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giovedì 3 novembre 2016

Il ritorno di LITTLE STEVEN. Tre dischi da ascoltare: Men Without Women (1982), Voice Of America (1984), Born Again Savage (1999)

Dopo l'unica data europea della reunion svoltasi a Londra il 29 Ottobre 2016, Little Steven e i Disciples Of Souls hanno annunciato un nuovo disco e un nuovo tour per il 2017. Ecco tre dischi da avere...

LITTLE STEVEN AND THE DISCIPLES OF SOUL   Men Without Women (1982)

Tra i tanti album mai usciti con la dicitura Bruce Springsteen in fronte, ma che a tutti gli effetti potrebbero rientrare nella sua discografia, il debutto di Little Steven con i Disciples Of Soul brilla particolarmente, unitamente ai dischi di GARY US BONDS del periodo (DEDICATION e ON THE LINE). In verità, anche se non accreditato ufficialmente per problemi con l’etichetta CBS, Springsteen appare nei cori di almeno tre canzoni: la trascinante ‘Angel Eyes’, ‘Until the Good is Gone’ e la title track ispirata dal libro di racconti di Ernest Hemingway. Così come accanto a Miami Steve Van Zandt-ma da ora chiamatemi pure Little Steven!-c’è buona parte della E STREET BAND: Max Weinberg alla batteria, Garry Tallent al basso, Danny Federici alle tastiere e Clarence Clemons ai cori. Insomma, manca solo Roy Bittan. Compaiono anche gli ex Young Rascals, Dino Danelli e Felix Cavaliere, Gary US Bonds e il bassista di colore con il taglio alla Mohawk John Beauvoir, allora nei Plasmatics della povera Wendy O.Williams, che in seguito formerà i mai troppo lodati Crown Of Thorns . L’album parte in quarta con ‘Lyin’ In A Bed Of Fire’ che riassume il mood dell’intero disco: un concentrato di chitarre garage rock (‘Under The Gun’) accompagnate dalla possente sezione fiati dei La Bamba’s Mambomen (formata da membri degli Asbury Jukes di Southside Johhny) che contornano il tutto con forti dosi di soul e R&B (‘Forever’) e testi che ruotano intorno all’amore, quello focoso e quello sbiadito (perdite). Una menzione particolare per la le armonie folkie di ‘Princess Of Little Italy’. L’unico neo di un disco quasi perfetto potrebbe essere la voce debole, ma comunque caratterizzante, di Miami Steve: queste canzoni con la personalità vocale di Springsteen volerebbero ancora più alte? Comunque sia, il già ricco The River si troverà, in un colpo solo, tante facciate della stessa medaglia, al bellissimo Dedication di Gary US Bonds il merito di offrirne altre due. Alcuni anni fa, in un post lasciato al proprio sito ufficiale, il grande amico Southside Johnny scrisse: “oggi in macchina ho ascoltato nuovamente MEN WITHOUT WOMEN e non riesco a credere che non sia diventato un successo enorme. Grandi canzoni, grandi arrangiamenti e una band killer, insieme alla voce più autentica e interessante che abbia mai sentito." Se Little Steven fino ad allora si era pregevolmente nascosto alla sinistra di Springsteen o dietro le quinte come autore e produttore di Southside Johnny e Gary Us Bonds, da qui in avanti cercherà un po’ di gloria personale, lasciando il capo nel momento del maggiore successo mondiale (BORN IN THE USA e rispettivo tour erano alle porte) ed esponendo idee politiche e lotte sociali a tutti fin dal successivo VOICE OF AMERICA (1984). Gloria culminata con la collettiva esperienza anti-apartheid denominata Sun City, datata 1985.




LITTLE STEVEN Voice Of America (1984)

 Musicalmente preferisco il debutto solista MEN WITHOUT WOMEN (1982) ancora legato al New Jersey sound, anche grazie alla schiera dei numerosi ospiti pescati dalla "famiglia", ma non si può negare a questo seguito, uscito nel 1984, un certo coraggio nelle convinte (anche se alcuni le leggeranno come ingenue) prese di posizione politiche e sociali che culmineranno con il mega evento collettivo anti-apartheid denominato Sun City, e messo in piedi nel 1985. LITTLE STEVEN abbandona la nave del capo dopo aver coprodotto il disco che cambierà per sempre la rotta di Springsteen, che nelle note di copertina di BORN IN THE USA gli augura “buon viaggio mio fratello Little Steven”. Little Steven replica con “ un grande grazie a Bruce Springsteen, senza i vent’anni d’amicizia questo disco non avrebbe visto la luce”. Ancora amici, comunque?
Little Steve racconterà: “avevo la sensazione che la nostra amicizia cominciasse a essere a rischio. E pensai che il modo migliore per salvaguardarla fosse andarmene. Sapevo che se fossi rimasto le nostre divergenze, che erano ancora piuttosto civili, lo sarebbero state progressivamente meno”.
Siamo nei pieni anni ottanta e qualcosa di plastificato inizia a farsi largo nei suoni dei suoi DISCIPLES OF SOULS (Jean Beauvoir, Dino Danelli, Monti Louis Ellison, Pee Wee Weber, Zoe Yanakis) che non compaiono più nel monicker in copertina. Quello che potrebbe essere un buon disco di garage rock puro e duro (bisognerà aspettare il sempre sottovalutato BORN AGAIN SAVAGE del 1999 per quello), viene limato e fatto rimbalzare dalla presenza di synth e tastiere, e da sconfinamenti che toccano perfino il reggae (‘Solidarity’) . A contare sono però i testi: dalla chiamata alla presa di coscienza a velocità punk di ‘Voice Of America’, all’esortazione a combattere senza paura (‘Fear’), alla denuncia della repressione che attanaglia alcuni stati del Sud America in ‘Los Desaparecidos’, al patriottismo convinto di ‘I Am A Patriot’ che l’amico Jackson Browne, unitamente alla title track, farà sue. I due daranno voce a Sun City e combatteranno insieme per un buon periodo.
Da segnalare, infine, la presenza di Gary Us Bonds nell’altro reggae ‘Among The Believers’, comunque lontano dalla perfezione di dischi come DEDICATION e ON THE LINE.


LITTLE STEVEN Born Again Savage (1999)

 "Questo è il disco che avrei voluto fare nel 1969... è un tributo ai pionieri dell'hard rock con i quali sono cresciuto... The Kinks, The Who, Yardbirds e i tre gruppi nati da loro: Cream, Jeff Beck group e Led Zeppelin...".
Basterebbero queste poche righe, scritte per presentare l’album, per avere un'idea del contenuto. Uscito nel 1999, ma frutto di anni di stesura, è praticamente il quinto album che chiude la serie dei suoi dischi politicizzati iniziata nei lontani anni ottanta in era “reganiana” (anche se il rapporto con le religioni-tutte- è qui protagonista): dallo stupendo Jersey Sound di ‘Man Without Women’ al culmine raggiunto con l’esperienza Sun City, Artist United Against Apartheid. Ma questo album qualcosa di diverso lo contiene veramente, è a tutti gli effetti un album di garage rock grezzo e di hard rock fumante ed intransigente che da Little Steven non ti aspetteresti più. Uscito fuori tempo massimo. Il sogno della sua vita da musicista si concretizza a più di trent'anni dall'inizio di carriera.
Formazione a tre con Little Steven alla voce (mai così incazzata) e chitarre (vere protagoniste del lavoro), Jason Bonham (figlio di cotanto padre) alla batteria e Adam Clayton (sì proprio quello che sta alla sinistra di Bono) al basso. Bastano i primi due brani per presentare un Little Steven che può finalmente farsi valere e far vedere a tutti quanto la chitarra la sappia suonare alla grande, senza dover sottostare a nessun “boss padrone”. ’Born Again Savage’ e ‘Camouflage of Righteousness’ sono dure rock songs con chitarre in grande spolvero e l’umore fumoso dell’ hard blues settantiano. ‘Guns, Drugs and Gasoline’ veloce e galoppante racchiude un coro che sembra uscito dalla London punk '77, così come ‘Organize’. ‘Face of God’, uno spoken rock, anticipa la stupenda e stratificata ‘Saint Francis’, con una grande e accorata prova vocale di Van Zandt: la migliore canzone del disco, senza dubbio.
Chiudono: la dilatata e psichedelica ‘Lust for Enlightenment’ e la rock oriented ‘Tongues of Angels’, che ricorda qualcosa dei migliori U2 degli anni ottanta.
L’album passò totalmente inosservato all’uscita, ed ora con un po’ di fortuna lo si può trovare impolverato nel banchetto degli usati. Qualche anno fa, Steven parlò di una rimasterizzazione del catalogo che avrebbe compreso anche quest'ultimo lavoro. Un ascolto lo merita.




