sabato 5 marzo 2011

retroRECENSIONE: GRAZIANO ROMANI (ZAGOR, king of Darkwood)

GRAZIANO ROMANI Zagor, king of darkwood (Coniglio editore, 2009)

Graziano Romani è certamente una delle voci rock italiane più profonde e vere, con più di 25 anni di carriera alle spalle: prima con i Rocking Chairs, band che attingeva a piene mani dal folk e rock'n'roll americano, poi da solista con una gran quantità di dischi, tra cui numerose presenze in tributi a Bruce Springsteen che hanno visto il suo nome affiancato ai grandi del rock mondiale, da Bowie a Willie Nile, Joe Cocker, Billy Bragg ed Elvis Costello. Partecipazioni che hanno accresciuto la sua popolarità internazionale, certamente superiore a quella ottenuta in patria.
L'idea originale di questo concept dedicato a Zagor parte, innanzitutto, dalla grande passione di Romani per i fumetti e per "l'eroe di Darkwood" principalmente, a cui fa seguito una canzone singola, Darkwood, appunto, scritta nel 2008. Quella che doveva essere una canzone unica dedicata al suo eroe preferito, piace talmente tanto agli editori del fumetto da spingere e solleticare l'artista emiliano nell'ardua ed originale impresa, riuscita, di scrivere un intero album-concept dedicato a Zagor. Senza dimenticare la grande importanza e lo spazio che la musica e le canzoni avevano all'interno delle strisce dedicate allo "spirito con la scure".
Il fumetto Zagor nasce dalla mente di Sergio Bonelli e dai disegni di Gallieno Ferri nei primissimi anni sessanta, raggiungendo il culmine di notorietà nei settanta, periodo in cui rivaleggiava in popolarità con Tex. Zagor è un eroe schierato dalla parte dei più deboli, senza distinzione di razza, viaggia con scure e pistola, indossando jeans e una maglietta rossa da nativo americano. In compagnia dell'amato e goffo amico, il messicano Cico, le sue avventure si svolgono nella foresta di Darkwood, dove vive tra amici e molti nemici da combattere e sconfiggere in nome della giustizia.

Uscito sul finire del 2009, distribuito dalla casa editrice Coniglio che pubblica attualmente le avventure di Zagor, fu venduto e distribuito, per mantenere fede alla tradizionalità dei fumetti, solamente in edicola.
In queste 15 canzoni tra cui 4 covers, i protagonisti del fumetto diventano i protagonisti di canzoni folk-rock che si spingono anche oltre toccando Irish e tex mex. Accompagnato da Lele Cavalli al basso e chitarre più Pat Bonan alla battrista e svariati ospiti in diverse canzoni.
L'apertura non poteva che essere affidata a Darkwood, la canzone che diede inizio a tutto il progetto e che ha il compito di inquadrare l'ambiente in cui si svolgeranno le avventure ma soprattutto l'animo e il carattere del protagonista (...I will let my spirit free to roam...). Un folk acustico e narrativo così come in Clear Water Home, Zagor ripercorre la sua infanzia con i ricordi che tornano al padre e alla madre (...Sometimes i recall that old familiar place,where i got to know the greatest love and pain...) e alla vecchia casa nativa. La natura, gli uomini e il loro destino escono da The Tin Star, una western song con la dobro guitar di Niki Milazzo gran protagonista, evocativa e toccante.
Non poteva mancare una canzone dedicata al grande amico di Zagor, Cico Felipe Cayetano Lopezy Martinez y Gonzales, un mariachi travolgente guidato dal violino di Giulia Nuti, da dove esce il carattere goliardico ma anche malinconico del paffuto amico (...yo quiero a la vida aunque la vida no me quiera a mi...). Ma neppure i nemici vengono risparmiati da Guitar Jim, il nemico gentil uomo e tutti gli altri elencati nella lunga sfilza di nomi della rockeggiante Bring on the bad guys.
In mezzo quattro traditionals, dall'irish di The Minstrel boy con Franco D'Aiello dei Modena City Ramblers al flauto, a Molly Malone con Andy White al canto , passando a The Willow Tree e On top of Gold Smoky con l'ospitata di Matthew Ryan alla voce e chitarra.

Un disco che sa affiancare la semplicità del folk rock alla complessità di riuscire a raccontare attraverso delle canzoni un personaggio dei fumetti . Solamente un grande amante del personaggio Zagor sarebbe riuscito a farlo. A patto che questo vorace lettore sia anche un grande musicista dalla voce stupenda come Romani. Come uno Springsteen che incontra un fumetto tutto italiano ma americano nelle sue radici.
L'unico grande rammarico è stato la poca pubblicità che un disco del genere ha avuto, rimanendo a tutt'oggi un prodotto di nicchia, forse già introvabile e per collezionisti, proprio come chi ama i fumetti. Tutto torna.

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