domenica 20 aprile 2025

LUCIO CORSI live@Teatro Concordia, Venaria Reale, 15 Aprile 2025


appunti di un concerto

Quando comprai il biglietto per il concerto, il Festival di Sanremo era un'entità lontana e avevo una sola grande aspettativa: godermi l'ennesimo concerto di Lucio Corsi, così come avvenne le altre volte. Dopo Sanremo con il mio biglietto in mano e l'esplosione della "Luciocorsimania" l'aspettativa cambiò radicalmente: si aggiunse un "speriamo", speriamo che Lucio Corsi non cambi davanti a questo incredibile successo che lo ha travolto. Pensiero stupido il mio.

Dopo questo concerto posso dirlo agli scettici come me: andate  tranquilli e in pace, nulla e poco è cambiato ma in cuor mio, forse, forse, lo sapevo già. Mi fidavo.


Gli unici cambiamenti sono: 

- l'età del suo pubblico. Ora ci sono tanti, ma tanti bambini accompagnati da mamma e papà e tanti ragazzini che prima non ricordavo. Che poi, è un bene eh, anche perché prima del concerto hanno potuto ascoltare le canzoni di Rolling Stones, Led Zeppelin, Crosby, Stills & Nash, Doobie Brothers uscire dalle casse in filodiffusione. Speriamo che Shazam abbia fatto il suo sporco lavoro. 

Ora il suo pubblico è veramente trasversale al cento per cento. Ma poi vuoi mettere avere dieci anni e trovarti un palco con una decina di chitarre sopra invece di un trapper con basi campionate? Qui ci si prenota il futuro.

- la scenografia del palco. Due enormi amplificatori in stile Rust Never Spleeps Tour di Neil Young vegliano da dietro e sembrano minacciare le nostre orecchie.

Un cambiamento da poco che fa però il suo effetto perché il concerto sarà molto "rock and roll can never die".

- nella band che lo accompagna si è aggiunto un secondo chitarrista. In molte canzoni c'erano tre chitarre elettriche e... (vedi il punto sopra: rock and roll can never die).

 In più sopra al palco si è materializzato Francis Delacroix, che fino a pochi mesi fa sembrava essere un eroe mitologico senza né corpo né volto. Ora si aggira con discrezione con la sua macchina fotografica e la canzone a lui dedicata è stata eseguita due volte in due versioni diverse  full band (Fast e rock’n’roll) diversa da come l'abbiamo conosciuta fino ad oggi (vedi il punto sopra che vede il punto sopra ancora: rock and roll can never die).

- Lucio Corsi parla molto meno, racconta meno storie, lasciando spazio alle canzoni.

Ora ha un album in più e tante canzoni nuove da eseguire (l'ultimo album è stato eseguito nella sua completezza).


E a qualche improvvisazione: a un "Lucio sposami" gridato da una voce maschile, risponde a "Las Vegas però", poi invita un tizio del posto a cantare sopra al palco, sventolava da tempo un cartello con su scritto "vorrei cantare una mia canzone". La canzone era poca cosa ma lui sembrava contento. Quando mai gli ricapiterà?

Anche le cover sono diminuite, solo Randy Newman (Short People tradotta La Gente Bassa "Randy Newman è quello che ha scritto anche Hai un Amico in Me. Le sue canzoni sono tutte belle. Cercatelo." dice), accenna Lucio Dalla, gli immancabili T.Rex (20th Century Boy) e quel Domenico Modugno già sentito a Sanremo  sono i sopravvissuti. Una ragazza del pubblico gli suggerisce Taglia La Testa Al Gallo di Ivan Graziani, lui ne esegue il ritornello e poi..." la prossima volta che veniamo da queste parti me la preparo".

Per il resto: godetevi il concerto. Lucio Corsi sembra ancora più affamato di musica di prima (non rinuncia a scendere dal palco e materializzarsi in mezzo al suo pubblico). 

Due ore e dieci di canzoni senza sosta (senza inutili orpelli e uscite per il bis) con una varietà di soluzioni musicali che, ripeto, ora come ora nessuno in Italia può vantare con questa naturale disinvoltura.

E se qualcuno osa ancora dubitare del suo talento, del suo vestire, lasciatelo parlare (il concerto lo conclude quasi nudo), prima o poi se ne farà una ragione.

L'ennesimo "chapeau" da parte mia. Non ho altro da aggiungere.



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