giovedì 6 ottobre 2016

IVAN GRAZIANI, 6 Ottobre 1945, un compleanno da festeggiare tutti i giorni


Foto: Cesare Monti


E' difficile descrivere a parole quel misto di eterea nostalgia e ribelle provocazione che l'ascolto dei testi di IVAN GRAZIANI mi hanno sempre provocato. Più di qualunque altro cantautore italiano, nonostante l'ascolto delle sue canzoni sia più saltuario rispetto a tanti altri (De Gregori, De André, Fossati, Rino Gaetano). La sua grazia ribelle, ma allo stesso tempo nostalgica e fortemente radicata nel quotidiano, il suo romanticismo delicato quanto, a volte, sanamente sboccato, la sua autoironia mi hanno sempre lasciato qualcosa dentro, qualcosa di assolutamente inspiegabile.Ho provato a capirci qualcosa qualche anno fa a Barolo (CN), quando suo figlio Filippo Graziani, che ha fortemente voluto il disco tributo, si è presentato sul palco prima di un colosso come Patti Smith e ha cantato le canzoni del papà. I risultati furono solo piccole (grandi) scosse di brividi ascoltando 'Firenze', 'Pigro' e 'Lugano Addio'. Mi feci bastare queste vibrazioni e lasciai da parte le domande.O come quel Sanremo del 1985, a cui partecipò con poca convinzione. Quando i suoi grossi e caratteristici occhiali colorati, la sua amata chitarra elettrica (qualcuno avrà un occhio di riguardo per lei, ora?) e il testo di quella fuga d'amore assolutamente in linea con la tradizione rock'n'roll tra ricordi, speranze, murales, ferrovie, vagoni, polizia e un padre incazzato nero nel pop di 'Franca, Ti Amo' mi avevano fatto capire che Graziani era fuori dal comune, e sperare. Sperare che la sua canzone potesse arrivare a vincere quel Festival. Avevo dodici anni e sognavo il rock and roll.
Foto: Cesare Monti
Che delusione vederlo al diciassettesimo posto, poco più in alto di Eugenio Finardi, Mimmo Locasciulli, New Trolls, Zucchero e Garbo. Solo anni dopo capii che gli ultimi di quella classifica sarebbero diventati i primi nella mia. Questa è l'Italia delle canzonette. A Sanremo ci tornò nel 1994 con 'Maledette Malelingue'. Andò meglio.Quando nell'adolescenza i tuoi gusti musicali cambiano come le stagioni, la voce e i vestiti, scopri che dentro l'audiocassetta di IVANGARAGE (1989), comperata per quel titolo così rock, dedica una canzone ai metallari ('I Metallari)', giocando, a suo modo, con i soliti luoghi comuni e tu sei appena tornato a casa con la tua nuova copia di NO PRAYER FOR THE DYING degli Iron Maiden. Un nuovo mito da idolatrare che cantava: "I metallari, condannati a ricucirsi da soli". Quando scopri il sesso e capisci che la sua ostentata, e mai nascosta, ossessione per il corpo femminile con le sue colline bianche e solchi misteriosi, un poco, è anche la tua e quella di tutti i maschietti come te. "Le scarpe da tennis bianche e blu, seni pesanti e labbra rosse ..." da 'Lugano Addio'. "E se tu le vuoi incontrare, uguali come gocce d'acqua Dada la grande e Ivette senza tette, le due cugine strette" da 'Dada'. Il titolo del suo album SENI E COSENI (1981). E poi l'apoteosi finale in 'Poppe, Poppe, Poppe' da MALEDETTE MALELINGUE (1994), il suo ultimo testamento di studio...Oggi, 6 Ottobre 2016, avrebbe compiuto i suoi 71 anni.

con Lucio Battisti (Foto: Cesare Monti)


 


venerdì 15 aprile 2016

RECORD STORE DAY 2016

Vi siete mai persi in un negozio di dischi? Io spesso, quasi sempre: quello sì, quello no, quello aspetto, questo mi manca per completare la discografia, questi non li conosco ma mi incuriosiscono. Sì, insomma, avete capito. Eppure qualcuno sa perdersi in maniera diversa, buffa, quasi originale. Sentite qua... Un sabato pomeriggio a Ivrea. Il negozio Discoccasione è in centro, in salita, in una via laterale che porta al castello, è piccolo ma stipato di vinili di tutti i tipi e generi, facile perdersi sì: vinili nuovi e usati, economici e più costosi, scatole e scatolette in ogni buco ma anche CD. Aggiungete un commesso competente, simpatico e super disponibile, e la bussola va in tilt per una buona oretta. Poi, all'improvviso, l'attenzione si sposta completamente: lo sguardo smette di lavorare sulle copertine dei Del-Lords e e si attivano le orecchie. Passi per un signore che confonde un disco di Townes Van Zandt con i fratelli Van Zant, quelli dei Lynyrd Skynyrd, ma poi...entrano in scena loro: due ragazzi sedicenni/diciottenni, dall'aria un po' sfigata, sembra si siano persi completamente. Ma non in quel senso come me.
Ragazzi: "ciao, stiamo cercando un disco dei Guns N' Roses per un regalo, uno che abbia tutte le canzoni che si sentono alla radio. Però questi..." indicando i vinili a 33 giri nello scaffale e balbettando qualcosa tipo: "sono troppo grandi, vogliamo quelli piccoli".
 Stupore generale: "ohhhh".
Commesso: "ah 45 giri? No non ne ho, mi spiace".
Nel sentire nominare" 45 giri" qualcosa si inceppa. Questi giri sconosciuti. Ma come? 45 giri e il disco è più piccolo di uno che di giri ne ha 33? Qualcosa non torna nella loro testa.
Ragazzi: " No, vogliamo i dischi piccoli. Quelli!" indicando i CD, questi sconosciuti detti anche compact disc. Termine mai pervenuto dalle loro parti. Ah ok. Tratteniamo il respiro per non scoppiare a ridere. Ma il tutto è rimandato di pochi minuti dopo la loro uscita di scena.
I ragazzi usciranno dal negozio con una copia di un disco GRANDE di Appetite For Destruction in una mano (che tanto, a quanto pare, l'amico possiede il "coso" per ascoltarlo) e con una lezione di geometria musicale imparata nell'altra. Le misure contano. Si può ridere. Da due settimane, la radio continua a ripetere che sabato 16 Aprile è la festa dei negozi di dischi. Il consueto Record Store Day, utile solamente per ricordarci che esistono ancora nelle parti più sperdute delle nostre città. La festa a cui partecipano i soliti volti noti, quelli che si vedono durante i restanti giorni dell'anno, e visto che anch'io, insieme a miei soldi, dentro ai negozi di dischi ci trascorro almeno due giorni a settimana, come ogni anno salterò l'appuntamento e lascerò libero il mio spazio per nuovi possibili alunni dell'ultima generazione. Ah: comprate i dischi, piccoli o grandi non ha importanza. Durante tutto l'anno (possibilmente), e nei piccoli negozi dove potrete fare anche di questi buffi incontri. Ora capisco come ha fatto Maurizio Blatto a scrivere il suo 'L'ultimo disco dei Mohicani'(bellissimo e divertentissimo, cercatelo).


