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giovedì 16 febbraio 2012

RECENSIONE: FIRST AID KIT ( The Lion's Roar)

FIRST AID KIT The Lion's Roar ( Wichita Recordings, 2012)

Una bella fiaba nordica. Le giovani Klara e Johanna Soderberg sembrano proprio uscire da lì. Da quelle fiabe popolate da principi e principesse, piccoli animaletti, giganti, trolls, castelli, torri e grandi distese di foreste verdi e incantate.
Una fiaba che è riuscita a far commuovere Patti Smith durante l'esecuzione di Dancing Barefoot, cantata dalle due giovani sorelle (19 anni la bionda Klara e 22 la bruna Johanna-spero di aver indovinato- ) durante la cerimonia del Polar Music Prize Award a Stoccolma; una fiaba che ha attraversato gli oceani incuriosendo e rapendo il sempre vigile Jack White, forse pure lui incollato a youtube a visionare le First Aid Kit mentre eseguivano Tiger Mountain Peasant Song dei Fleet Foxes o Simple Man di Graham Nash. Il buon Jack ha voluto fortissimamente conoscerle in quel di Nashville.
Scoprire cosa si nasconda dietro a queste due sorelline svedesi( i loro video sono veramente ben fatti e prodotti), se mai ci fosse qualcuno, sarebbe interessante, ma distoglierebbe troppo l'orecchio dalla loro musica e riempirebbe l'ascolto di pregiudizi inutili. Quindi, fidiamoci delle lacrime di Patti Smith e delle nostre emozioni.
The Lion's Roar è il secondo disco delle First Aid Kit, dopo un Ep e l'esordio The big Black and the Blue uscito nel 2010 .
Tante le cose che colpiscono al primo ascolto: le voci, tutte e due stupende e irresistibilmente tentatrici quando si uniscono, i testi velati di quella triste malinconia sempre indirizzata al sogno, che solamente gli scandinavi posseggono e che da due ventenni non ti aspetteresti; infine i suoni, ma qui il merito non è tutto loro, perchè per questo primo vero lancio internazionale, Klara e Johanna, insieme al papà Benkt(suona il basso) hanno preso l'aereo e si sono spostate ad Omaha in Nebraska a casa dei Bright Eyes, facendosi produrre il disco da Mike Mogis e aiutare da personaggi di primo piano della scena alt/folk americana.
Cavalcare l'onda nel new-folk potrebbe essere cosa scontata di questi tempi. Per lasciare un segno devi assolutamente avere qualcosa in più, e le sorelle Soderberg le loro carte, vista la giovane età, se le giocano più che bene. Cresciute dalla mamma con quei dischi che avevano le stesse copertine che loro hanno scelto per The Lion's Roar. Se non bastasse la copertina per svelare le loro influenze, ascoltando il testo del traditional country Emmylou con tanto di pedal steel suonata da Mogis, potremo anche scoprire cosa girava nel giradischi della mamma e quali siano i loro sogni in musica.
Come le foto che popolano il libretto, le canzoni sono abbagliate da tenui, quanto penetranti raggi solari che s'infilano come nell'obiettivo di una macchina fotografica, virando la foto e trasformandola in qualcosa dal sapore antico ed evocativo. Una foresta svedese cresciuta nei rossi deserti americani.
A parte la finale, allegra e festaiola marcetta King of the world, scritta in compagnia di Conor Oberst, presente anche nelle vocal, con la presenza di James Felice(Felice Brothers), il disco è una convincente, a tratti un po' manieristica, collezione di canzoni in perfetto bilico tra folk e alt/country con il passato ( Emmylou Harris, Joni Mitchell, Johnny Cash, Gram Parsons e Joan Baez) che si mischia al presente(Okkervil River, Fleet Foxes, O' Death, Bright Eyes appunto). Canzoni coese, affascinanti e pronte a catturare al primo ascolto, senza cadere nella mera commercialità ma pagando l'unico scotto della ripetitività e di una produzione fin troppo perfetta e su misura. Ciò' non toglie che il crescendo di The Lion's Roar, l'algida To a Poet, il perfetto folk/pop di Blue, le sinfoniche atmosfere di Dance to Another Tune e le romantiche visioni della spoglia New Year's Eve riescano a catturare l'attenzione e farsi piacere immediatamente, magari senza arrivare alle lacrime come Patti. Ma funzionano.
Lasciamo che le First Aid Kit (il nome è alquanto curioso, comunque) continuino a vivere la loro fiaba appena iniziata. Ci saranno ostacoli (il pop è dietro l'angolo) nascosti nelle pagine del libro, ma il finale è lontano e ancora tutto da scrivere.

Se volete prolungare la fiaba, sulla Limited Edition del cd, vi è il codice per poter scaricare un piccolo live set acustico di sei canzoni comprendente: The Lion's Roar, Emmylou, Ghost Town, Marianne's Son, Hard Believer, I Met Up With the King. Devo dire che, ascoltando le canzoni così spoglie e al naturale, la bravura delle First Aid Kit emerge in modo maggiore.

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