sabato 7 maggio 2022

RECENSIONE: NEIL YOUNG (Citizen Kane Jr.Blues)

NEIL YOUNG  Citizen Kane Jr.Blues (The Bottom Line, New York City, May 16, 1974)  (Shakey Pictures Records, 1974/2022)



che sorpresa!

Visto che Neil Young ci marcia su e non ha intenzione di smettere, dovendo scegliere una sola delle tre uscite simultanee di bootleg ufficiali in commercio in questi giorni (ma sono anni che circolano in maniera non ufficiale) non ho avuto dubbi nel buttarmi su questo concerto "a sorpresa" del 16 Maggio 1974, visto che gli altri due battono ancora l'anno 1971.

Una foto sfocata e sgranata, Neil Young e la sua chitarra sono davanti alle poche centinaia di persone che popolano il Bottom Line, locale del Greenwich Village a Manhattan, New York, aperto solo due mesi primi. Quella sera prima di lui ha già suonato Ry Cooder, Neil era lì per il concerto dell'amico ma quando gli si presenta l'occasione di salire sopra al palco al termine di Cooder non si tira indietro. Erano le due di notte. Ha un sacco di nuove canzoni da far ascoltare, arrivano da un disco che aveva appena finito di registrare, pochi  le conoscono, alcune le aveva già suonate in pubblico ma evidentemente quell'atmosfera intima a tarda notte era propizia per suonarne quattro.

'Ambulance Blues', 'Revolution Blues', e le ancora inedite in pubblico 'On The Beach' e 'Motion Pictures' (che rimarrà l'unica esibizione live) andranno a comporre On The Beach che uscirà da lì a poco. Canzoni intimiste, quasi strazianti tanto da indurre Young a scusarsi con il pubblico, presumibilmente alticcio, per quanto erano tristi. 

"Nella mia mente è un ricordo confuso ma questo momento cattura davvero l'essenza di dove mi trovavo nel 1974. Due mesi dopo, è stato pubblicato l'album On the Beach…" ha detto recentemente.

Nel suo set, voce, chitarra e armonica, non concede nulla di Harvest, l'album che lo sdoganò al grande pubblico solo due anni prima. In una vecchia intervista dopo Harvest e il grande successo di 'Heart Of Gold' arriverà a dire:"spero non ci sia nessun singolo di successo nel mio prossimo disco". E così sarà.

Ma Neil Young fa di più: anticipa altre sue future mosse: oltre a On The Beach, ecco una 'Roll Another Number (For The Road)' che uscirà in Tonight's The Night con il pubblico partecipe e rumoroso, lo stesso pubblico che invece sghignazza e sorride ascoltando 'Long May You Run', saluto alla sua vecchia Pontiac del ’53 che intitolerà il disco in coppia con Stephen Stills.

Poi ecco 'Pushed It Over The End', ispirata al rapimento di Patti Hearst (figlia del magnate americano W. Randolph Hearst) che ai tempi era intitolata 'Citizen Kane Jr.Blues' e 'Pardon My Heart' che salterà fuori su Zuma. Uniche concessioni al passato sono 'Greenslevees', l'autobiografica 'Helpless' da Deja Vu, e la finale 'Dance Dance Dance' con il pubblico coinvolto e partecipe, riportando alla mente il fresco tour da cui verrà tratto Time Fades Away.

Tra colpi di tosse del pubblico, rumori di sottofondo, vociare indistinto, il concerto preso e ripulito da Young e Niko Bolas dalla cassetta registrata all'epoca da Simon Montgomery che già girava nel sottobosco è una delle testimonianze più sentite e veraci di quel periodo "scuro", tanto che a tratti sembra di stare lì davanti a lui, non certo a sghignazzare durante l'esecuzione di 'Long May You Run' come quelli intorno, ma ascoltando con la devozione di chi conosce già il radioso futuro.






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