde e di ombra, ma tutto ha condotto verso una serata di musica perfetta, senza tutti quei disagi dei grandi eventi da cui mi tengo lontano ormai da parecchi anni. Qui sembra tutto a misura d'uomo.
Quello che più stupisce di Harper, ma forse nemmeno più dopo tanti anni, è invece l'estrema facilità con la quale indirizza il folk blues di partenza verso il reggae, il funky e il rock. Tutto viene metabolizzato e scaricato in un flusso quasi continuo di asprezza e dolcezza, lotta e sentimento con l'inossidabile aiuto dei musicisti dei suoi Innocent Criminals (i veterani Leon Mobley e Oliver Charles, Chris Joyner, Alex Painter e Darwin Johnson), macchina da groove che al necessario lo lasciano in solitaria per quei momenti acustici dove bastano voce e chitarra per toccare i cuori, quei cuori che qualcuno gli restituisce con le dita.
Harper è stato un privilegiato da ragazzino ma non basta certo aver avuto genitori e famigliari musicisti per arrivare in alto se non hai quel talento naturale, ben visibile da ogni parola detta e ogni nota fatta senza esibire nessun gesto teatrale che la sua carriera potrebbe permettergli. La naturale spontaneità è certamente tra le cose che piacciono di più al suo pubblico.
I giochi di squadra, invece, raggiungono il loro apice emotivo durante 'Belove Sea Level', il Gospel per sole voci cantato a cappella che li vede tutti impegnati, uno dei due brani, insieme all'apertura 'Need To Know Basis', estrapolati dal recente presente, l'intimista Bloodline Maintenance uscito nel 2022. Il resto della scaletta scava nel passato di album gloriosi come Fight For Your Mind ('Gold To Me', 'People Lead', 'Give A Man A Home'), Lifeline ('Say You Will'), Welcome To Cruel World ('Don't Take That Attitude To Your Grave', 'Walk Away', 'Forever'), Diamonds On The Inside.
Se alla coda di 'Faded' attacca 'Fool In The Rain' dei Led Zeppelin, nella finale 'With My Own Two Hands' ci mette 'Your House' dei sempre dimenticati Steel Pulse, alfieri del reggae britannico.
Dopo i saluti si percepiva la voglia di averne ancora un po', per qualche minuto nessuno si è mosso. E allora, quei fuochi d'artificio arrivati a metà concerto chissà da dove, avrebbero fatto il loro vero dovere.
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Foto: Enzo Curelli |
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