E dire, invece, che quest'anno mi ero ripromesso che avrei saltato l'avvenimento: poche motivazioni, poco entusiasmo, pochi soldi, un solo anno trascorso da San Siro 2012, nessuna novità in vista, show che si preannuncia-nella mia testa- sostanzialmente uguale a quello dell'anno precedente, stessa formazione allargata con fiati, percussioni e coristi in aggiunta alla vecchia E Street Band-ancora in piedi nonostante gli acciacchi e le defezioni umane (Max Weinberg rimane sempre strepitoso e una gioia da vedere nella sua tranquilla compostezza), nessuna nuova canzone da proporre, ma forse questo è l'unico motivo poco valido, visto che dall'inizio del Wrecking Ball Tour nel 2012 ad oggi, è riuscito a tirare fuori dalla sua discografia qualcosa come 200 canzoni. "Quasi un tour fotocopia degli ultimi fatti", mi ripetevo per autoconvincermi. C'ero quasi riuscito. "Quest'anno salto" l'ho ripetuto più volte, ero ad un passo dal mio intento quando... rileggo quello che ho riportato qua sopra e...mi ricredo, Springsteen mantiene sempre la parola e quei devoti che non si perdeno nemmeno un suo concerto lo sanno bene. Un patto con i fan, marchiato a fuoco e mai disatteso.
"Che album ci suonerà per intero questa sera?" , è la domanda che girava tra gli amici in macchina dopo aver capito che questo nuovo giro di tour, per promuovere nuovamente 'Wrecking Ball' e l'inutile raccolta uscita in concomitanza con i concerti europei, portava questa unica vera novità. Non in tutte le date, ma si sperava succedesse "qualcosa di speciale" in quella di Padova, visto che a Napoli, in piazza Plebiscito, ha fatto altre sorprese ma non quella, lasciando pure uno strascico di polemiche-assai incomprensibile-da parte del comune partenopeo (vergogna!). Il mio sogno di ascoltare tutto 'Darkness On The Edge Of Town' non si è avverato. L'anno scorso preso da mistiche visioni, dopo il concerto di San Siro a Milano, avevo quasi profetizzato la fine del mandato di Papa Ratzinger, auspicando l'ascensione di Springsteen al comando della Chiesa (Rock). Qualcosa, nell'anno in corso, dalle parti dello Stato Pontificio si è mosso e Papa Francesco non sarà Springsteen, ma è quanto di più anticonvenzionale si potesse avere. Ringraziamo ugualmente. Nella casa di Sant' Antonio, invece, chiedevo solo la grazia di un intero album eseguito in sequenza, anche perchè dopo tanti concerti visti, era veramente difficile chiedere qualcosa di nuovo. Ma giunti a metà concerto con la pioggia che iniziava a cadere e dopo aver visto Springsteen raccogliere un cartello che lo invitava ad eseguire Spare Parts (poi non suonata), nessuno si aspettava di vederlo annunciare, fermo sul microfono, che solo per Padova (pronunciata per tutta la serata con l'accento fatto cadere dove solo lui sa) avrebbe suonato tutto Born To Run. Solo allora ho capito che Sant'Antonio aveva interceduto per noi tutti.
Il pomeriggio era già iniziato nel migliore dei modi: alle 17 e 25, i megaschermi si accendono improvvisamente, un boato si alza tra chi attende pigramente sdraiato sul prato. Si vedono Claudio Trotta della Barley Arts e Bruce Springsteen, sembrano le immagini che documentano il loro arrivo allo stadio. Gli schermi si spengono. Tutto qua. Passano cinque minuti e Springsteen si materializza sul palco. Giubbotto di pelle e occhiali da sole, chitarra, armonica e due piccole perle acustiche (The Promised Land e Growin' Up) sparate a freddo sui fan ancora impegnati con panini, birra, bisogni fisiologici e pennica pre concerto. Sarà il preludio di una serata da ricordare e il suo "arrivederci a più tardi" sa tanto di vecchio amico che ti aspetta a casa sua per cena dopo aver consumato un veloce ma intenso aperitivo insieme a te.
Ore 20-45, come ci aveva lasciato nel pomeriggio, si ripresenta la sera, manca il giubbotto di pelle, sono rimaste una camicia ed una cravatta nera ben nascosta sotto. Ancora acustica, tutta la cruda intensità di The Ghost Of Tom Joad. Con l'entrata della E Street Band, ormai allargata a 15 elementi, la prima mezz'ora è già un vortice di buone emozioni rock: un grande piacere riascoltare la nostalgia resa epica in Long Walk Home da 'Magic', ancora di più Two Hearts e The Ties That Bind da 'The River', con quest'ultima pescata dall'ormai consueto rito dei "cartelli richiesta" insieme a due gioielli come Boom Boom di John Lee Hooker ed una Something In The Night che scalda definitivamente la serata. Con i brani di "Wrecking Ball" (se ne contano quattro, alla fine) che dal vivo acquisiscono sempre maggior forza e vigore ed una Spirit In The Night che eleva Jack Clemons sul piedistallo. Il capo continua a dare sempre più spazio al virgulto nipote, concedendogli tutta la ribalta che lo zio si prendeva ai suoi tempi.
