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venerdì 20 maggio 2016

RECENSIONE: TOM GILLAM & THE KOZMIC MESSENGERS (Beautiful Dream)

TOM GILLAM &THE KOZMIC MESSENGERS   Beautiful  Dream (Blue Rose/IRD)




Una vita da mediano (di spinta)
Tom Gillam è uno dei tanti onesti lavoratori del rock americano. Uno partito dal New Jersey per arrivare ad Austin e che ha sempre lavorato duro di chitarre e parole. Uno che, mentre tiene in piedi un super gruppo come gli US Rails, prosegue una carriera solista già ben avviata da circa vent’anni, trovando pure il tempo di reclutare nuovi musicisti per la band che lo accompagna nella nuova avventura tra le infinite lande del rock a stelle e strisce. Non si fa mancare nulla e quello che fa sa di onesto. Tocca il southern rock nella iniziale ‘Tell Me What You Want’ e in ‘Flying Blind’, paga dazio a Tom Petty e i suoi Heartbreakers in ‘Just Don’t Feel Like Love’ dove un Hammond B-3 imperversa e comanda, e recupera la vecchia west coast dei settanta con un tributo agli Eagles più rock di ‘Good Day In Hell’, canzone contenuta nel lontano ‘On The Border’ , che oggi suona anche come un dovuto omaggio al suo autore Glenn Frey, recentemente scomparso. (Enzo Curelli) da CLASSIX #47 (Maggio/Giugno)



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