sabato 26 novembre 2022

RECENSIONE: LEE FIELDS (Sentimental Fool)

LEE FIELDS  Sentimental Fool (Daptone Records, 2022)


dammi il tuo soul

Porca miseria ragazzi: "I'm falling in love". Again. Se la musica non serve a questo a cosa serve? Vieni sempre ricambiato. Sto ascoltando questo disco a ripetizione. Al mattino quando è ancora buio mentre faccio colazione con tutta la giornata davanti, alla sera quando la giornata ha lasciato pochi segni dietro di sé. Le corte giornate autunnali sono un po' così, le ore scorrono ed è già nuovamente buio. Nell'oscurità questo disco gira alla grande.


LEE FIELDS, 72 anni,  mastica soul come fosse chewing gum zuccherato. Con quella facilità disarmante che solo chi non soffre di diabete può permettersi. Così si nasce, non lo diventi mica strada facendo. Eppure di strada ne ha macinata anche lui dal  lontano 1967, dal suo traferimento a New York proveniente dal North Carolina, giovanissimo e con tanti sogni nel cassetto e James Brown nel cuore, dal primo singolo uscito nel 1969 a una carriera lunga con alti e qualche inevitabile sbandata disco music in tempo reale (che poi anche quella è un'arte nobile) di cui però sembra non pentirsi assolutamente ("gli anni '80 mi hanno dato una prospettiva più ampia su ciò che potevo fare") tanto che quel chewing gum, ora che è rimasto ancora uno dei pochi, è diventato quasi poltiglia ma di quelle che mantengono ancora bene intatto il sapore. Una marca buona insomma. Il "piccolo James Brown", soprannome che si guadagnò quando era ancora giovanissimo ora sembra più che mai appartenergli di diritto. 

Passati a riposo gli anni ottanta, si dedicò alla lettura della Bibbia, così dice, ritornò agguerrito nei novanta. In questi ultimi anni  prolifici si è ripreso il posto che si merita di diritto o almeno per raggiunta anzianità. Anche se non dimostra la sua età.

E in giorni nei quali il soul sembra tornato sulle prime pagine portato dal battage pubblicitario, a volte insensato e diciamolo...pure esagerato, di una rockstar più che benestante, il regalo più bello sarebbe tributare il giusto omaggio anche questo ultimo vero eroe del genere che se ne esce con SENTIMENTAL FOOL, un disco di inediti per la Daptone Records di Gabriel Roth che fa suonare il soul con la giusta solennità e con ben poca pomposità. 

Canzoni senza tempo che legano in maniera indissolubile gospel (è da lì che arriva) e soul. Con qualche bella incursione r&b, jazz e funk.

A tal proposito Lee Fields ha una sua idea:"la musica soul per me viene dallo spirito. C'è una linea molto sottile tra gospel e soul. Il Vangelo parla delle meraviglie, della gloria e delle storie della Bibbia. La musica soul, con lo stesso sentimento, canta ciò che sta accadendo nelle nostre vite oggi, qui, su questo pianeta".

Malinconia, relazioni, amore anche non corrisposto, e emozioni sono le sue linee guida. E canzoni come

'Forever', 'Sentimental Fool', 'Save Your Tears For Someone New' e 'Whithout A Heart' mettono in mostra quella rara capacità di usare la voce come il più complesso degli  strumenti in mezzo a pianoforti, organi  vibrafoni e fiati.

E poi questa copertina stupenda (a mio parere), un'immagine così seventies da farmi ricordare la foto di An Anthology di Duane Allman che proprio il 20 Novembre 1946 nasceva. Intanto fuori è già buio.





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