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sabato 15 luglio 2023

RECENSIONE: MALCOLM HOLCOMBE (Bits & Pieces)

MALCOLM HOLCOMBE  Bits & Pieces (Proper Music, 2023)


suonane ancora Malcolm


Già solo la notizia di un nuovo disco di Malcolm Holcombe è una bella notizia. Bella notizia che in verità si ripete dopo ogni disco ma questa volta di più. Holcombe arrivato alla musica che conta solo dopo i quarant'anni è uno dei pochi che possa indossare gli abiti del vero loser con fierezza e orgoglio da vincitore. Dopo una vita a combattere alcolismo e depressione questa volta sembra riuscito a mostrare il dito medio pure al cancro che minaccioso gli ha presentato il conto due anni fa. Holcombe saputo della malattia si è chiuso in studio insieme alla sua chitarra e al fido Jared Tyler che qui suona praticamente tutto il resto (dobro, lap steel, chitarra elettrica, basso, batteria, mandolini e banjo) per regalarci tredici nuove canzoni che non rivoluzioneranno il mondo musicale ma regaleranno ancora purezza e sincerità, quello di cui c'è veramente bisogno.

Tecnica chitarristica fingerpicking unica, voce consumata, profonda e vissuta e testi che sbirciano l'America dalla porta secondaria dove entrano disperati e reietti, dove regna l'odio e l'ingiustizia e i truffatori sono dietro ogni angolo. Dove tutto sembra più sporco di quanto ci raccontano.

Sarà pure il suo solito folk blues ('Bits And Pieces', 'Happy Wonderland'), oscuro e solitario ('Bring To Fly'), suonato ('Fill Those Shoes') ma qui ancora più grezzo, che ogni tanto sconfina nel country ('Hard Lucky City', 'Rubbin' Elbows'), registrato con pura urgenza rincorrendo il tempo che scappa ma porca miseria ti fa venire sempre un groppo in gola. Vero, urticante, viscerale. Il suo fisico provato parla per lui, le sue canzoni arrivano a noi con la stessa forza che avevano quelle di Townes Van Zandt .






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