Cory Chisel ha il tocco antico del vecchio cantautore artigiano. Di chi sente la necessità di comunicare attraverso le liriche delle sue canzoni, di trasmettere sensazioni, di dare speranza senza alzare troppo la voce e i volumi, ma giocando dentro le proiezioni delle ombre, ora scure ora più chiare, di una vita che sa dare e prendere, a volte avvisandoti, molte no.
Old Believers è un titolo che può rivelare tanto, così come la sua infanzia trascorsa al capezzale di un padre predicatore, una madre che suonava l'organo ed il pianoforte ed uno zio musicista che lo ha introdotto al blues. I passi successivi sono venuti di conseguenza.
"Non è stata dura saltare da John Lee Hooker a Joe Strummer, il passo successivo era Bob Dylan"
Lui e sua sorella non potevano che crescere con sani principi spirituali e cantando. Detta così potrebbe essere l'infanzia vissuta nell'immediato dopoguerra in qualche sperduto villaggio rurale di quell'America povera e contadina che ci piace ancora sognare. Invece Cory Chisel, sì è cresciuto tra le miniere di Babbitt nel Minnesota e le pianure rurali di Appleton nel Wisconsin, ma di anni ne ha solo trenta, è nato negli anni ottanta quando i suoi idoli musicali avevano (quasi) tutti dato il loro meglio.
Questo è il secondo disco che esce a nome Cory Chisel and the Wandering, dopo il precedente Death won't sent a Letter del 2009 che aveva colpito la critica. Ad oggi dietro a quel "...and the Wandering Sons" si nasconde la sola Adriel Denae che divide con Cory le parti vocali e suona le percussioni; a lei l'apertura del disco nella corta, spoglia e minimale This is How it Goes, il duetto in Seventeen e il compito di doppiarne la voce nelle restanti canzoni.
Prima era un gruppo vero e proprio, The Wandering Sons, con all'attivo già un paio di dischi e alcuni Ep.
La forte spiritualità e saggezza delle liriche, fortemente influenzate dal suo idolo Johnny Cash,-"Sono cresciuto senza sapere se Johnny Cash era un cantautore, uno dei miei nonni o un attore. A me lui appariva tutte queste cose insieme"- hanno trovato nell'incontro con Brendan Benson (anche nei The Racounteurs di Jack White), oltre che un grande amico, un musicista/produttore in grado di far risaltare la sua musica.
Come se non bastasse recentemente ha avuto modo di collaborare e scrivere una canzone con Rosanne Cash. Un po' il cerchio che si chiude.
Come se non bastasse recentemente ha avuto modo di collaborare e scrivere una canzone con Rosanne Cash. Un po' il cerchio che si chiude.
Con l'età reale di un trentenne e la saggezza apparente di un anziano che sembra voltarsi indietro e rivedere i momenti in bianco e nero di una vita passata: dal rock/soul di Please Tell Me e I've Been Accused guidata dall'organo di Andrew Higley; i momenti di assoluta bellezza di Foxgloves, profonda e malinconica nel suo crescendo; il violino che invita al ballo sommesso e meditativo in Time Won't Change, dalle parti di The Lonesome Jubilee di Mellencamp; il folk/blues acustico con armonica e banjo di Over Jordan; la raffinatezza della conclusiva Wood Drake cantata con voce e trasporto soul.
Musicalmente, sa citare i grandi come Bob Dylan nel country/folk di Never Meant to Love You, Van Morrison in Old Love e Graham Nash nell'incedere di quel pianoforte che batte note di romanticismo in Laura e nostalgia in Seventeen.
Cory Chisel si denuda e trova nella musica i quadri dove poter imprimere le sue leggere pennellate folk, intrise di soul/gospel, blues e country.A Chisel non piace troppo apparire, per questo il suo Old Believers potrebbe passare inosservato. Sarebbe un gran delitto, visto il background profondo e sincero di un artista che non vuole rivoluzioni ma solamente portare avanti tradizioni nel totale rispetto e riverenza verso i grandi e di chi ha voglia di scoprirlo.