RECORD STORE DAY 2012, intervista a PAOLO CAMPANA,regista di "VINYLMANIA
RECORD STORE DAY 2014: i dischi degli artisti


giovedì 24 marzo 2016

THE WHITE BUFFALO. Per la prima volta in Italia. Tre date: 28 Luglio a Ravenna, 29 Luglio a Trieste, 30 Luglio a Brescia

“Non ero più un ragazzo: avevo 20, 22 anni. Io e un mio amico eravamo seduti a bere delle birre, quando suo padre iniziò a suonare canzoni di John Prine e Bob Dylan. Un giorno gli chiesi di mostrarmi alcuni accordi appena avessi avuto una chitarra tra le mani. E lui rispose: sicuramente. Così appena uscito di casa, sono corso al banco dei pegni ad acquistarne una da pochi soldi, da lì ho iniziato a scrivere canzoni”. Così Jake Smith, l’omone grande e grosso che fisicamente pare un incrocio tra Warren Haynes e il grande Lebowski, racconta i suoi tardivi approcci con la musica. Ora di anni ne ha qualcuno in più, la chitarra la suona bene ed è arrivato al quinto disco in carriera. Dopo l’esordio del 2007, il grande pubblico si accorse di lui grazie alla serie tv Sons Of Anarchy (i brani di Smith sono stati ospitati più volte nella serie. e a lui è toccato l'onore di chiudere in maniera struggente l'ultima puntata della saga dei criminali motociclisti, con la lunga 'Come Join The Murder) e a quel ‘Once Upon The Time In The West’ (2011) che sembrava costruire il ponte ideale tra la vecchia America cantata dagli outlaw country men degli anni settanta e l'America della generazione grunge di metà anni ’90, che celebrò il funerale di tutte le vecchie speranze. “Beh, io sono una persona abbastanza gioviale ma so che il lato più oscuro della vita può essere più interessante. Sono un uomo di famiglia, ma ogni tanto possono esserci ancora problemi. Alcune cose di cui scrivo sono d'attualità, ma cerco sempre di lasciarle vaghe, per fare in modo che ognuno possa interpretarle a modo suo”. Dopo l’ambizioso concept ‘Shadows, Greys & Evil Ways’ (2013) che intrecciava amore e guerra, nel nuovo album ‘Love And The Death Of Damnation’ le canzoni, pur vivendo di vita propria, sembrano ancora una volta seguire un percorso narrativo ben preciso dove i protagonisti lottano contro la diabolica oscurità che gravita intorno alle loro strade.
Qualcuno troverà la luce, altri no. Buio mimetizzato negli accadimenti di tutti i giorni (‘Dark Days’, ‘Modern Times’), nelle disperata ricerca di fede e redenzione, nei complicati meccanismi delle relazioni umane: nei rapporti d’amore ( ‘I Got You’ cantata in coppia con Audra Mae), tra genitori e figli, tra uomini in perenne conflitto. "Musicalmente e liricamente, questo è l'album più diversificato che abbia mai fatto. Amore, morte, luce e oscurità. Vi farà ridere e vi farà piangere. Un concentrato di emozioni." Alta drammaticità serpeggiante dentro ai repentini e sbuffanti attacchi cow rock (‘Rocky’) ben sostenuti dalla sezione ritmica (Matt Lynott alla batteria, Bruce Witkin al basso), alle eteree ballate pianistiche (‘Radio With No Sound’), alle trombe mariachi che colorano gli spietati confini geografici delle terre del sud in ‘Chico’, allo strepitoso gospel soul condotto dall’hammond nella finale ‘Come On Love, Come On In’ e al traditional folk americano che si fa anche scuro e tenebroso come un abito da giorno del giudizio in ‘Last Call To Heaven’, dove protagonista è ancora una volta la sua inconfondibile voce. Ricca, profonda, intensa e sincera come la parte nascosta di quell’ America che ci vuole raccontare. (Enzo Curelli)  da CLASSIX! #46 (Gennaio/Febbraio 2016)

THE WHITE BUFFALO  Once Upon A Time In The West ( Unison Music, 2012 )
[...]Once Upon A Time In The West (omaggio a Sergio Leone?) è il secondo album dopo Hoghtide Revisited(2008) ed alcuni Ep. I White Buffallo, nome che oltre a rievocare il sacro bisonte dei nativi americani , ricorda vecchi western con Charles Bronson, comprendono oltre a Jake Smith, Tommy Andrews al basso e Matt Lynott alla batteria, e sono una vera e propria band proveniente dalla California.
La voce di Jake Smith è l'elemento catalizzante delle canzoni che, obiettivamente, non hanno nulla di veramente originale: americana che staziona in perfetto equilibrio tra le ombre crepuscolari di desolate ballate folk, oppure up-tempos trascinanti e sporcate sul polveroso ritmo di un country/rock viscerale che ripercorre i sentieri tracciati da vecchi fuorilegge come Waylon Jennings o lo Steve Earle di Copperhead Road, perdendone la parte più elettrica.
Ma un qualcosa di magico sembra sempre prevalere. Uno storyteller, quasi d'altri tempi, che affascina e seduce con il divino dono di una profonda voce da rocker che contrasta con il carattere intimo, nostalgico e doloroso delle sue liriche. Il contrasto è una delle armi di questo disco. [...] leggi recensione completa

THE WHITE BUFFALO  Shadows, Greys & Evil Ways (Unison Music, 2013)
[...] narrativo concept che ci fa addentrare nell'appassionato amore di una giovane coppia di amanti: Joe e Jolene, divisa dalla guerra con i suoi orrori ben descritti nelle drammaticità acustiche di Redemption #2 e Fire don’t Know, dagli eventi della vita non meno violenti, dal difficile ruolo di un reduce all'interno degli schemi vitali della quotidiana routine, ma riunita, redenta e salvata (forse) dalla fede come testimonia la finale Pray To You Now. Tante domande esistenziali, con le risposte lì, in sospeso, affidate all'ascoltatore[...] Meno immediato del suo predecessore Once Upon The Time In The West, più impegnativo e ambizioso, ma con la forza di uscire vincitore alla lunga distanza, confermando Jake Smith come uno dei più interessanti songwriters di “americana” degli ultimi anni, con tutte le credenziali per arrivare anche al (grande) pubblico più distratto che evidentemente sta ancora sonnecchiando. Meglio così o lo svegliamo? leggi recensione completa

THE WHITE BUFFALO Love And The Death Of Damnation (Unison Music/Earache Records, 2015)
 [...]LOVE AND THE DEATH OF DAMNATION è il suo quarto disco. Anche se non è propriamente un concept album come il precedente e ambizioso Shadows, Greys, and Evil Ways uscito nel 2013, le canzoni che lo compongono, pur vivendo tutte di vita propria, sembrano ancora una volta seguire un percorso narrativo ben preciso dove i personaggi protagonisti lottano contro la diabolica oscurità che gravita intorno alle loro strade, ma non tutti riescono ad arrivare all’agognato traguardo dove, ai bordi dei marciapiedi meno battuti, nuove luci irradiano chiarezza sull’esistenza. Buio mimetizzato negli accadimenti di tutti i giorni (‘Dark Days’, ‘Modern Times’ accompagnata da un divertente video), nelle disperata ricerca di fede e redenzione (‘Where Is Your Saviour’), nei complicati meccanismi delle relazioni umane: nei rapporti d’amore (‘Go The Distance’, ‘I Got You’ cantata in coppia con Audra Mae), tra genitori e figli, tra uomini in perenne conflitto e prevaricazione[...] leggi recensione completa



Bagana Rock Agency e PMA Promotion presentano:
THE WHITE BUFFALO, per la prima volta in Italia

giovedì 28 Luglio STRADE BLU, Ravenna
venerdì 29 Luglio Hot In The City,Trieste
sabato   30 Luglio Arena Sonica, Brescia
Ingressi gratuiti





