mercoledì 16 giugno 2010

RECENSIONE: RITMO TRIBALE (Bahamas)...in attesa dell'uscita del nuovo progetto NO GURU...riscopriamo l'ultimo album uscito a nome Ritmo Tribale...

RITMO TRIBALE Bahamas ( Edel Records, 1999)


La tranquillità solare delle spiagge delle isole Bahamas stride nel pensare alla musica dei vecchi Ritmo Tribale, ma si adatta bene alle soluzioni musicali di questo disco, a tutt'ora, l'ultimo capitolo (se si esclude la raccolta del 2007) del gruppo milanese. Le Bahamas combaciano perfettamente se si pensa loro come alle isole felici che ognuno di noi conserva da qualche parte dentro alla propria memoria.
Suoni fluidi, elettronica, loop e campionamenti che si incastrano alla perfezione con i tradizionali strumenti rock e Andrea Scaglia, nuovo cerimoniere dopo l'uscita dell'istrionico e insostituibile Edda, sono i tratti fondamentali di questo lavoro.
Uscito nel 1999 dopo "Psycorsonica" (1995), ultimo lavoro con Edda che di fatto rappresenta la chiusura di una prima parte di carriera di uno dei gruppi basilari del rock italiano a cavallo tra gli anni ottanta e novanta. Gruppo precursore del rock indipendente cantato in italiano che spopolerà negli anni '90, che verrà emulato e copiato da tante band che riusciranno però ad ottenere il successo che i Ritmo Tribale hanno solo sfiorato in carriera.
Il gruppo cambia pelle, mantenendo inalterate coerenza e spirito. Bahamas doveva essere un nuovo inizio ma si tramutò anche nel disco di addio. Proprio per questo rimane un'opera preziosa e inestimabile, unica e purtroppo poco capita, soprattutto da chi pensava che i "tribali" senza Edda, non avessero ragion d'esistere. La smentita è un disco che oggi, ad ormai undici anni dalla sua uscita, suona ancora fresco, guadagnando i classici punti alla distanza.
Devo ammettere che fu dura entrare nella nuova strada intrapresa dai Ritmo Tribale. La rivalutazione avvenne per gradi, con canzoni fluide ed ermetiche nei testi che ti giravano attorno, ti scrutavano e poi ti penetravano.
Registrato in gran parte lontano dai magici Jungle Sound, loro casa naturale, i cinque tribali abbandonano la quotidianità cittadina per tuffarsi e rifugiarsi nella tranquillità delle campagne emiliane del "castello" di Pieve Salutare. A beneficiarne sono dieci canzoni compatte e quasi unitarie, collegate tra loro dai testi quasi visionari di Scaglia, anche produttore dell'intero lavoro. Se i contatti con il rock del passato si possono scorgere in alcune tracce come Meno nove o la bonus track Cuore nero, il resto viaggia tra partiture liquide e psichedeliche con le chitarre di Scaglia e Rioda impegnate a tessere intrecci sfuggenti e la base ritmica composta da Briegel e Marcheschi sempre pulsante e vivace.
Un disco d'impronta quasi progressive che amalgama anche i nuovi suoni elettronici del trip-hop (grande lavoro del tastierista Talia) con il rock, giocando con i testi mai banali o scontati ma aperti a qualunque interpretazione. Esempi del nuovo corso sono le bellissime Il centro, Lumina, il singolo 2000 che apre il disco e la title track che chiude con tanto di violino e moog.
Se questo doveva essere l'ultimo disco a nome Ritmo Tribale, mai commiato fu migliore. Ora, però, a distanza di 11 anni, il cerchio chiuso (riaperto momentaneamente per la reunion del 2007) si riaprirà totalmente sotto nome NO GURU...e le premesse sembrano più che buone. A fra poco...

vedi anche RECENSIONE: NO GURU-Milano Original Soundtrack (2010)





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