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sabato 7 marzo 2020

RECENSIONE: HAYSEED DIXIE (Blast From The Grassed)

HAYSEED DIXIE  Blast From The Grassed (2020)




anniversario bluegrass
Vent'anni fa quattro boscaioli poco raccomandabili muniti di strumenti musicali al posto delle motoseghe scesero dai monti Appalachi alla conquista del mondo a suon di brani heavy e hard rock rivisitati in salsa country e bluegrass (rockgrass è il loro trademark). All'epoca in testa alle loro preferenze c'erano gli AC DC naturalmente, ma anche Motorhead, Judas Priest, Black Sabbath, Queen (da manuale la loro... 'Bohemian Rhapsody' che sa di erba e sterco).
Quest'anno per festeggiare la ricorrenza il leader John Wheeler (voce, chitarra e violino) accompagnato dall'irsuto bassista e veterano Jake Bakesnake Byers, il funambolico mandolino di Hippy Joe Hymas e il banjo suonato da Tim Carter hanno fatto uscire un disco alla vecchia maniera, solo cover e niente brani propri come ci avevano abituato ultimanente. Se già conoscete gli individui sapete a cosa andrete incontro, se invece li avete ignorati fino ad oggi, il consiglio è quello di non perderveli dal vivo dove suonano intorno a un frigorifero ben fornito di alcol, piazzato dove di solito c'è una batteria, diventando di fatto l'unico "strumento elettrico" sopra al palco in mezzo a una sarabanda di strumenti a corda che si intrecciano tra loro: mandolino, chitarra, banjo, violino, double bass e uno schiacciapensieri a disturbare. Headbanging assicurato quando superano i duecento all'ora.
BLAST FROM THE GRASSED ha una scaletta da festa delle medie, spuma corretta compresa nel prezzo: se avete sempre odiato i Toto forse questa volta 'Africa' vi strapperà almeno un sorriso. Sotto alla palla stroboscopica potrete pomiciare con l'amante di turno su 'Staying Alive' (Bee Gees) e 'Dancing Queen' (Abba) riarrangiate da festa campestre. Poi tutti con i capelli cotonati con una carrellata di hit da superclassifica show anni ottanta: 'Shout' (Tears Of Fears), 'Tainted Love' (Soft Cell) e 'Take On Me' (A-ha), 'Sweet Dreams' (Eurhythmics) mentre 'Eternal Flame' (The Bangles) e 'Blue Monday' (New Order) sono per i più secchioni della compagnia, quelli più sofisticati che non si accontentano mai.
Un po' come quelli che vorrebbero più serietà e legame alla tradizione rock. Per loro ci sono 'Suspicious Minds' (Elvis Presley) e 'Mrs. Robinson' (Simon & Garfunkel).
Naturalmente il tutto è da non prendere troppo sul serio, c'è il rischio di rovinare la festa.








 

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