THE WHITE BUFFALO live@Arena Sonica, Brescia, 30 Luglio 2016 [FOTO]




lunedì 21 marzo 2016

NEIL YOUNG: HUMAN HIGHWAY/RUST NEVER SLEEPS DVD

Le versioni restaurate dei due film HUMAN HIGHWAY e RUST NEVER SLEEPS (prodotti tra il 1978 e il 1979) sono state presentate in anteprima nei cinema americani il 29 Febbraio scorso nel corso di una serata denominata An Evening With NEIL YOUNG. I due film, da tempo fuori catalogo, usciranno il 22 Aprile in versione DVD.
HUMAN HIGHWAY è una commedia "anti nucleare" ambientata tra l’officina meccanica del proprietario Lionel Switch (interpretato dallo stesso Neil Young) e il ristorante dove lavorano vari personaggi interpretati da veri attori come Dennis Hopper (il cuoco), Dean Stockwell e Sally Kirkland. Neil Young veste anche i panni della rockstar Frankie Fontaine e nel film compaiono pure i Devo. Tutti i protagonisti stanno vivendo come se fosse l’ultimo giorno della loro vita, attentata dall’imminente esplosione della vicina centrale nucleare.
“Human Highway prevedeva che filmassimo su un set interno che sembrasse una stazione di servizio situata in un luogo immaginario, la Linear Valley. In lontananza si vedeva Megapolitan City e sullo sfondo, a meno di due chilometri, una centrale nucleare…Finite le riprese, durante il montaggio il film passò attraverso varie versioni. Ci fu una proiezione a San Diego, dove furono distribuite delle cartoline al pubblico perché commentasse il film. Fu un disastro, ma fu molto divertente…”


RUST NEVER SLEEPS documenta, invece, il famoso concept tour diviso in due atti (acustico ed elettrico con i Crazy Horse), caratterizzato dai vestiti bianchi e candidi di Neil Young, nel ruolo di un bambino che si sveglia dal sonno in mezzo ad un palco-dove tutto è gigante- che lo avvolge, dopo aver sognato di diventare una rockstar. “ Un ragazzo sogna di essere in un gruppo rock, ma è un ragazzino per cui tutto è più grande della realtà, ogni aggeggio è enorme. Così se ne sta lì addormentato in cima a questo amplificatore, poi si sveglia e suona un paio di canzoni sulla gioventù”.Famose anche le figure dei roadie (road-eyes) vestiti come Jawa di Guerre Stellari. “ La saga di Guerre Stellari era appena iniziata ed era una gran cosa per i giovani, così ho preso tutto ciò che poteva fare effetto sui giovani e l’ho mischiato”. Uno dei tour più bizzarri della storia del rock.
Un buon passatempo davanti alla TV in attesa dell’ennesimo album (EARTH?) che uscirà in estate e dei quattro concerti programmati a Luglio in Italia.







RECENSIONE: NEIL YOUNG-A Treasure (2011)
RECENSIONE: NEIL YOUNG & CRAZY HORSE- Americana (2012)
RECENSIONE: NEIL YOUNG & CRAZY HORSE-Psychedelic Pill (2012)
RECENSIONE: NEIL YOUNG-Live At The Cellar Door (2013)
RECENSIONE: NEIL YOUNG-Storytone (2014)
NEIL YOUNG & CRAZY HORSE live @ Barolo, 21 Luglio 2014
RECENSIONE: NEIL YOUNG + PROMISE OF THE REAL-The Monsanto Years (2015)
RECENSIONE: NEIL YOUNG-BLUNOTE CAFE (2015)


giovedì 16 aprile 2015

RECORD STORE DAY 2015 revisited

RECORD STORE DAY 2015 revisited (ossia: l'articolo dello scorso anno ampliato con nuovi artisti, dischi e racconti)
Un ringraziamento collettivo a tutti i musicisti (quelli dello scorso anno e nuovi) che hanno riaperto lo scrigno dei ricordi, rovistato tra i dischi della loro memoria, soffiato tra la polvere del tempo, estratto la nostalgia dalla busta, posato la puntina tra un sogno e una canzone; condividendo le loro primissime emozioni legate alla musica, ad un vinile che girava, una copertina che li ammaliava, un testo che li rapiva. A tutti quelli che hanno varcato nuovamente la porta di quel vecchio negozio di dischi, quello che esiste ancora e tiene duro e quello che nel frattempo è diventato un dispersivo e freddo centro commerciale.
Leggendo questi racconti si possono trovare tracce del proprio passato: cambiano gli anni, cambia il disco, cambia la copertina, cambia il negozio...la passione è la stessa per tutti. Intanto, il disco continua a girare...

fai girare i dischi: clicca QUI




lunedì 26 gennaio 2015

RECENSIONE LIBRO: GRAHAM NASH (WILD TALES-La Mia Vita Rock'n'Roll)


GRAHAM NASH
‘WILD TALES-LA MIA VITA ROCK’N’ROLL’
(Arcana Edizioni, pag.380, 22 euro)




“Pochi minuti dopo essere scesi dall’aereo, mi arrampicai sulla sommità della prima palma e dissi a Clarkie- Allan Clarke, leader degli Hollies- che non sarei mai più sceso. Una metafora a cui avrebbe dovuto prestare ascolto”. Così l’inglese Graham Nash racconta il primo contatto con L.A., avvenuto nel 1966 durante un tour USA del suo primo gruppo The Hollies. Da quella palma a stelle e strisce non scese mai se non per raccogliere i cocci causati dalle brusche cadute in una carriera di picchi altissimi e rovinosi abissi, suoi e dei tanti amici incontrati lungo la strada: dalla prima vera amica “americana” Cass Elliot (la cicciotta dei The Mamas & The Papas), al grande e travolgente amore per Joni Mitchell “era come un quadro di Escher, con tutti i suoi angoli acuti, attrattive inaspettate e abissi misteriosi”, i rapporti tempestosi con l’egocentrico Stephen Stills e il bizzoso Neil Young, fino all’incontro con il fraterno David Crosby, tanto che, pagina dopo pagina, la biografia sembra correre in parallelo con la vita disastrata da droghe e eccessi dell’amico Croz “aveva sempre l’erba migliore, le donne più belle, ed erano sempre nude”, quasi due biografie in una, verrebbe da dire.
©  Joel Bernstein, 1974
‘Wild Tales’ è un manifesto cronologico che scorre piacevole e veloce, diversamente dall’intricata, a tratti noiosa biografia di Neil Young: dall’infanzia nei sobborghi di una Manchester post guerra, il successo pop degli Hollies, nati sulle orme degli Everly Brothers ma con il tempo diventati sempre più stretti (Laurel Canyon calling), fino all’incontro con quelle due voci (Crosby e Stills) che gli cambiarono la vita. Woodstock, le droghe (la musica su tutte), le donne, il grande, proficuo ma illusorio tour del 1974 con CSNY (celebrato finalmente anche su disco), l’impegno politico al fianco di Jackson Browne, le grandi passioni per arte e fotografia.
Vita intensa la sua. Inutile dirvi che tre quarti di libro sono dedicati ai 60 e 70, lasciando al resto le briciole. Ma proprio in quel ventennio c’è tutto quello che vogliamo dal rock’n’roll. (Enzo Curelli) da CLASSIX!  # 42 (Dicembre/Gennaio)

vedi anche
RECENSIONE: RYAN BINGHAM-Fear And Saturday Night (2015)





lunedì 22 dicembre 2014

VOTA IL DISCO DELL'ANNO 2014

 
VOTA IL TUO DISCO 2014


Vuoi stare al gioco da "musicofilo" più abusato, amato e odiato di fine anno? La famigerata classifica dei dischi? Quest'anno ci prova anche il mio blog. E' tutto molto semplice: guarda alla destra dello schermo mentre sei nel mio blog, in qualunque pagina o post, troverai un elenco di dischi (sono stati scelti da me, e rappresentano un campione dei miei ascolti, se proprio non trovi il "tuo disco dell'anno"-lo spazio è quello che è, il tempo meno ancora- puoi lasciarlo scritto nei commenti di questo post), spunta il disco (o i dischi, si possono mettere più preferenze) e clicca sul tasto "voto". Fatto? Bene. Ti stanno sul cazzo queste inutili classifiche? Bene. Hai tempo fino al 31/12/2014 per cambiare idea. Poi tutto sarà finito, giuro! Buon voto, buone feste!

