Alla domanda: quale gruppo rappresenta al meglio la scena rock alternativa europea degli anni novanta? Non avrei dubbi, nel rispondere: Therapy?
Una band che, a parte un paio di stagioni trascorse con tutti gli onori e gli oneri della cronaca (il biennio 1994-1995), non ha mai raccolto tutto quello che avrebbe meritato in popolarità. Oggi, però, a differenza di tanti altri compagni di viaggio persi per le tortuose strade degli anni trascorsi o magari alle prese con improbabili reunion, sono ancora qui a girare per i palchi di tutto il mondo, anche piccoli come stasera, guidati dalla inseparabile coppia-unita saldamente da una vera e palpabile amicizia- formata da Andy Cairns e Michael McKeegan, a proporre la loro carriera in musica che non si è mai fermata di fronte a nulla: più forti dei cambi di formazione (batteristi che vanno e vengono, formazione a tre che diventa a quattro e poi di nuovo trio), mode musicali passeggere, attentati e crisi economiche mondiali incluse. Una certezza, tanto che il punto interrogativo alla fine del loro nome andrebbe trasformato in esclamativo e sottolineato in neretto.
Uno di quei gruppi a cui ti affezioni in giovane età e che non molli più, seguendo fedelmente la loro bizzarra vena creativa che si contorce come una montagna russa senza mai fine. Una band che avrebbe potuto costruire una carriera su hits come Nowhere , Screamager o Stories e che invece ha proseguito a testa bassa, andando spesso incontro alla cieca critica che li dava per morti quando invece di continuare a sfornare singoli, si avventurarono in percorsi musicali più ostici e meno immediati, voltando lo sguardo a ritroso verso i loro esordi industrial/noise rumoristi, scatenando pure le ire delle loro case discografiche.
Benvenuti quindi nella Church Of Noise.
Una serata, aperta dai due gruppi italiani Eva's Milk e Malastrana, che si preannuncia lunga e calda in contrapposizione al tempo da lupi lasciato fuori dal sempre accogliente Rock'n'Roll Arena di Romagnano Sesia che con il passare dei minuti si affolla sempre più, di nostalgici degli anni '90 e da chi, finalmente, dopo tanti anni riesce a vederli.
Dopo un soundcheck che sembra non finire più ad opera di due simpaticissimi roadie, uno dei quali si scoprirà essere il "quarto Therapy?" impiegato alla seconda chitarra e cori, gli elegantissimi Therapy?, vestiti da gran galà serale o meglio da impiegati irlandesi in pausa pranzo al pub sottocasa con tanto di camicia bianca, abito scuro e cravatta, salgono sul palco, permettendosi di aprire il set con una cover: quella Isolation dei Joy Division, estrapolata dal loro imprescindibile ed inarrivabile album Toublegum (circa un milione di copie vendute nel mondo) che rimarrà il più saccheggiato della serata insieme all'ultimo A Brief Crack Of Light, ben rappresentato dal vizioso singolo Living In The Shadow Of a Terrible Thing, dalla "pestona" e pesante Why Turbulance? e dal noise disordinato di The Buzzing.
Nonostante i 23 anni di carriera, poco sembra essere mutato nell'approccio dei nord irlandesi: il bassista Michael McKeegan rimane l'instancabile aizzatore di folla e saltellante molla umana durante le intere due ore di concerto, mentre Andy Cairns si prodiga a voce e chitarra ma soprattutto ad incitare il pubblico con la perdonabile storpiatura del nome del paese ospitante che da Romagnano, diventa il mantra infinito "Romagnana" e raccontando della partita di football disputatasi nel pomeriggio contro lo staff del locale e presumibilmente persa in malo modo, mentre il piccolo Neil Cooper dietro alla sua batteria batte i suoi colpi con potenza, precisione ed una certa eleganza.
I Therapy? sanno districarsi all'interno del pianeta musica con grandissimo mestiere. 360 gradi girati in poco meno di due ore, avendo sempre qualcosa da dire insieme all'energia e la compattezza esecutiva, sia che lo facciano in modo scherzoso ed ironico o più seriamente come in Die Laughing dedicata a Kurt Cobain. La dimensione live è la più adatta per entrare, in poco tempo, dentro al loro mondo dove con cinica ed irriverente critica giudicano la società, le inquietudini esistenziali e sentimentali, mascherando le loro invettive anche dietro a canzoni dal forte accento melodico come Stories e Misery. Ma quello che stupisce di più è la loquacità, il buon umore, l' immutata voglia di divertirsi e far divertire, di giocare con la musica come ragazzini, come quando dentro ad una versione rockeggiante di Diane, cover degli Husker Du contenuta nel loro famosissimo e altro vendutissimo album Infernal Love(1995), ci infilano Hey Hey, My My di Neil Young. "Rock And Roll can never die" verrebbe da dire.
Ma il bello arriva nel tumultuoso finale. Il pubblico inizia ad agitarsi, le prime file tremano e ballano sotto i colpi della vecchia Nausea, della immancabile Screamager, di una "punkettona" Where Eagles Dare dei Misfits, non in scaletta e piazzata all'ultimo momento prima di quella Nowhere che qualcuno ha iniziato ad invocare da inizio concerto, beccandosi pure i rimbrotti di Cairns :"Hey, ne abbiamo tante altre prima!"
Tutto finito? Macchè. Prima, il sentito ringraziamento al pubblico, vera spina dorsale della band e poi ci regalano una terremotante Potato Junkie (con inserti di I Wanna Be Your Dog degli Stooges), ripescata dal loro vecchissimo EP Pleasure Death (1992) e ci contagiano il ritorno verso casa con i proverbiali versi: "James Joyce is fucking my sister".
Il miglior augurio che potreste fare ad una band in erba? Di seguire l'esempio e la sincera attitudine dei Therapy!...con il punto esclamativo! Mi raccomando!
E se non ci credete ancora, leggete cosa disse Henry Rollins, non l'ultimo arrivato come il sottoscritto, presentando un loro DVD Live:
"Il mio primo incontro con i Therapy? fu nell'estate del 1994, girammo insieme a loro durante molti spettacoli in giro per l'America. Insieme ai membri della mia band diventammo subito fan della band e della loro musica...".
Quindi se ancora non li conoscete, rimediate. Da quel 1994 non sono poi cambiati di molto. Forse migliorati? Anzi, migliorati!
Quindi se ancora non li conoscete, rimediate. Da quel 1994 non sono poi cambiati di molto. Forse migliorati? Anzi, migliorati!
SETLIST: Isolation/Turn/Living In The Shadow Of A Terrible Thing/Ghost Trio/Why Turbulance?/Teethgrinder/Die Laughing/Bad Mother/The Buzzing/Unbeliever/Misery/Exiles/Get Your Dead Hand Off My Shoulder/Before You,With You,After You/Stop It You're Killing Me/Stories/Diane (incl.Hey Hey, My My)/Little Tongues First/Sister/Nausea/Screamager/Where Eagles Dare/Nowhere/Potato Junkie (incl.I Wanna Be Your Dog)