CRISTIANO GODANO Stammi Accanto (Al-kemi Records, 2025)
dentro le ferite
Mi Ero Perso Il Cuore, il precedente disco solista di Cristiano Godano, il primo, uscito nel 2020 è stato per me una delle più belle sorprese di questi ultimi anni. Un disco di ballate molto intime, poetiche, rarefatte, dall'anima folk, acustiche con l'America di Neil Young e Bob Dylan come faro guida e lontanissime da quanto proposto dalla sua band madre.
A cinque anni di distanza ecco il seguito che percorre le stesse strade. Non più una sorpresa ma una conferma. Otto canzoni scritte durante la pandemia, accantonate, messe a riposo, lasciate a decantare per qualche anno e ora riportate in superficie, nella penombra di questi tempi duri e difficili. Il periodo che stiamo vivendo non è così diverso da quella assurda parentesi che ci ha coinvolti tutti, e queste canzoni figlie di quelle incertezze non hanno perso la loro attualità. Canzoni dalla profondità abissale ma dai tratti gentili, tanto quanto cariche di speranza ("eppure so che devo continuare a cercare poesia e bellezza per noi" canta in 'Eppure So'), guidate ora da un organo, da un pianoforte ('Stammi Accanto'), dalla chitarra acustica, dagli archi (una 'Eppure So' che sembra richiamare Eugenio Finardi). Tra citazioni (Battiato in 'Cerco Il Nulla'), intricate incursioni nei rapporti ('Ti Parlerò), i lenti passi di valzer country di 'Vacuità', si sente ancora tutto l'amore per Neil Young in 'Nel Respiro Dell'Aria' (quel banjo), nel frattempo portato in scena nei bellissimi e intimi concerti (Journey Through The Past) eseguiti in compagnia di Alessandro "Asso" Stefana negli ultimi anni. E proprio Stefana che con i suoi Guano Padano hanno accompagnato Godano nei primi concerti di presentazione di questo nuovo disco dove invece hanno suonato Vittorio Cosma e gli Ustmamò, Luca Rossi (anche co-produttore), Ezio Bonicelli e Simone Filippi. Ah dimenticavo: 'Dentro La Ferita', altra canzone che pare uscire da Harvest, ospita Samuele Bersani. Fragile, intimo e a suo modo potente e penetrante.