RISULTATI:
CLASSIFICA DEI LETTORI E MIA PLAYLIST DISCHI 2014




lunedì 13 ottobre 2014

RECENSIONE: UOMINI-I RITMO TRIBALE, EDDA E LA SCENA MUSICALE MILANESE di ELISA RUSSO

UOMINI-I RITMO TRIBALE, EDDA E LA SCENA MUSICALE MILANESE di ELISA RUSSO (Odoya, 2014, 460 pagine, prezzo 22 euro)


Ci sono panchine e panchine. Quella in piazza Grandi a Milano è stata importante, il fulcro intorno a cui, negli anni ottanta, è nata una bella storia; ritrovo di amici, giovani studenti liceali in libera uscita con la musica in comune ed un futuro tutto da scrivere. Meno importante quella dove ero seduto io nel 1992, quasi ventenne, mentre sfogliando le pagine del defunto HM (tra le prime riviste Heavy Metal italiane dell'epoca, un mix tra una vecchia fanzine in bianco e nero e un periodico a colori) mi imbattei nel nome di un gruppo italiano. Arrivai un po' in ritardo, è vero. Era appena uscito Tutti Vs. Tutti, il loro terzo album, se ne parlava talmente bene che il giorno dopo corsi a comprarmi il vinile da quello che all'epoca, a Biella, era già divenuto il mio spacciatore preferito di dischi. A scatola chiusa, senza aver mai ascoltato una nota, d'altro canto anche volendolo, a quei tempi (e sono solo vent'anni fa) non c'era nemmeno la possibilità di farlo tanto facilmente. Da quel giorno alla domanda: qual è la tua band italiana preferita? Iniziai a rispondere sempre e solo con un nome: Ritmo Tribale.
Ho sempre sperato, anche dopo lo scioglimento, soprattutto dopo, che qualcuno tentasse di ripercorrere e raccontare la loro storia, riportare la band milanese al centro delle cronache musicali, di (ri)dare loro la giusta importanza e visibilità all'interno della scena rock italiana. Il tassello di "gruppo di culto" lo occupano ormai da molti anni ed è sempre più stretto. Ora il capitolo è completo, o quasi. Non crediate che sia finita qui però...
A raccontare quella storia ci è riuscita, e molto bene, Elisa Russo, triestina, attiva come giornalista in campo musicale proprio da quei primi anni novanta fino ad arrivare ai giorni nostri: web, Radio e  TV Capodistria, Il Piccolo di Trieste. Elisa la trovate lì se volete conoscerla. Io, invece, la incontrai via MySpace-ma esiste ancora?-intorno al 2007, quando cercando notizie sullo strepitoso concerto di reunion dei Ritmo Tribale al Fillmore di Cortemaggiore
(il famoso "il ritorno"), chiesi qualche delucidazione che lei mi diede gentilmente. Da allora, la seguo abitualmente grazie a Facebook-ecco perché MySpace non è più quello di prima-ed insieme a Zymbah, il tuttofare della tribù "tribale", è diventata un piccolo faro che illumina tutti i die-hard fans della band milanese. Seguire i suoi post e gli scambi di battute scritti in dialetto con il fratello Ricky Russo è uno vero spasso. Lo stesso Ricky, che ora vive a New York, ha scritto un intero libro in dialetto (Per Bon, For Real) raccontando le sue avventure turistico/musicali nel "grande pomo". Capisco tutto-anni di estati passate in Friuli aiutano-ma non oso interagire. Per scrivere nel loro dialetto ci vogliono le scuole!
"Lo misi sul giradischi (parlando dell'LP Kriminale) e fu amore a primo ascolto. Non avevo sentito mai nulla del genere. Di musica ne ascoltavo tantissima mi piacevano i Litfiba e i Negazione, ed entrambi mi emozionavano parecchio, li sentivo in sintonia con ciò che ero. Ma i Ritmo Tribale mi travolsero, mi entrarono dentro ma in maniera differente. E' difficile da spiegare, ma è una sensazione fisica, proprio come l'innamoramento. Dei Ritmo Tribale mi sono innamorata e la fiamma non si è mai spenta..." racconta Elisa nell'introduzione a pag.25.
Leggendo le 460 pagine si percepisce tutto. Non costruisci un libro del genere se non hai quel vero interesse che nasce dal cuore. Elisa ha fatto un "lavorone", frutto di anni di ricerca e di passione: tante nuove interviste con i protagonisti e con le persone che li hanno conosciuti nel tempo (fidanzate e mogli, vecchie e nuove, musicisti, amici ed ex amici, collaboratori, giornalisti), vecchie dichiarazioni estrapolate dai giornali dell'epoca, stralci di recensioni dei dischi, testi, tante foto inedite. Non manca nulla. Partiti sotto la spinta del ricco sottobosco hardcore/punk italiano (Negazione, Indigesti, Raw Power, Wretched erano un'istituzione in Italia ma anche e soprattutto all'estero) e poi una lenta e costante acquisizione d'identità grazie all'uso dei testi in italiano che faranno scuola (chiedere a Manuel Agnelli, qui intervistato), un crossover musicale d'impatto, un cantante carismatico, disturbato e fuori da ogni catalogazione-per me è sempre stato il nostro Mike Patton, prima ancora di Mike Patton-e poi uno sguardo approfondito sulla scena musicale milanese degli anni 80/90 (Afterhours, Karma, Casino Royale, La Crus); l'incredibile esperienza dello studio di registrazione Jungle Sound messo in piedi dal chitarrista Fabrizio Rioda; l'affascinante storia, la resurrezione e la carriera solista di Edda-quasi una favola a lieto fine-che prossimamente si arricchirà di un nuovo album ben presentato in un intero capitolo del libro (Stavolta Come Mi Ammazzerai? in uscita il 27 Ottobre); il presente targato No Guru, il gruppo che vede riuniti i restanti Andrea Scaglia, Alex Marcheschi, Andrea "Briegel" Filipazzi, Luca "Talia" Accardi con Xabier Iriondo (Afterhours) e Bruno Romani (Detonazione).
Per presentare un romanzo lungo trent'anni che ha attraversato in corsa le striscie pedonali della Milano degli anni '80, scalciato i preziosi calici in vetro della "Milano da bere" per approdare sul marciapiede scivoloso della Milano più viva, barricadera e pulsante, quella dei centri sociali dove poter suonare, ma anche quella marcia e insidiosa (le droghe giravano indisturbate e disturbavano) ci sono volute ben tre prefazioni a firma di Federico Guglielmi, Christian Zingales e Vittorio Bongiorno.
Un tuffo al cuore per i fan, una bella storia da conoscere per chi vuole avvicinarsi al gruppo per la prima volta. Nel 1992, io sarò arrivato in ritardo, ma molti non ci sono arrivati ancora oggi. Questo è il momento giusto. Forza.
Uomini cattura. Ho iniziato a divorarlo ingordamente appena l'ho avuto fra le mani, poi ho rallentato. Pure bello e sostanzioso anche solo al tatto e alla vista. Sto centellinando la lettura per godermelo più a lungo, ma mancano una manciata di pagine, due, una, finito. Ma in fondo la vera storia non è ancora giunta a conclusione...giusto? to be continued




vedi anche
RECENSIONE: EDDA-In Orbita (2010)
RECENSIONE: EDDA-Odio i Vivi (2012)
INTERVISTA a EDDA
LIVE EDDA, Tronzano Vercellese, 8 Gennaio 2011
RECENSIONE: RITMO TRIBALE-Bahamas
RECENSIONE: NO GURU-Milano Original Sountrack (2010)
INTERVISTA NO GURU (Alex Marcheschi)
RECENSIONE: EDDA-Stavolta Come Mi Ammazzerai? (2014)


giovedì 10 gennaio 2013

IL 2012 DEI PROTAGONISTI: dischi, concerti e progetti per il 2013.


