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giovedì 24 marzo 2016

THE WHITE BUFFALO. Per la prima volta in Italia. Tre date: 28 Luglio a Ravenna, 29 Luglio a Trieste, 30 Luglio a Brescia

“Non ero più un ragazzo: avevo 20, 22 anni. Io e un mio amico eravamo seduti a bere delle birre, quando suo padre iniziò a suonare canzoni di John Prine e Bob Dylan. Un giorno gli chiesi di mostrarmi alcuni accordi appena avessi avuto una chitarra tra le mani. E lui rispose: sicuramente. Così appena uscito di casa, sono corso al banco dei pegni ad acquistarne una da pochi soldi, da lì ho iniziato a scrivere canzoni”. Così Jake Smith, l’omone grande e grosso che fisicamente pare un incrocio tra Warren Haynes e il grande Lebowski, racconta i suoi tardivi approcci con la musica. Ora di anni ne ha qualcuno in più, la chitarra la suona bene ed è arrivato al quinto disco in carriera. Dopo l’esordio del 2007, il grande pubblico si accorse di lui grazie alla serie tv Sons Of Anarchy (i brani di Smith sono stati ospitati più volte nella serie. e a lui è toccato l'onore di chiudere in maniera struggente l'ultima puntata della saga dei criminali motociclisti, con la lunga 'Come Join The Murder) e a quel ‘Once Upon The Time In The West’ (2011) che sembrava costruire il ponte ideale tra la vecchia America cantata dagli outlaw country men degli anni settanta e l'America della generazione grunge di metà anni ’90, che celebrò il funerale di tutte le vecchie speranze. “Beh, io sono una persona abbastanza gioviale ma so che il lato più oscuro della vita può essere più interessante. Sono un uomo di famiglia, ma ogni tanto possono esserci ancora problemi. Alcune cose di cui scrivo sono d'attualità, ma cerco sempre di lasciarle vaghe, per fare in modo che ognuno possa interpretarle a modo suo”. Dopo l’ambizioso concept ‘Shadows, Greys & Evil Ways’ (2013) che intrecciava amore e guerra, nel nuovo album ‘Love And The Death Of Damnation’ le canzoni, pur vivendo di vita propria, sembrano ancora una volta seguire un percorso narrativo ben preciso dove i protagonisti lottano contro la diabolica oscurità che gravita intorno alle loro strade.
Qualcuno troverà la luce, altri no. Buio mimetizzato negli accadimenti di tutti i giorni (‘Dark Days’, ‘Modern Times’), nelle disperata ricerca di fede e redenzione, nei complicati meccanismi delle relazioni umane: nei rapporti d’amore ( ‘I Got You’ cantata in coppia con Audra Mae), tra genitori e figli, tra uomini in perenne conflitto. "Musicalmente e liricamente, questo è l'album più diversificato che abbia mai fatto. Amore, morte, luce e oscurità. Vi farà ridere e vi farà piangere. Un concentrato di emozioni." Alta drammaticità serpeggiante dentro ai repentini e sbuffanti attacchi cow rock (‘Rocky’) ben sostenuti dalla sezione ritmica (Matt Lynott alla batteria, Bruce Witkin al basso), alle eteree ballate pianistiche (‘Radio With No Sound’), alle trombe mariachi che colorano gli spietati confini geografici delle terre del sud in ‘Chico’, allo strepitoso gospel soul condotto dall’hammond nella finale ‘Come On Love, Come On In’ e al traditional folk americano che si fa anche scuro e tenebroso come un abito da giorno del giudizio in ‘Last Call To Heaven’, dove protagonista è ancora una volta la sua inconfondibile voce. Ricca, profonda, intensa e sincera come la parte nascosta di quell’ America che ci vuole raccontare. (Enzo Curelli)  da CLASSIX! #46 (Gennaio/Febbraio 2016)

