TODD SNIDER Crank It, We're Doomed (Thirty Tigers, 2023/2007)
tesoro nascosto
Il mio disco americano dell'anno è vecchio di sedici anni. Proprio così, Todd Snider fa uscire il suo disco perduto, perché tutti i grandi hanno un lost record da qualche parte, registrato a Nashville nel 2007 fu accantonato per essere abbondantemente saccheggiato di alcune canzoni che appariranno in modo e titoli diversi in alcuni album successivi tra cui Peace Queer (2008), The Excitement Plan (2009) e Agnostic Hymns & Stoner Fables (2012).
Ora esce la versione dei tempi che si pensava persa del tutto. Trovato il master originale (dal tecnico Jim Demain), nulla è stato toccato di queste quindici canzoni che ci mostrano Snider in uno dei suoi tanti stati di grazia, liricamente e musicalmente.
"A quel tempo stavo inventando così tante canzoni. Ho inventato così tante canzoni su così tante cose" dice.
Grezzo e spartano tra folk ('Doll Face), il violino dylaniano di 'Mercer's Folly', garage rock'n'roll ('Handlemab's Revenge'), funk ('Juice'), surf rock ('Slim Chance is Still a Chance'), sgangherati shuffle e bluesacci (lo stomper alla Bo Didgley di 'Mission Accomplushed'), Snider ci racconta la sua versione del mondo nel consueto e unico modo, ficcante e acuto: il "viaggio" con LSD di 'America's Favorite Pastine' vale il disco.
Riprende pure 'West Nashville Grand Ballroom Gown' di Jimmy Buffett e ospita due pezzi da novanta come Loretta Lynn (nel frattempo anche lei scomparsa insieme a Buffett e amici vari) con la quale ha coscritto lo swing 'Don't Tempt Me' e Kris Kristofferson nella finale 'Good Fortune'. Un piccolo tesoro che lo stesso Snider ha raccontato essere un personale incrocio tra Exile On Main Street degli Stones e Desire di Dylan. Ora Snider sta attraversando un periodo di convalescenza, speriamo che queste canzoni perdute siano da spunto per una ennesima rinascita.
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