Ho sempre amato immaginare la vita come una lunga linea composta da dure salite, precipitose discese, curve a gomito, ma anche tranquilli e sonnolenti rettilinei, più o meno lunghi, ma pieni di rilassante sicurezza. Con gli agenti atmosferici pronti a dettare tempi e colori: sole accecante, nebbie invisibili e uggiose giornate. Un insieme di tanti circuiti che hanno una durata variabile, spesso controllabile dalla nostra volontà, ma a volte talmente indipendente dal nostro volere che non rimane altro che aspettare o raggiungere il più velocemente possibile la nuova curva per scoprire cosa c'è dietro (consigliato). Sempre meglio che scavare il terreno per piantare paletti con incisi numeri da quattro cifre, a scadenza fissa. Purtroppo a conti fatti, bisogna stare anche al gioco e imparare le tabelline molto presto. 
Ecco, l'unica eccezione che faccio volentieri è nella Musica. Nella Musica, i ricordi hanno il nome di canzoni, dischi, concerti e associarli a qualche emozione e qualche data, aimè, è la cosa più spontanea che mi riesce. Chi non conosce l'anno di uscita del disco preferito? Di quel concerto che ha cambiato la vita? Chi si ricorda la data di scadenza dell'assicurazione? Il giorno delle elezioni?
Alcuni cantautori/musicisti italiani si sono arresi molto volentieri al gioco e hanno ripassato l'anno musicale appena trascorso. Anzi, direi che la maggior parte di loro ha risposto alle quattro, fin troppo banali domande con entusiamo (1-migliori dischi stranieri; 2- migliori dischi italiani; 3- concerto dell'anno 2012; 4- progetti per il 2013). Così mi hanno fatto credere, almeno. Anche chi non ha saputo rispondere, ha motivato, in qualche modo, i suoi perchè! Uno di loro mi ha detto: " trovami qualcuno a cui non piacciono questi giochini ed avrai trovato una mente deviata...". Ok, allora: partiamo, non prima di aver ringraziato tutti per la partecipazione, menti "deviate" e soprattutto non. La cosa mi fa pensare che, dopotutto, il gioco piace ancora e che... giuro: è il primo e ultimo giochetto per il 2012. Avanti con la prossima curva!

LORENZO SEMPRINI (MIAMI & THE GROOVERS)
dischi stranieri:-TALLEST MAN ON EARTH (There's No Leaving Now)
WALLFLOWERS(Glad All Over)
GASLIGHT ANTHEM (Handwritten)
dischi italiani: LOWLANDS (Beyond)
CHEAP WINE (Based On Lies)
SACRI CUORI (Rosario)
ENRICO GARDINI (No Keys For Monkee's Room)
concerto 2012: BRUCE SPRINGSTEEN Parigi 5 Luglio
progetti 2013:Registrazione cd/dvd live con due date nello spelndido teatro comunale di Cesenatico il 23 24 Marzo
ALFONSO SURACE (ARCANE OF SOULS)
non saprei rispondere alle domande, esco poco, non vedo concerti, non seguo le "nuove" tendenze....so solamente cosa faccio io e qualche amico in zona....veramente, non saprei cosa rispondere :-)
Non te la prendere ma sono un'eremita metropolitano....

MATT WALDON
dischi stranieri: JACK WHITE ( Blunderbuss)
dischi italiani: purtroppo ho ascoltato poco niente di "made in italy" quest'anno e quel poco che ho ascoltato non mi ha entusiasmato, salvo DE GREGORI giusto per la lode.
concerto 2012: TOM PETTY (Lucca)
progetti 2013: proseguirò con i live per sponsorizzare "Oktober" e in base a quello che sara' il riscontro economico e morale valutero' la possibilita' di tornare in studio, i brani per un nuovo album in realta' esistono gia'...
DANIELE TENCA
dischi stranieri:1. JACK WHITE (Blunderbuss)
2. CHRIS ROBINSON BROTHERHOOD (Big Moon Ritual)
3. BOB DYLAN (Tempest)
4. BRUCE SPRINGSTEEN (Wrecking Ball)
5. COUNTING CROWS (Underwater Sunshine)
dischi italiani:1. FRANCESCO PIU (Ma-Moo Tones) ma non so se vale, avendo partecipato alla scrittura di alcune canzoni...
2. MIAMI AND THE GROOVERS (Good Things)
3. CHEAP WINE ( Based on lies)
4. LOWLANDS (Beyond)
5. ALEX CAMBISE (L'umana resistenza)
concerto 2012: BRUCE SPRINGSTEEN & the E-Street Band - Wrecking Ball Tour - Oslo
progetti 2013: uscita del nuovo disco (Wake Up The Nation) il 12 Gennaio e presentazione a Milano allo Spazio Teatro 89
MARCO DIAMANTINI (CHEAP WINE)
dischi stranieri: BOB DYLAN (Tempest)
dischi italiani: LOWLANDS (Beyond)
MIAMI AND THE GROOVERS (Good Things)
concerto 2012: PATTI SMITH Roma (Auditorium)
progetti 2013: "Based On Lies tour"...suonare il più possibile

ROBERTO DIANA (LOWLANDS)
dischi stranieri: MUMFORD & SONS (Babel)
EDWARD SHARPE and the MAGNETIC ZERO (Here)
Due dischi che ho Consumato nei viaggi durante gli spostamenti del "Raighes Vol 1 solo tour" , dopo il primo impatto sospettoso me ne sono innamorato.
dischi italiani: un disco molto bello quest'anno FRANCESCO GUCCINI (L'ultima Thule)
Edward Abbiati, mi ha fatto riscoprire questo grande artista colmando questa mia grande lacuna.
Ho visto anche un grande fermento nella musica realmente indipendente e quindi ti voglio nominare i Cheap Wine, Miami and the Groovers, Francesco Piu, Alex Cambise, Cesare Carugi, Mandolin Brothers e sicuramente sto dimenticando qualche altro artista che merita di essere ascoltato per la passione, i km macinati per suonare la propria musica in piccoli e grandi locali, a volte per poca gente a volte per il locale pieno, ma sempre con grande passione.
concerto 2012: Il mio concerto dell'anno è stato in Scozia nell isola di Colonsay dove il pubblico cantava le melodie dei brani del mio disco strumentale "Raighes Vol 1" è stato emozionante.
Concerto dell'anno con i Lowlands invece Sothend on Sea (UK) energia pura.
progetti 2013: da Gennaio inizia il tour col "Roberto Diana Quartet" con una sonorità abbastanza particolare (Io: Chitarra acustica e Weissenborn, Christian Marras: Chapman Stick, Alex Bonacci: Batteria e Enrico Sotgiu: percussioni) il tour partirà dalla Sardegna e spero di girare un bel po, questa invece è una mega anticipazione, è appena nato a Luras in Sardegna il mio studio di registrazione il RAIGHES STUDIO in cui ho in programma di produrre tanti dischi miei e di altri artisti, lo studio verra innaugurato il 15 Gennaio in cui lavorerò con la grande cantautrice Scozzese Anna MacDonald e la fantastica pianista Finlandese Outi Smith conosciute durante il tour in UK.
Ho in lavorazione il Volume 2 di Raighes e un altro paio di dischi nel taschino,
Poi ci saranno i tour Europei con i Lowlands e credo che sarà un anno bello tosto.
ALESSANDRO NUTINI (BANDABARDO/GENERAL STRATOCUSTER AND THE MARSHALS)
dischi stranieri: BOB DYLAN ( Tempest)
dischi italiani: AFTERHOURS (Padania)
concerto 2012: WILCO
progetti 2013: Bandabardò sta ferma a scrivere il nuovo CD, stessa cosa i General Stratocuster: sto lavorando ad un programma radio e compilando un best-of di robe che ho scritto in questi anni, musicali e non. Tutto qua!
SANDRO PEZZAROSSA(ME PEK E BARBA)
dischi stranieri: MUMFORD & SONS (Babel)
dischi italiani: LASSOCIAZIONE (A Strapiombo)
concerto 2012: FRANCO BATTIATO all'arena giardino di Cremona sab 8 settembre
progetti 2013: Mé, Pék e Barba per il 2013:
Concerto evento al Fuori Orario (Taneto di Gattatico RE) sab 16 marzo per festeggiare i 10 anni della band. Saranno presenti sul palco con i Mé, Pék e Barba: Gigi Cavalli Cocchi, Alberto Morselli, Michela Ollari, Franco Giordani e la banda Giuseppe Verdi di Busseto (PR). Da li partiranno i live dedicati ai 10 anni e 4 cd pubblicati dalla band. A fine 2013 potrebbero esserci novità importanti...

