[Metà concerto]. Un rigolo di sudore scende dalla pelata, i capelli sono andati a fare un giro da alcuni anni e non svolgono più una delle loro funzioni principali: fermare il sudore generato da un concerto di Stefano Rampoldi. Non sono più tornati i capelli. Non li aspetto nemmeno più, sto bene così. Edda sì, lui è tornato veramente. Sta bene pure lui, però. Oddio, ho anche i brividi e non è colpa nemmeno di Edda, questa volta. Devo assolutamente uscire dalla sala. Non respiro. Mi ritrovo in Via Po in maniche di T-Shirt, è un sabato sera di fine Novembre e la movida torinese è in pieno fermento. Chissà se qualcuno di questi ragazzi ventenni che mi stanno a guardare-potrebbero pure essere miei figli- sa che lì dentro al Blah Blah c’è un tizio che si fa chiamare Edda e il suo nuovo disco è così chiacchierato (tutta colpa di una sparata di Umberto Palazzo) quanto stupendamente bello e osannato dalla critica (tutto merito suo). Non sono miei figli e nemmeno mi stanno guardando veramente. Rientro nel locale, sono un po’ confuso e il mal di schiena che mi perseguita da tutta la settimana sembra saperlo e infierisce. Mi fermo davanti ai cessi, c’è una parvenza di coda o forse no, è solo gente che riempie il locale come può. Non indago, ma nemmeno piscio. Rientro nella piccola sala concerto tutta nera con la vescica carica, il mal di schiena e il sudore non ancora asciutto. Praticamente uno straccio. Sono peggio di Edda quando si faceva, che invece trovo in forma smagliante: prima del concerto cena davanti al palco con band e amici, lo osservo da lontano. Promette bene. Lo invidio anche un po’. Un gruppo di famiglie francesi sta facendo apericena (si dice così oggi) di fianco al mio tavolo, uno dei papà assomiglia a Claudio Lippi poco più magro e fa continuamente spola tra il tavolo e i vassoi del cibo. Mangia, mangia che fra poco non sai cosa ti aspetta. Verrà invitato ad alzarsi con tutta la famiglia per far posto agli spettatori del concerto. Così si fa. C'è un tempo per tutto e stasera siamo tutti qua per Edda. Claudio Lippi no.
Finisce il concerto, Edda non pantomima nessun bis e si siede immediatamente davanti al palco per foto e autografi. Vorrei fargli i complimenti, una foto con lui già ce l’ho, ma la mancanza d’aria ha ancora la meglio e dovrei fare la coda, come ai cessi. Esco veloce, nemmeno saluto alcuni amici, e penso: va bene così, con i propri miti bisogna tenere sempre le distanze. Salgo in macchina e mi sparo nuovamente Stavolta Come Mi Ammazzerai? da cima a fondo. Cazzo, potevo fare la foto.
vedi anche
RECENSIONE: EDDA-In Orbita (2010)
RECENSIONE: EDDA-Odio i Vivi (2012)
INTERVISTA a EDDA
LIVE EDDA, Tronzano Vercellese, 8 Gennaio 2011
RECENSIONE: RITMO TRIBALE-Bahamas
RECENSIONE: NO GURU-Milano Original Sountrack (2010)
INTERVISTA NO GURU (Alex Marcheschi)
RECENSIONE: ILVOCIFERO-Amorte (2013)
RECENSIONE: UOMINI-I Ritmo Tribale, Edda e la scena musicale milanese. Di ELISA RUSSO (2014)
EDDA live @ Torino, Blah Blah, 22 Novembre 2014
RECENSIONE: EDDA-Stavolta Come Mi Ammazzerai? (2014)
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