giovedì 11 giugno 2015

RECENSIONE:BOB DYLAN (Shadows In The Night) JJ GREY & MOFRO (Ol' Glory)

BOB DYLAN Shadows In The Night (Sony/Columbia, 2015)




Saggezza definitiva
La recente ed esclusiva intervista per presentare l’album, rilasciata all’organo ufficiale dei pensionati americani AARP, è già un indizio per capire che strade sta percorrendo: “la passione è per i giovani, gli anziani dovrebbero essere più saggi. Se sei vecchio e ti comporti da giovane, rischi di farti male". Qualcuno ha atteso l’uscita con il fucile puntato, pronto ad esplodere l’ennesimo “cos’è questa merda?”. Ma Dylan ripaga con un disco languido, sentito, magico, in cui mette in gioco completamente se stesso, ancora una volta: affrontare il repertorio di Frank Sinatra potrebbe mettere al tappeto qualunque vero crooner di questa terra, ma Dylan vince la partita mettendo davanti a tutto lo scorrere del tempo. La vita e la morte trovano il giusto equilibrio e la sua interpretazione se ne frega dello stile esaltando la profondità. Dylan veste le dieci canzoni di pochi indumenti, la sua voce così (im)perfetta calza su tutto. Dylan è vecchio, si comporta da vecchio e commuove. (Enzo Curelli) da Classix! #43 (Marzo/Aprile 2015)




JJ GREY & MOFRO Ol’ Glory (Provogue Records, 2015)




Southern accents
La sorpresa più grande che potreste incontrare dopo aver ascoltato il nono album in carriera di JJ Grey, se ancora non lo conoscete, è scoprire che il colore della sua pelle non è il nero. La sua musica è un calderone dove blues, rock, funk, gospel, R&B e soul viaggiano all’unisono, legati insieme da personali liriche pregne degli umori sudisti della sua Jacksonville e di grande amore verso la vita, cantati da una voce passionale, intensa, colorata di forti dosi di pennellate black. Il groove alla base di tutto. Sempre. Dei CCR degli anni duemila con in più il calore dei fiati. I Mofro sono una band allargata che non lascia prigionieri: incalzanti nel funk di ‘Turn Loose’, contagiosi e graffianti nel rock di ‘Hold On Tight’, viziosi nella trascinante title track, catalizzanti quando calano i ritmi (‘Island’, ‘Home In The Sky’). Difficile non farsi contagiare dalla loro formula magica e da ospiti degni di nota come Luther Dickinson e Derek Trucks. (Enzo Curelli) da Classix! #43 (Marzo/Aprile 2015)





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