Una parentesi a parte merita l'esecuzione integrale di Born To Run, il disco che fece dire a Springsteen queste parole: "Sono nato, invecchiato, e morto facendo questo disco". Se Tenth Avenue Freeze-Out è diventata definitivamente il momento per ricordare i vecchi amici Clarence Clemons e Danny Federici, almeno tre canzoni hanno svettato su tutte. Il rifugio degli ultimi cantato con forza in Backstreets, Meeting Across The River che trasuda passione, con la tromba che rincorre la voce di Bruce e l'intensità che avvolge lo stadio, creando una cappa di rapimento mistico che si disintegra nell'applauso finale e poi la saga metropolitana di Jungleland , un crescendo di emozioni che non provavo da molto tempo, con il pianoforte di Roy Bittan ad aprire e chiudere con in mezzo la voce di Springsteen che raggiunge i picchi emotivi massimi di tutto il concerto, con i silenzi complici a creare ulteriore magia. Dieci minuti intensi da impacchettare e portarsi via come ricordo. Potrebbe anche finire tutto qua e si andrebbe a casa felici e contenti.
Intanto nel prato con forza e vigore un gruppo rumoroso di ragazzi croati si impossessa delle transenne che dividono dal pit. Portano in dote uno striscione gigantesco e fastidioso per chi sta dietro ( "Bruce, Croatia is waitin a sunny day" dice ) e saranno i protagonisti-citati dallo stesso Springsteen- di Waiting On Sunny Day. Evidentemente dalle loro parti c'è ancora qualcosa di buio che necessita di luce calorosa che scaldi e illumini le zone d'ombra. Missione compiuta.
Ma non sono gli unici protagonisti del "popolo" che hanno animato il concerto. I fan sono sempre più parte integrante dello spettacolo e Bruce è alla continua ricerca del contatto umano, quasi un abbraccio paterno il suo, una voglia di calore e sicurezza, un bisogno d'affetto cercato e contraccambiato. Se il bambino durante la stessa Waiting On Sunny Day, la ragazza con chitarra a tracolla e il ballo cheek to cheek con la signora durante Dancing In The Dark sono ormai appuntamenti fissi e (purtroppo) ormai prevedibili, durante Pay Me My Money Down, eseguita in stile New Orleans big band, ecco salire sul palco mister Caterino "Groove" Riccardi che dal mattino, in compagnia della sua washboard metallica appesa al collo e i cucchiai in pugno, aspettava di essere notato per salire on stage. Con la sua band suona alcune canzoni della Seeger Sessions Band e saprebbe come comportarsi sopra a quel palco. Un sogno che si avvera quando Bruce lo indica e lo invita. I 40.000 dello Stadio Euganeo sembrano avere solo occhi per lui, il nuovo "local hero", anche quando metà band scende vicino al pit in un Mardi Gras di ombrellini colorati, lui ritorna sopra al palco a grattuggiare instancabilmente con i suoi cucchiai. Indimenticabile lo sguardo fisso, ammirato e compiaciuto di Springsteen sulle sue posate e sinceri gli attestati di stima e simpatia a fine esibizione. Caterino ha lasciato il suo cuore a mille in quei cinque minuti di notorietà, ma
ha rappresentato il sogno in carne, ossa (e cucchiai) di tutto lo stadio meglio di chiunque altro. La comunità di Facebook entra già in azione.
Si chiude dopo 3 ore, forse meno dei suoi elevati standard, ballando con Twist And Shout e la consapevolezza che saltare l'appuntamento con un concerto di Springsteen è sempre un azzardo da prendere in seria considerazione.
SET LIST/SCALETTA Padova, 31 Maggio 2013: The Promised Land/Growin' Up/The Ghost of Tom Joad/ Long Walk Home/My Love Will Not Let You Down/Two Hearts/Boom Boom/Something in the Night/The Ties That Bind/We Take Care of our Own/Wrecking Ball/Death to my Hometown/Spirit in the Night/Thunder Road/Tenth Avenue Freeze-Out/Night/Backstreets/Born To Run/She’s the One/Meeting Across the River/Jungleland/Shackled and Drawn/Waiting On A Sunny Day/The Rising/Badlands/Pay Me My Money Down/Born In The U.S.A./Dancing In The Dark/Twist And Shout
vedi anche: RECENSIONE/REPORT Live BRUCE SPRINGSTEEN Live@Stadio San Siro, Milano, 7 Giugno 2012