THE WHITE BUFFALO  Once Upon A Time In The West ( Unison Music, 2012 )
[...]Once Upon A Time In The West (omaggio a Sergio Leone?) è il secondo album dopo Hoghtide Revisited(2008) ed alcuni Ep. I White Buffallo, nome che oltre a rievocare il sacro bisonte dei nativi americani , ricorda vecchi western con Charles Bronson, comprendono oltre a Jake Smith, Tommy Andrews al basso e Matt Lynott alla batteria, e sono una vera e propria band proveniente dalla California.
La voce di Jake Smith è l'elemento catalizzante delle canzoni che, obiettivamente, non hanno nulla di veramente originale: americana che staziona in perfetto equilibrio tra le ombre crepuscolari di desolate ballate folk, oppure up-tempos trascinanti e sporcate sul polveroso ritmo di un country/rock viscerale che ripercorre i sentieri tracciati da vecchi fuorilegge come Waylon Jennings o lo Steve Earle di Copperhead Road, perdendone la parte più elettrica.
Ma un qualcosa di magico sembra sempre prevalere. Uno storyteller, quasi d'altri tempi, che affascina e seduce con il divino dono di una profonda voce da rocker che contrasta con il carattere intimo, nostalgico e doloroso delle sue liriche. Il contrasto è una delle armi di questo disco. [...] leggi recensione completa

THE WHITE BUFFALO  Shadows, Greys & Evil Ways (Unison Music, 2013)
[...] narrativo concept che ci fa addentrare nell'appassionato amore di una giovane coppia di amanti: Joe e Jolene, divisa dalla guerra con i suoi orrori ben descritti nelle drammaticità acustiche di Redemption #2 e Fire don’t Know, dagli eventi della vita non meno violenti, dal difficile ruolo di un reduce all'interno degli schemi vitali della quotidiana routine, ma riunita, redenta e salvata (forse) dalla fede come testimonia la finale Pray To You Now. Tante domande esistenziali, con le risposte lì, in sospeso, affidate all'ascoltatore[...] Meno immediato del suo predecessore Once Upon The Time In The West, più impegnativo e ambizioso, ma con la forza di uscire vincitore alla lunga distanza, confermando Jake Smith come uno dei più interessanti songwriters di “americana” degli ultimi anni, con tutte le credenziali per arrivare anche al (grande) pubblico più distratto che evidentemente sta ancora sonnecchiando. Meglio così o lo svegliamo? leggi recensione completa

THE WHITE BUFFALO Love And The Death Of Damnation (Unison Music/Earache Records, 2015)
 [...]LOVE AND THE DEATH OF DAMNATION è il suo quarto disco. Anche se non è propriamente un concept album come il precedente e ambizioso Shadows, Greys, and Evil Ways uscito nel 2013, le canzoni che lo compongono, pur vivendo tutte di vita propria, sembrano ancora una volta seguire un percorso narrativo ben preciso dove i personaggi protagonisti lottano contro la diabolica oscurità che gravita intorno alle loro strade, ma non tutti riescono ad arrivare all’agognato traguardo dove, ai bordi dei marciapiedi meno battuti, nuove luci irradiano chiarezza sull’esistenza. Buio mimetizzato negli accadimenti di tutti i giorni (‘Dark Days’, ‘Modern Times’ accompagnata da un divertente video), nelle disperata ricerca di fede e redenzione (‘Where Is Your Saviour’), nei complicati meccanismi delle relazioni umane: nei rapporti d’amore (‘Go The Distance’, ‘I Got You’ cantata in coppia con Audra Mae), tra genitori e figli, tra uomini in perenne conflitto e prevaricazione[...] leggi recensione completa



Bagana Rock Agency e PMA Promotion presentano:
THE WHITE BUFFALO, per la prima volta in Italia

giovedì 28 Luglio STRADE BLU, Ravenna
venerdì 29 Luglio Hot In The City,Trieste
sabato   30 Luglio Arena Sonica, Brescia
Ingressi gratuiti





THE WHITE BUFFALO live@Arena Sonica, Brescia, 30 Luglio 2016 [FOTO]




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