BRUNO ROMANI(NO GURU/DETONAZIONE)
dischi stranieri: non saprei
dischi italiani: non saprei
concerto 2012: Kunstladen Monaco
progetti 2013: sopravvivere
FRANCO GIORDANI(LUIGI MAIERON/ME PEK E BARBA)
dischi stranieri: MARK LANEGAN (Blues funeral). Qualcuno sostiene (ed ha ragione) che Mark Lanegan è cupo e funereo. Amo profondamente questa sua terribile ed illuminante cupezza. Non tradisce mai Mark, ha un profondo senso dell'arte, e ballate come "The gravedigger's song" potrei ascoltarle all'infinito. La sua produzione è centellinata, perchè è veramente un grande.
MARK KNOPFLER (Privateering). Un altro Mark, un altro capolavoro. Questo disco per me è magia. Knopfler (come Johnny Cash), ha dimostrato che invecchiare non significa sempre "declinare". Brani come "Miss you blues" o "Dream of the drowned submariner" valgono l'intero costo del CD. Una grande sorpresa da parte di un'artista che non è mai risultato tra i miei preferiti.
dischi italiani: mancando Davide Van de Sfroos e (per partigianeria) Maieron, sempre per partigianeria, dico i ME PEK & BARBA (La scatola magica)
concerto 2012: almeno 2 devo citarli.
PRIMUS Palasport Pordenone 23 marzo 2012 "Green Naugahide Tour" (genialità allo stato puro)
DAMIEN RICE solo - Diga N. Sauro Grado 25 luglio 2012 (grandissimo)
progetti 2013: tante idee, tante progetti con Luigi Maieron & Band. Speriamo che nel 2013 possano concretizzarsi, anche se il periodo non è dei migliori per la musica d'autore ......... e non solo per quella !!!!

ANDREA MAURO (RUSTED PEARLS and The FANCY FREE)
dischi stranieri: (NB: non in ordine di importanza)
1: THE LEE BOYS (The Lee Boys)
2: IAN SIEGAL (Candy Store Kid)
3: MY DYNAMITE (My Dynamite)
4: DR.JOHN (Locked Down)
5: CURTIS STIGERS (Lets Go Out Tonight)
6: CHRIS ROBINSON BROTHERHOOD (Big Moon Ritual / Magic Door)
7: WARREN HAYNES BAND - (Live at the Moody Theatre)
concerto 2012: GOV'T MULE- Lasko Slovenia
progetti 2013: nei progetti del 2013, per i Rusted Pearls and The Fancy Free, c'è la registrazione del primo full lenght.Ovviamente vogliamo suonare il più possibile, cercando di migliorare, seguendo l'esempio delle bands rock che "jammano", alà Black Crowes e Allman.
CESARE CARUGI
dischi stranieri: IAN HUNTER (When I'm President)
Non è l'unico disco veramente bello che meriterebbe di stare in vetta, però è quello che ascolterei più spesso perchè mi fa battere il piede e gioire come nient'altro. A volte ci vuole un pò di sano rock n' roll senza troppi fronzoli, e in periodo di crisi dischi come questo possono cancellare gran parte delle preocupazioni.
dischi italiani: FRANCESCO PIU (Ma Moo Tones)
Se non si fosse a conoscenza del fatto che Francesco è un sardo purosangue, si penserebbe di essere davanti a un vero bluesman made in Mississippi. Gran voce (in cui sento alcune tonalità di un artista a me caro come il compianto Jeff Healey), groove pazzesco, bella produzione di Eric Bibb, e una manciata di canzoni di impianto blues ma che sfociano anche nel funky e nel soul. Chapeau.
concerto 2012: (anzi, della vita) TOM PETTY & The HEARTBREAKERS (Lucca, 29.06.2012)
Alieni. Questa parola basta e avanza.
progetti 2013: il mio nuovo cd "Pontchartrain" attualmente in lavorazione, e un pò di sana live music, con band o in acustico. Basta essere sul palco e sfoggiare quella passione e quell'entusiasmo necessari a farmi stare meglio.
CARLO LANCINI (MOJO FILTER)
dischi stranieri:THE SHEEPDOGS (The Sheepdogs)
CHRIS ROBINSON BROTHERHOOD (Big Moon Ritual)
CHRIS ROBINSON BROTHERHOOD (The Magic Door)
IAN HUNTER (When I'm President)
dischi italiani: CHEAP WINE (Based On Lies)
SACRI CUORI (Rosario)
LOWLANDS (Beyond)
concerto 2012: TOM PETTY & THE HEARTBREAKERS "Isle Of Wight Festival 22.06.2012"
progetto 2013: il 14 febbraio 2013 uscirà il nuovo disco dei Mojo Filter, The Roadkill Songs, supportato da una quindicina di date e dal video di "RED BANANA", il secondo pezzo del disco. Vorremmo poter crescere ancora, pensando ad un nuovo disco e a collaborazioni sempre interessanti. It's Only Rock And Roll But We Like It...and We Need It!!!!! Stay Tuned!!!!!
JAIME DOLCE
dischi stranieri: CODY CHESTNUTT (Landing On A Hundred)
dischi italiani: ALEX RICCI (Gonna Rossa)...veramente uscira' questo mese
concerto 2012: il concerto piu bello che ho visto quest'anno? Direi il 12/12/12 concerto per aiutare le vittime di Hurricane Sandy al Madison Square Garden (ho guardato in live streaming su internet)..soprattutto Eric Clapton in trio con Steve Jordan on drums & Willie Weeks on bass...& forse ancora piu bello-the WHO!...con Zack Starky on drums.
...& che ho fatto io nel 2012: sarebbe con il mio gruppo InnersoLe (con Filippo Buccianelli on Keyboards)al Teatro dei Tamburi il 6/Dicembre.
progetti 2013: per 2013 innersoLe sara' piu forte che mai...voglio che fare un disco LiVE!~
& sto cercando di finire un EP (solo 4 pezzi)che ho cominciato a Aprile(?)dove ho suonato tutti strumenti & c'e' Max De Bernardi che suona dobro su mio canzone~hOME...
+sto anche lavorando con Davide Corradi(un grande batterista di Parma)..suoniamo a volte in acustico & anche in elettrica a volume assurdi..& facciamo anche un tributo a Jimi Hendrix....Grazie miLLE

FABIO DRUSIN (W.I.N.D.)
dischi stranieri: WARREN HAYNES BAND (Live At The Moody Theater)
BONNIE RAITT (Slipstream)
CHRIS ROBINSON BROTHERHOOD (The Magic Door)
THE LEE BOYS (Testify)
HOWLIN' RAIN (The Russian Wilds)
JOHNNY NEEL( feat.W.I.N.D.) (Every Kinda' Blues)
dischi italiani: CHEAP WINE (Based On Lies)
concerto 2012:  GOV'T MULE (Lasko-Slovenia)
progetti 2013: dopo un intenso 2012, la collaborazione con Johnny Neel, jams con la Warren Haynes Band e Gov't Mule e varie date assieme ad Alvin Youngblood Hart, tra Febbraio e Marzo uscirà il nuovo album degli W.I.N.D. "Temporary Happiness", 11 brani tutti originali per una durata di oltre 70 minuti, al quale seguiranno diverse date in Italia ed Europa

