mercoledì 9 settembre 2015

RECENSIONE: LUCERO (All A Man Should Do)

LUCERO  All A Man Should Do  (ATO Records, 2015)






La maturità
La stella brillante continua ad illuminare il percorso della band di Ben Nichols. Se la decisa virata verso il Memphis sound del precedente WOMEN & WORK aveva fatto storcere il naso ai fan della prima ora, con l’ottavo album prodotto ancora da Ted Hutt, fanno solo mezzo passo indietro a favore della varietà che concentra i diciotto anni di carriera che li ha visti protagonisti dell’alt country. Anche se manca la rabbia giovanile, quella si è persa: i fiati persistono in un poker di coinvolgenti R & B (Can’t You Hear Them Howl ), le ballate dolenti (la springsteeniana My Girl And Me In ’93) e descrittive (I Woke Up In New Orleans) continuano a dipingere romantici quadri per losers. Per la prima volta in un loro disco compare pure una cover: I’m In Love With A Girl dei Big Star con Jody Stephens ospite. A fare la differenza ci sono sempre la voce tagliente e i testi di Nichols e quando ci prende per mano in Went Looking Warren Zevon ‘s Los Angeles per una nostalgica passeggiata per le vie della città degli angeli è meglio di qualsiasi guida turistica in commercio. Enzo Curelli 7 da Classic Rock # 34 (Settembre 2015)






1 commento:

  1. li ho scoperti da poco, ma li trovo grandissimi. Certo, non è facile scovare certi gruppi nell'underground americano, ma i Lucero sono intensi e vivi. Grande band

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