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lunedì 5 marzo 2012

RECENSIONE: CORROSION OF CONFORMITY ( Corrosion Of Conformity)

CORROSION OF CONFORMITY Corrosion Of Conformity (Candlelight, 2012)

Avevo accettato il tour nella vecchia formazione a tre, quella storica di Animosity (1985), pur avendo sempre amato il secondo periodo della band con Keenan alla voce. Sembrava uno dei tanti tour commemorativi (sempre più di moda) per festeggiare un disco epocale e basilare del crossover thrash/core. Mi andò giù un pò meno il fatto che i tre membri originali ( Mike Dean, Wood Weatherman con il rientro in formazione dopo undici anni del batterista, imbolsito dal tempo, Reed Mullin) fossero entrati subito in studio senza Pepper Keenan, ormai in pianta stabile nei Down, per lavorare a dei nuovi pezzi. L'idea che mi ero fatto era quella di un disco intransigentemente hardcore a ricordare le prime mosse dei tre fondatori originali del gruppo, rinnegando la seconda parte di carriera,
Ora, dopo l'ascolto di Corrosion Of Conformity mi sono dovuto ricredere, in quanto dentro a queste nuove tredici canzoni risiede l'intera (vera) anima dei C.O.C., quella primitiva e hardcore della prima parte di carriera e quella Stoner/southern '70 di un disco epocale come Deliverance ed i suoi successori, meno ispirati, come Wiseblood(1996) e il più accessibile e ruffiano America's Volume Dealer (2000), che pur essendo ottimi dischi, sembravano meno freschi e una copia del precedente.
Appurato che la separazione da Kennan è stata consenziente ( si parla di un prossimo ritorno nella formazione a quattro), Corrosion Of Conformity recupera la grezza attitudine thrash/hardcore degli anni ottanta inserendola alla perfezione dentro alle trame fangose, rallentate e sludge/doom degli anni novanta. Quello che è uscito è senza dubbio il disco più rappresentativo della band (attenzione non il migliore): quello ideale da mettere in mezzo tra Animosity e Deliverance, prendendo il posto che fu di Blind uscito nel 1991 e che fece da spartiacque tra il primo e secondo tempo di carriera dei C.O.C.
Forse qualcuno lamenterà il classico piede in due staffe. Semplicemente, credo più ad un tentativo di unire le due vere anime della band e tutte le esperienze accumulate in quasi trent'anni di carriera. Cosa altrimenti impossibile con Keenan in formazione; a tal riguardo le parole del bassista Mike Dean nell'intervista inclusa nel libretto sono esplicite: Pepper possiede un'influenza creativa molto grande; quando non c'è, ognuno di noi può ritagliarsi il suo spazio...
Concetto che esce fortemente ascoltando canzoni come l'iniziale Psychic Vampire un concentrato di primi Metallica, accelerazioni hardcore e rallentamenti in stile Volume IV dei Black Sabbath, (nelle parole, sempre di Mike Dean), in River Of Stone, nel lento e sulfureo incedere di The Doom interrotto da belluine ripartenze e nella bonus track Canyon City con i suoi riff di chitarra ispirati dai grandi Trouble ed il curioso inserimento delle vocals campionate di Bon Scott nel chorus.
Puro hardcore/punk sono invece Leeches con il travolgente anthem: "Leeches are Speechless", nella crisi finanziaria trattata nella velocissima The Moneychangers, nel delirante punto di vista di un topo verso noi abbietti umani nel punk/core "alla Bad Brains" di Rat City.
La lisergica e desertica strumentale El Lamento De Las Cabras è un diversivo che fa tirare un sospiro di sollievo prima dei travolgenti riff di chitarra di Woodroe Weatherman in Your Tomorrow, canzone che si pone di rispondere all'antico ed irrisolto quesito di quanto sia utile la guerra.

Weaving Spiders Come Not Here è un lento macigno sludge/doom con le vocals del batterista Mullin che scrive anche le invettive sociali della panteriana What You Despise Is What You've Become; pesantezza e chitarre voivodiane in Time Of Trials, thrash metal nell'altra bonus track The Same Way.
Il tutto sotto la regia del fido John Custer e registrato nello Studio 606 West del loro grande fan Dave Grohl a Northbridge in California.
Un disco senza compromessi, diretto, tagliente ma anche ibrido e personale pur nell'estrema gamma di influenze musicali messe in gioco. Il classico disco in grado di dividere i fans, ma che nella sua irruenza presenta tante sfumature e si rivela una vera sorpresa...e se i veri C.O.C. siano veramenti questi? Ad Aprile, unica data italiana al Rock n Roll arena di Romagnano Sesia(NO).


CORROSION OF CONFORMITY-Deliverance(1994)




vedi anche ORANGE GOBLIN A Eulogy For The Damned (2012)

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