giovedì 30 giugno 2016

RECENSIONE: THE CROWSROADS (Reels)

THE CROWSROADS  Reels (2016)





Ne sentiremo parlare. Bene.
La prima prova discografica del giovane duo bresciano è un piccolo bignami di quello che sono in grado di combinare sopra un grande palco, o lungo un marciapiede, in una piazza con dieci o mille persone, o più semplicemente tra le quattro mura di una stanza con gli amici fidati presenti. Il loro blues acustico non ha bisogno di pesanti sovrastrutture, luci stroboscopiche ed effetti speciali. Registrato in un Home Studio, senza troppe sovraincisioni (appunto), lasciando il campo libero alla loro bravura, i fratelli Matteo e Andrea Corvaglia, rispettivamente voce e chitarra acustica il primo e armonica (presenza serpeggiante che lascia il segno) e voce il secondo, si giocano le loro carte con naturalezza e disinvoltura da veri veterani della musica. Se non ci credete ascoltate le loro voci: vissute, vere ed emozionanti. Arrivano. Per questa prima prova decidono di mettere in vetrina le loro influenze musicali. 14 canzoni: 11 cover e 3 originali. Scorrendo le tracce si capisce benissimo la qualità (altissima) dei dischi che giravano per casa in gioventù (solo qualche anno fa in fondo ): vecchi dischi come DEJA VU (CSN & Y) con ‘Almost Cut My Hair' di David Crosby, ‘April Come She Will’ di Paul Simon e Art Garfunkel, la perfetta e inarrivabile ‘The Weight’ della Band, la riuscita ‘Blinded By The Light’ e ‘If I Shoul Fall Behind’ del primo e poi più maturo Bruce Springsteen, ‘Virginia Avenue’ di Tom Waits, ‘Little Wing’ di Jimi Hendrix, e vinili decisamente più recenti con il treno in corsa chiamato ‘Mother, When?’ dei Shouting Matches e la più delicata 'Homesick’ dei Kings Of Convenience. Insomma: puntano in alto e si mettono alla prova. Se ripetere il phatos e la rabbia originale di un ribelle David Crosby risulta quanto meno difficilmente replicabile, nel resto ci mettono del loro, con tanta passione e bravura, convincendo.
Le tre composizioni originali non cambiano le carte in tavola ma indicano il futuro prossimo: ‘Janis’ è un omaggio a Janis Joplin con la straordinaria partecipazione di Boris Savoldelli alla voce, ‘Athens’ è un alt folk orecchiabile che lascia il segno immediatamente, e ‘Pirate Flag’ è più strutturata, corale e suonata, già presente nella colonna sonora del film ROSSO MILLE MIGLIA. Un’altra carta da giocare. Con due piedi saldi nel passato della musica (blues, country e rock della vecchia scuola) e gli atri due in costante marcia nel presente (la scelta-giusta e coraggiosa- di partecipare alle selezioni di X Factor e la distribuzione del CD in allegato al Giornale di Brescia), i Crowsroads lanciano la loro sfida alle nuove e giovani stelle della musica italiana. Per me hanno già vinto.




4/qUARTI 2016 Borgosatollo (BS), 14 Maggio 2016
SEDDY MELLORY-Urban Cream Empire (2016)
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