La notizia musicale della settimana? Il primo tour in assoluto dei Temple Of The Dog, il prossimo autunno in America, a venticinque anni dall'uscita di questo disco che ha segnato una generazione. Mi sento chiamato in causa. La notizia musicale dell'anno? Ha un punto interrogativo alla fine: passeranno in Italia? Una cosa è sicura: almeno due volte all’anno devo ascoltarlo. Un disco che prese piede in modo spontaneo dalle due canzoni che Chris Cornell scrisse dopo la scomparsa-eroina assassina- di Andrew Wood, cantante dei Mother Love Bone. Due canzoni lontanissime dallo stile dei Soundgarden: ‘Reach Down’ e ‘Say Hello To Heaven’ (“dicendo Heaven mi riferisco semplicemente a ciò che c’è dopo la morte terrena; non ho nessuna concezione particolare, nessuna idea precisa di cosa possa esserci di là. Solo Andy può sapere dove si trova ora” disse Cornell). “Presi contatto con Chris e lui mi dette un nastro, che mi mandò fuori di cervello. All’inizio pensai che avrebbe potuto farle uscire anche così com’erano, e sarebbero state comunque eccezionali; le due versioni di ‘Reach Down’ e ‘Say Hello To Heaven’ , in effetti, non sono poi molto diverse da quelle che finirono su disco. Insomma, Chris aveva pronte queste canzoni, e Stone Gossard ne aveva un paio delle proprie, le mettemmo giù in cinque o sei giorni: eravamo a terra, e quei ragazzi ci tirarono su per un minuto e ci aiutarono. Era pura musica, nient’altro che pura musica” Jeff Ament Il disco venne registrato in soli quindici giorni ai London Bridge Studios di Seattle con il produttore Rick Parasher nel 1990.
A Chris Cornell (soundgarden), Jeff Ament e Stone Gossard che finita la parentesi con i Mother Love Bone stavano mettendo in piedi un nuovo progetto che sboccerà nei futuri Pearl Jam, si unirono anche il batterista dei Soundgarden, Matt Cameron, ma anche Mike McReady e l’ancora poco conosciuto Eddie Vedder che lascia il segno in 'Hunger Strike' ("era la prima volta che mi ascoltavo in un vero disco. Potrebbe essere una delle canzoni preferite o più significative tra quelle che ho registrato nella mia vita"). Questi ultimi entreranno nella nuova band Pearl Jam. Un disco completamente fuori dal tempo (anche se i seventies sono i padri naturali) e una recensione che tirava in ballo Crosby, Stills & Nash fu fatale, e che a venticinque anni dalla sua uscita rimane uno dei manifesti più puri e spontanei di quella generazione. Tra i miei dischi dei 90 occupa un posto speciale.
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA # 1: FRANCESCO DE GREGORI- Titanic (1982)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #2: THE HOUSEMARTINS-London 0 Hull 4
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #3: THE NOTTING HILLBILLIES-Missing...Presumed Having A Good Time
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #4: EDDIE HINTON-Very Extremely Dangerous (1978)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #5: BIG COUNTRY-Steeltown, 1984
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #6: TESLA-Five Man Acoustical Jam, 1990
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA # 7: PRIDE & GLORY-Pride & Glory (1994)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #11: WARRIOR SOUL-Drugs, God And The New Republic (1991)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA #12: IAN HUNTER-Short Black N' Sides (1981)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA # 13: THE DICTATORS-Go Girl Crazy! (1975)
DISCHI DA ISOLA AFFOLLATA # 14: POINT BLANK-Second Season (1977)