Confesso di peccare spesso di superbia con gli amici. Succede quando ci si mette intorno ad un tavolo a disquisire di musica italiana: al fronte dei loro soliti e pochi nomi noti (si proprio quelli!), io snocciolo nomi che loro ignorano ed è quasi un piacere guardare lo sguardo che si tramuta in smorfia a forma di punto di domanda. "Sì ok, ma chi è?". Evasio Muraro rientra nella mia lunga lista. Cantautore che qualcuno ricorderà nei Settore Out, gruppo che insieme a moltissimi altri popolava il bello e prolifico sottobosco del rock italiano nei primi anni novanta, passato poi nei Groovers ed infine, da alcuni anni, come solista dove continua a non sbagliare un colpo, e l'ultima trilogia (Canzoni Per Uomini di Latta-2009 e O Tutto O l'Amore-2010) che questo Scontro Tempo (il quarto in assoluto) va a completare non fa eccezione, a partire dalla confezione in digipack, ricca di un ampio e pantagruelico libretto di circa cento pagine con foto, testi e un bel racconto (Radar) scritto da Marco Denti, ispirato al trascorrere del tempo e alle stesse canzoni di Muraro. Un piccolo concept che mette in fila i giorni, nel teso incedere chitarristico di Scontro Tempo, in Giorni, nell'avanzare tribale di Contiene Il Cielo (un'idea di libertà) che contiene un estratto di Strade Blu di William Least -Heat Moon recitato da Gianni Del Savio; corre incontro alle speranze in Venti Volte e si allontana dalle tristi realtà in Infinito Viaggio (" corro in direzione opposta/da quei fulmini insistenti/e mi lascio alle spalle l'aria umida e inquieta/e mi trovo inaspettatamente all'inizio/del mio viaggio/infinito viaggio"); si fa domande esistenziali (Il Mondo Dimentica).
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Accompagnato dal gruppo FaNs, composto da Fabio Cerbone alle chitarre (belle, presenti e incisive su tutto il disco), Lorenzo Rota al sax, Cucu al basso e Cesare Bernasconi alla batteria, dai cori dei Gobar, e prodotto in modo magistrale da Chris Eckman dei Walkabouts che attraverso un pregevole lavoro di sottrazione riesce a dare risalto ad ogni componente strumentale facendo suonare il disco in modo asciutto, deciso ma estremamente moderno e avvolgente.
Alla fine, il più grande pregio di Evasio Muraro è proprio quello di riuscire a collocarsi esattamente in mezzo alle due maggiori correnti musicali del panorama musicale italiano: tra il classico cantautorato tricolore ed il rock alternativo. Una posizione privilegiata che meriterebbe ben altri numeri di ascoltatori, anche a scapito di ridurre la mia superbia con gli amici, magari ci guadagnerei in simpatia.
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