martedì 17 maggio 2022

RECENSIONE: THE ROLLING STONES (Live At El Mocambo 1977)

THE ROLLING STONES  Live At El Mocambo 1977 (Polydor, 2022)


tesori nascosti

Ascoltando Love You Live sembra palese: il vero divertimento  arriva sempre quando si posa la puntina sul lato C. "La Mocambo side" , registrata a Toronto, faceva portare a casa la partita e fare del doppio Love You Live un disco imperdibile. Anche se molti non sono mai stati d'accordo.

Quando venne pianificato il disco dal vivo che doveva contenere canzoni registrate nel corso del tour 1975/76 nelle grandi arene, quello a supporto di Black And Blue -in verità quasi del tutto ignorato per essere giustamente rivalutato in seguito - un po' tutti si accorsero che mancava qualcosa in mezzo a una scaletta comunque di qualità (Honky Tonk Women, Happy, Star Star, Tumbling Dice, It's Only Rock’n’roll, Jumping Jack Flash, Simpathy For The Devil...). 

Sicuramente mancava Keith Richards, impegnato a vivere tra arresti per droga e lutti che lasciarono il segno (la morte del piccolo figlio a causa di un virus). 

Quel qualcosa venne quindi deciso a tavolino: perché non programmare due serate segrete sotto il nome "The Cockroaches" in un piccolo locale con il pubblico alle calcagne  e vedere cosa ne esce fuori? I The Cockroaches avrebbero dovuto aprire per gli April Wine, invece-sorpresa!- successe il contrario.



Si parte tutti per il Canada e nonostante Keith Richards e Anita Pallenberg ce la misero tutta per far saltare la festa (i due vennero arrestati per spaccio appena misero piede sulla terra ferma "mi feci una pera in aereo e in qualche modo il cucchiaino finì nella tasca di Anita" raccontò Richards), la missione venne portata a termine: serviva un ritorno forte e deciso alle radici, al blues di Muddy Waters ('Mannish Boy'), Willie Dixon ('Little Red Rooster'), Big Maceo Mereiweather ('Worried Life Blues') e Bo Diddley ('Crackin'Up').

Una mossa alquanto controcorrente per combattere l'esplosione della scena punk. 

"Il 4 Marzo 1977, facemmo il primo dei due concerti a El Mocambo Club a Toronto. Il locale teneva solo qualche centinaio di persone, quindi era strapieno per entrambe le date. Suonammo alcuni pezzi che di solito non facciamo, Route 66, Little Red Rooster, Crackin'Up, Dance Little Sister e Worried About You, e finimmo per divertirci un sacco. Il pubblico ballava sui tavoli e stava in piedi sulle sedie, versandosi addosso vino e birra. Tutti si facevano le canne, anche se l'edificio era circondato di polizia, che manteneva l'ordine all'esterno. A Keith sembrava di essere tornato ai bei vecchi tempi, quando gli Stones avevano suonato per la prima volta al Crawdaddy", questo il racconto entusiasta di Ron Wood. Parole capaci di  immergere l'ascoltatore nell'atmosfera che si respirava nel club dal soffitto basso e palme sullo sfondo e che ora trova finalmente anche il lato più importante: la musica.

Si sale sopra al palco, si suona blues come ai vecchi tempi, qualche immancabile canzone del repertorio ('Let's Spend the Night Together', 'Jumpin' Jack Flash', 'Brown Sugar') e si registra. Ora, a distanza di quarantacinque anni l'intera serata del 5 Marzo e qualche estratto (tre) da quella del 4 vedono la luce ufficialmente.

Ecco così che anche Black And Blue ha il suo meritato spazio ('Hot Stuff', 'Hand of Fate', 'Melody', una straordinaria 'Fool To Cry') insieme a una 'Worried About You' che vedrà la luce solo anni dopo su Tattoo You.



E Ronnie Wood ha dannatamente ragione: la batteria di Charlie Watts ti entra nelle tempie, le tastiere di Billy Preston e Ian Stewart sono vive e pulsanti, le percussioni di Ollie Brown danno il ritmo, Bill Wyman fa la sua parte con diligente professionalità, le chitarre di Ronnie e Keith sferragliano che è un piacere, Mick è in forma smagliante, come sempre. All'uscita del Mocambo c'è confusione: qualcuno si dirige al parcheggio e non crede a quel che ha visto, altri si fermano fuori dal locale a farsi un'ultima birra, qualcuno si chiede se la serata è stata registrata. Il 23 Settembre del 1977 esce Love You Live ma di quelle serate contiene solamente quattro canzoni.

Chissà se qualcuno presente ai tempi, selezionato con una specie di concorso radiofonico, oggi ascolterà queste registrazioni vantandosi con un "io c'ero". E vederli in un ambiente così piccolo e raccolto non era cosa da tutti i giorni: osservare da vicino le smorfie di Watts, ammirare i passi di Mick di bianco vestito, scrutare gli accordi di Keith, muoversi con la zazzera di Ron, contemplare la serafica calma di Bill, seguire le dita sui tasti di Billy e Ian, scoprirel'imponente stazza di Ollie lì dietro a tutti.

Per tutti gli altri basta chiudere gli occhi e aprire le orecchie ed è un po' "come esserci stati".





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