
Quando Muddy Waters era sul letto di morte, quasi sconfitto dalla malattia, sembra che Buddy Guy lo chiamò informandolo che sarebbe corso al suo capezzale. Waters rispose senza esitare: ”non venire qui, è tutto a posto, l’importante è che tu tenga in vita il blues”. Il ragazzo lo ha preso in parola e oggi, che anche il maestro B.B.King non c’è più da un paio di mesi, a 79 anni è rimasto uno degli ultimi esponenti puri e originali di una schiera di musicisti pazzesca e irripetibile. A Waters dedica la chiusura del disco con l’esplicita ‘Come Back Muddy’, a King una straordinaria ‘Flesh & Bone’ con un lusso come Van Morrison alla voce, a se stesso e alla musica tutta la celebrativa title track. Dopo tanti anni, una buona fetta di blues è tutta qui, racchiusa in tre canzoni. Prodotto e scritto insieme a Tom Hambridge, BORN TO PLAY GUITAR si presenta più snello e scorrevole rispetto al precedente pur buono ma lungo e ambizioso RHYTM & BLUES. Meno ospiti ma di peso: Billy Gibbons (ZZ TOP) su ‘Wear You Out’, Joss Stone in ‘(Baby) You Got What It Takes’ e Kim Wilson dei The Fabulous Thunderbirds in un paio di pezzi. Il 30 Luglio, Buddy Guy ha compiuto gli anni-AUGURI!- ma il regalo più grande lo ha fatto a noi. Il blues continua a scorrere liscio nelle sue vene. Tra le uscite imperdibili dell'anno.
Nessun commento:
Posta un commento