GUY LITTELL
dischi stranieri: DINOSAUR JR (I Bet On Sky) perchè dalla reunion in poi è una magia che si ripete. Grandi
NEIL YOUNG with CRAZY HORSE (Psychedelic Pill) Ispiratissimo e tanto basta
MARK LANEGAN BAND (Blues Funeral) grande ritorno, anche dopo svariate collaborazioni ti accorgi che un disco tutto suo è necessario
BEACH HOUSE (Bloom) tonalità scure e belle melodie , un binomio a me sempre caro
BENJAMIN GIBBARD (Former Lives) ha fatto un bel disco secondo me , ma molti, ho letto, volevano di più, io dico che va bene così invece
dischi italiani:  non saprei davvero, posso dire però che ho molta voglia di ascoltare" Niente di Serio" dei DAFRAMMA
concerto 2012: il 2012 per me è stato un pò un anno di magra per i concerti. L'highlight è stato senza dubbio RYAN ADAMS a Dublino. Voce, chitarra e piano per versioni davvero emozionanti.
progetti 2013: spero di avere abbastanza materiale tra le mani che mi convinca e di registrarlo. Parte di esso già esiste e non vedo l'ora di farvelo ascoltare, anche dal vivo. Spero che la mia musica arrivi sempre a più persone.
FEDERICO BRUNO
dischi stranieri: THE JIM JONES REVUE (The Savage Heart) Non all'altezza dei precedenti e più sperimentale, ma quando un veterano come Jim Jones riesce a far convivere Jerry Lee Lewis e le bordate rock'n'roll "moderne"...vince a mani basse.
SOCIAL DISTORSION ( Acoustic Sessions)
Non è un album ufficiale, ma è comunque uscito nel 2012. Sempre piaciuto Mike Ness quando stacca il jack dall'ampli e sottolinea il suo amore per il country.
THE BONES ( Monkeys With Guns)
Ok, niente di destabilizzante, ma io continuo a muovere il culo con il loro album ormai da mesi, e se lo ascolto in macchina richio seriamente di beccare uno scatto dell'autovelox.
MEGADETH (Countdown to Extinction)
Dirai, "me è uscito 20 anni fa"...si, ma han fatto il cofanetto per la celebrazione, e siccome ci sono molto affezionato e ho sempre ritenuto quest'album una bomba, lo includo in lista e godo ancora come un 16enne!
...in realtà la maggior parte delle nuove uscite dei Dinosauri del rock mi hanno alquanto deluso, eccezion fatta per alcune mosche bianche: Mark Lanegan, ZZ Top, Bob Dylan, Leonard Cohen...ah, molto bello anche l'ultimo Deftones
dischi italiani: GIUDA - Racey Roller
del 2010, ma visto che han venduto da matti, hanno ristampato l'album su Fungo Records e quindi è ri-uscito nel 2012. All'estero ce li invidiano, e fanno bene!
giuro che non mi viene altro in mente.
concerto 2012: TYLA - O2 Academy Islington concerto per solo 300 anime; mi faccio la traversata Palermo Londra con la mia dolce metà appositamente per sentire Tyla cantare e suonare i pezzi dei primi due album dei Dogs D'amour. Trascorro quasi 3 ore in estasi e torno a casa felice come un bambino.
progetti 2013: trovare una distribuzione per "A Gentleman Loser", riuscire a pubblicarlo anche in Vinile, riuscire ad ultimare le riprese del videoclip, ma soprattutto riuscire a pubblicare il nuovo EP di 5 pezzi "...and a lifetime to go". Ah, vorrei anche sposarmi ma credo centri poco con la musica, o forse si...

DIEGO BERTANI (STOOP)
dischi stranieri: MARK LANEGAN (Blues Funeral)
dischi italiani: non saprei....ne ho ascoltati pochi e potrei non avere ascoltato molti dischi belli. Fra i dischi italiani che ho ascoltato mi è piaciuto Pacifico dei BAd LOVe EXPERINCE
concerto 2012: RADIOHEAD a Firenze
progetti 2013: promuovere il nuovo disco con qualche concerto

NASHVILLE TRIO
dischi stranieri: THE AVETT BROTHERS (The Carpenter)
dischi italiani: boh...
concerto 2012: TOM PETTY AND THE HEARTBREAKERS (Lucca)
progetti 2013: promuovere il nostro cd ovunque sia possibile...

MASSIMILIANO TORDINI (MIURA)
dischi stranieri: THE BLACK KEYS (El Camino), anche se nasce a cavallo tra il 2011-2012, lo considero un gran bel disco, forse il più bello della band.
dischi italiani: EDDA (Odio i Vivi), mi piace molto Edda, considero il suo disco un piccolo capolavoro, un lavoro ruvido, leale, nudo.
concerto 2012: Ho visto YANN TIERSEN al Carroponte quest'estate, grandi vibrazioni, grande artista.
progetti 2013:  abbiamo un lavoro in "naftalina" con i Miura, se tutto va bene dovremmo pubblicarlo on line lungo il 2013, ho intenzione di avviare delle collaborazioni, mi piacerebbe un progetto acustico, vedremo.

ANDREA POGGIO (GREEN LIKE JULY)
dischi stranieri: LEONARD COHEN (Old Ideas)
DAVID BYRNE & ST. VINCENT (Love This Giant)
BAT FOR LASHES (The Haunted Man)
dischi italiani: COLAPESCE (Un Meraviglioso Declino)
HOT GOSSIP (Hopeless)
TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI (Nel Giardino Dei Fantasmi)
concerto 2012: PATTI SMITH (Villa Arconati-Milano)
progetti 2013: lo scorso novembre abbiamo finito di missare il nostro nuovo disco.
Non è ancora stata decisa la data di pubblicazione ufficiale, diciamo nei prossimi mesi!

FRANCESCO PIU
dischi stranieri: ANDY J. FOREST (Other Rooms)
dischi italiani: FRANCESCO DE GREGORI (Sulla Strada)
concerto 2012: SU LA TESTA ad Albenga (SV)
progetti 2013: in Tour per tutto il 2013

LUCA GEMMA
dischi stranieri: MICHAEL KIWANUKA (Home Again)... più la raccolta completa dei Beatles in cd, uscita in edicola, visto che io li ho in vinile
dischi italiani: nessun disco italiano, tra quelli che ho sentito, mi ha entusiasmato. Per me il 2012 è stato un anno "in inglese"
concerto 2012:  i concerti migliori sono stati FINK e JOAN AS POLICEWOMAN a Milano tra giugno e luglio
progetti 2013: per il 2013 continuo con i Live di "Supernaturale" e intanto scrivo nuove canzoni . Sto lavorando a versioni in inglese di brani già scritti e usciti nei miei dischi e forse cominciamo a registrare qualcosa più avanti, ma ne so ancora troppo poco.

UNÒRSOMINÒRE
dischi stranieri: GRIZZLY BEAR (Shields)
MOTORPSYCHO (The death defying unicorn)
FIONA APPLE (The idler wheel)
dischi italiani: AFTERHOURS (Padania)
concerto 2012: IVANO FOSSATI, Filarmonico di Verona, 13/2/2012
progetti 2013: sopravvivere

FRANCESCO D'ELIA (KING OF THE OPERA)
dischi stranieri: SCOTT WALKER (Bish Bosch)
dischi italiani: FATHER MURPHY (Anyway, your Children will deny it)
concerto 2012: TUNE-YARDS al Locomotiv a Bologna 6.2.2012
progetti 2013: fare il disco solista di Wassilij Kropotkin e iniziare a lavorare sul secondo dei King of the Opera!

WALTER SOMA'
dischi stranieri: il disco straniero che ho ascoltato di più nel 2012 è, credo, "Ten$Ion", dei DIE ANTWOORD
dischi italiani: di uscite italiane, UOCHI TOKI (Idioti) . Loro sono sempre avanti e li ascolto dagli inizi.Una montagna di contenuti e idee sonore sempre molto strane. Secondo me, tra le migliori realtà musicali, in Italia. Poi se ho capito bene, sempre nel 2012 hanno fatto un EP su vinile, ma io non ho il giradischi, quindi non l'ho sentito.
concerto 2012: credo di aver visto solo 2 concerti nel 2012. Ci sono andato per amicizia e sono stati belli entrambi: EDDA e TEATRO DEGLI ORRORI. Comunque questi 2 sono quelli che ricordo.
progetti 2013:  stiamo preparando materiale nuovo, con Edda. L'idea è di fare un disco quest'anno. Vediamo che succede. Uscirà invece a brevissimo il disco che ho ideato e prodotto, con l'aiuto di Aldo Romano e Fabio Capalbo. Il progetto si chiama "IlVocifero". Credo sia un disco molto forte e strano, con tanta gente brava che ci suona dentro. Poi sto continuando a preparare canzoni con Dorina Leka. Roba dell'altro mondo secondo me. Ho un sacco di altre idee. Ma ho bisogno di molto aiuto per realizzarle per come le ho in mente. Vedremo.

ATTILIO KITSCH (KITSCH)
dischi stranieri: SWANS (The Seer)
MARK LANEGAN (Blues Funeral)
MUSE (The 2nd Law)
LED ZEPPELIN (Celebration Day)
JACK WHITE (Blinderbuss)
dischi italiani: IL TEATRO DEGLI ORRORI (Il Mondo nuovo)
AMOR FOU (Cento giorni da oggi)
EDDA (Odio i Vivi)
concerto 2012: DEADMAU5- FuturFestival (01.07.2012)
SIGUR ROS-a perfect day festival (02.09.2012)
GIOVANNI LINDO FERRETTI- Live Club di Trezzo (17.02.2012)
progetti 2013: sviluppare un'idea alternativa di live.