lunedì 9 maggio 2011
RECENSIONE: VOIVOD live (7 Maggio 2011,Rock'n'roll Arena, Romagnano Sesia-NO)
Il "Voivod" è ancora in piedi, un guerriero duro a morire, spopravvissuto a mille battaglie, hanno provato ad abbatterlo in tutti i modi, ma lui, esattamente a trent'anni dalla sua nascita è ancora fiero e combattivo e si appresta a voltare nuovamente pagina per rinascere come una fenice.
Mancava solo Denis "Piggy" D'Amour, stasera e la festa poteva essere completa. Il chitarrista scomparso nel 2005 è stato comunque presente grazie al ricordo del numeroso pubblico che a più riprese, durante la serata, ha scandito il suo nome e dallo stesso gruppo che nel finale ha dedicato lui , Astronomy Domine cover dei primi Pink Floyd ormai degna conclusione di ogni loro concerto e all'epoca fortemente voluta da Piggy stesso. Bisogna comunque dire che il sostituto Daniel Mongrain in arte Chewy, si è confermato più che degno, non che affiatatissimo con il resto del gruppo e pronto a dare inizio ad una nuova era che inizierà presto con la pubblicazione di un nuovo live ed un nuovo lavoro di studio.
I Voivod hanno sempre avuto uno strano destino, quasi maledetto, che però è sempre stato combattuto, avendone in cambio l'assoluta certezza di essere uno dei gruppi più inimitabili della scena rock. I Voivod hanno avuto il merito artistico di elevare il metal, portarlo in un altra dimensione, a volte troppo avanti ed "intelligenti"per essere capiti ma alla fine dei conti irrangiungibili ed inimitabili.
Il tour che ha toccato l'Italia vuole essere l'anticipo dell'imminente disco live " Warriors of Ice" che uscirà il 21 Giugno e la scaletta del concerto ne ricalca la trackslist quasi fedelmente.
Ad aprire "l'old school" thrash dei milanesi Hellstorm, gruppo con un repertorio che scava negli eighties, il primo ed originale black metal di Venom e Bathory incrocia il thrash metal teutonico e il primo death americano in una proposta molto vintage ma estremamente convincente.
The Unknown Knows da "Nothingface"(1989), alla fine l'album più saccheggiato durante la serata, apre un concerto che ripercorre tutte le tappe dell'evoluzione sonora dei canadesi, altalenandosi tra i vari periodi che hanno scandito la loro impeccabile carriera, dagli inizi e il loro "terroristico" thrash, in canzoni micidiali come Voivod e Nuclear War, piazzate come bis, a The Prow da Angel Rat(1991) , disco visionario e psichedelico, poco capito all'epoca ma uno dei loro picchi discografici.
L'istrionico Denis Belanger (Snake) sa come tenere il palco e a più riprese apre simpatici siparietti come nella presentazione ed esecuzione di Forlorn, tratta da "Phobos"(1998), unica canzone del periodo "Forrest" presente in scaletta.
Positivo anche il ritorno di Jean-Yves "Blacky" Thèriault al basso. Scanzonato e in vena di scherzi e battute lo storico bassista è sembrato in piena forma così come la sempre professionale prestazione di un impeccabile Away alla batteria, vero artista a tempo pieno e figura portante del progetto "Voivod" in tutte le sue forme.
Tra le storiche Ripping Headaches, Revenous Medicine, Tribal Convinctions, Nothingface, Missing Sequences e una terremotante Tornado, c' è il tempo per la più recente Global Warning dall'ultimo "Infini", album, come il predecessore "Katorz", costruito dopo la morte di Piggy, usando l'infinità di riff chitarristici lasciati in eredità e per una nuova composizione Kaleidos, che con tutta probabilità farà parte del nuovo disco in cantiere.
La buona affluenza di pubblico all'interno del Rockn'roll Arena e l'affetto dimostrato sprona i Voivod a rientrare in scena per un ultimo saluto, confermando l'assoluta grandezza di un gruppo che ha saputo cavalcare e anticipare sempre i tempi. Perchè nelle discografie che contano, spazio per qualche loro disco ci sarà sempre e stasera lo hanno ribadito senza eccessi di protagonismo, come loro consuetudine, ma facendo della professionalità e onestà il loro punto forte. Lunga vita al "VOIVOD".
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Hai detto bene: Lunga vita al VOIVOD!!!!
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